Trento
Mazzata sull’ex Giunta Rossi, la Corte Conti chiede un danno erariale di 10 milioni di euro

Un danno erariale da oltre 10 milioni di euro contestato dalla Corte dei conti di Trento, per mano del procuratore regionale Marcovalerio Pozzato(foto): questo il risultato di una recente indagine condotta sulla permuta di due immobili avvenuta cinque anni fa tra la Provincia e i padri Pavoniani.
Uno spreco di risorse pubbliche che non è sfuggito alla magistratura contabile del capoluogo e che ora rischia di costare caro all’ex presidente della Provincia Ugo Rossi e agli ex assessori della sua giunta Alessandro Olivi, Carlo Daldoss, Michele Dallapiccola, Renata Borgonovo Re, Mauro Gilmozzi e Tiziano Mellarini e Sara Ferrari.
Gli immobili, del valore di 4,2 e 5,7 milioni di euro, sono ubicati rispettivamente in piazza Fiera a Trento e a Susà di Pergine (ex complesso Artigianelli).
La permuta venne approvata nella seduta del 22 dicembre 2014 con la delibera 2360.
Secondo l’accusa, l’acquisizione del complesso di Susà da parte della Provincia si può configurare come un enorme spreco di risorse pubbliche dal momento che esso risulta oggi in stato di abbandono e potrebbe addirittura essere destinato alla demolizione.
Non si conoscono nemmeno, finora, le reali ragioni di interesse per una tale acquisizione da parte dell’ente pubblico, che ha comportato la cessione contestuale dell’immobile di piazza Fiera.
Questo, sempre secondo l’accusa, violerebbe «i più elementari principi di legittimità e trasparenza degli atti amministrativi» con una «improvvida e negligente gestione del patrimonio pubblico».
Tardivo e ormai inutile, per il procuratore, il protocollo di intesa firmato nel 2017 con il Comune di Pergine atto a valorizzare gli immobili abbandonati.
Se le accuse venissero confermate, ad ogni membro dell’ex giunta verrebbe richiesta una somma di 1.258.000 euro.
Il primo danno contestato è quello dell’intero valore dell’immobile permutato originariamente di proprietà pubblica, più le spese per l’esposizione dell’altro immobile «ad un cospicuo e ricorrente esborso di denaro per reperire spazi sostitutivi a quelli ceduti all’Istituto Pavoniano Artigianelli».
Senza contare che la cessione degli spazi di piazza Fiera ha comportato allora il trasferimento in affitto degli uffici di tutto il Servizio personale della Provincia: si tratta di 1.161.000 euro all’anno, cifra che moltiplicata per il totale degli anni di affitto pagato dal 2015 è pari a 5.808.000 euro.
Sulla permuta ad avere molti dubbi era stato il consigliere Claudio Cia che nel mese di ottobre 2015 dopo aver visitato il complesso ex Artigianelli, con una formale interrogazione evidenziava come questo colosso in stato di abbandono e degrado totale fosse stato acquisito dalla Provincia solo l’anno precedente, nel 2014, in permuta con edifici di pregio in Piazza Fiera a Trento
Sulla carta, un affare per la Provincia, infatti il valore del compendio era stato determinato in 5,7 milioni di Euro, ma l’operazione di permuta è stata autorizzata “alla pari” per un valore di 4,3 milioni di Euro senza conguaglio, a favore dell’Istituto Pavoniano Artigianelli, quindi addirittura con un ipotetico incremento del patrimonio provinciale pari a 1,4 milioni.
L’intervento di Claudio Cia aveva incuriosito anche la nota trasmissione “Striscia la Notizia” che aveva portato la vicenda a livello nazionale (qui il video di Vittorio Brumotti con la sua bicicletta).
«In seguito alla mia ispezione sul posto chiedevo espressamente alla Giunta provinciale se la valutazione del compendio immobiliare svolta nel novembre 2014 dal Servizio Gestioni Patrimoniali e Logistica della Provincia, avesse tenuto conto della situazione di totale abbandono e di grave degrado dell’immobile. Chiedevo inoltre se non si ritenesse necessario acquisire una valutazione aggiornata dell’edificio, nonché con quale investimento, con quale destinazione e quali costi connessi la Provincia intendesse realizzare la riqualificazione dello stesso. Da allora, con numerosi interventi politici ho chiesto conto della “discutibile” permuta dell’ex Artigianelli e dello stato dei numerosi immobili pubblici inutilizzati di proprietà della Provincia, lasciati in stato di desolante degrado e abbandono: un tema non pervenuto nella politica dell’allora Giunta di centrosinistra, e di cui AGIRE per il Trentino si è fatto portavoce» – Spiega Cia
La conclusione delle indagini della Procura contabile ha portato alla quantificazione di un danno erariale che supera i 10 milioni di euro, rilevando l’assoluta mancanza di motivazione nella delibera del 22 dicembre 2014 che ha portato alla permuta. Ciò che viene contestato sono le ragioni che hanno portato allo scambio, «con tutta evidenza illogiche e irrazionali» e senza «i più elementari principi di legittimità e trasparenza degli atti amministrativi». Negli inviti a dedurre la procura regionale parla di «improvvida e negligente gestione del patrimonio pubblico» avendo la Giunta peggiorato la composizione del patrimonio immobiliare dell’ente, esponendo lo stesso «ad un cospicuo e ricorrente esborso di denaro per reperire spazi sostitutivi a quelli ceduti all’Istituto Pavoniano Artigianelli».
«Più che stupore per l’esito delle indagini, – conclude il consigliere provinciale – c’è una presa d’atto della conferma delle tesi che avevo portato avanti con i miei interventi in Consiglio provinciale, e pur non dubitando della buona fede dei singoli componenti dell’ex Giunta Rossi che evidentemente hanno agito sulla base di stime tecnicamente corrette, si attende con fiducia l’evoluzione delle indagini, ringraziando la Procura contabile per il lavoro svolto in favore della trasparenza, nell’interesse dei cittadini trentini».
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