Trento
Bisesti: “In Trentino un Centro di formazione per le professioni culturali e artistiche”

La cultura come motore di promozione del territorio, come “sistema” capace di generare aperture e attrattività, come fattore di sviluppo sociale ed economico del Trentino, come collante relazionale tra gli innumerevoli mondi culturali locali, dalle biblioteche ai musei, dalla formazione musicale allo spettacolo, dall’associazionismo culturale al patrimonio culturale tangibile: questa l’idea generale uscita dalla Conferenza provinciale per la cultura che ha riunito ieri pomeriggio alla Sala di rappresentanza del Palazzo della Regione Trentino-Alto Adige, in Piazza Dante a Trento, le voci di un universo straordinariamente ricco, quello delle associazioni, enti ed istituzioni artistiche e culturali che operano in Trentino.
Un momento di confronto aperto da parte di un ambito variegato e composito che ha voglia di aprirsi e di “cambiare paradigma” ma che chiede alle istituzioni, in particolare alla Provincia ma anche agli Enti locali, maggiore libertà di movimento, meno burocrazia, più ascolto, un facilitato accesso alle opportunità di esprimersi ed agli spazi.
Imput e sollecitazioni raccolte dall’assessore alla cultura Mirko Bisesti, che ha aperto la Conferenza parlando di una “nuova sfida” per il Trentino, quella di mettere in rete le sue molte realtà culturali e artistiche e di farle dialogare tra loro per valorizzare i talenti e per creare opportunità, anche occupazionali, per i giovani.
Spetta ora a queste realtà riempire di contenuti e proposte il nuovo paradigma che dovrà informare le future Linee guida per le politiche culturali della Provincia autonoma di Trento. Una proposta forte, che ha trovato condivisione, l’ha fatta lo stesso assessore.
“Creiamo in Trentino un Centro di formazione per la specializzazione nelle professioni culturali e artistiche”.
L’incontro, rivolto ai diversi attori del sistema della cultura trentino ed aperto dall’assessore Mirko Bisesti, è stato promosso per esaminare gli Orientamenti per la stesura delle Linee guida per le politiche culturali della Provincia autonoma.
Ed ampio è stato il dibattito che, dopo l’illustrazione del documento sugli Orientamenti, si è sviluppato con decine di interventi, che all’evidenza delle criticità hanno unito idee e proposte.
“Fare rete e fare sistema è il primo passo, da fare tutti insieme” ha esordito l’assessore Bisesti aprendo l’incontro. “Il Trentino deve avere l’ambizione di valorizzare i propri talenti, uno degli obiettivi è comprendere come il sistema Trentino possa essere ancora più efficace, di come possa promuoversi all’esterno, C’è bisogno che i principali attori possano essere messi in grado di costruire una nuova progettualità e di vedere il loro lavoro valorizzato e rafforzato, e c’è bisogno di dare l’opportunità ai giovani di portare innovazione perché questo giova a tutta la società. Una sfida – ha sottolineato Bisesti – “che coinvolge e impegna anche la macchina amministrativa“.
Ringraziando, dopo quasi tre ore di interventi, per i diversi e tanti contributi portati alla Conferenza e che “hanno dato spazio a critiche sane”, lo stesso assessore ha voluto chiarire che l’intento è quello di “unire e non di creare contrapposizioni: lo spirito è quello di far sì che il Trentino possa realmente aprirsi ed esportare cultura. Vogliamo dare una immagine vera del Trentino, non è una missione disperata ma ci si deve credere e si deve volerlo fare”.
Forte e ripetuto è stato, negli interventi ascoltati alla Sala della Regione, il richiamo al protagonismo dei giovani. “Il riferimento ai giovani è importante” – ha risposto Bisesti – “ma dobbiamo partire da un loro censimento, sapere quanti sono e quanti hanno voglia di fare cultura e arte. Iniziamo con degli obiettivi precisi da tenere però assolutamente monitorati, misurandoli, ci saranno progetti e assieme riusciremo a portare un contributo di analisi critica. Gli Enti museale e il Centro Santa Chiara si devono aprire, no al distinguo tra centro e periferia”.
Molte, come detto, le proposte alle quali Bisesti ha dedicato attenzione riprendendole al termine della Conferenza, a partire dallo Sportello per accedere ai finanziamenti europei, l’azione di sostegno che la Provincia potrebbe offrire alle associazioni culturali, specie quelle “minori”, per accedere a canali di finanziamento alternativi a quello pubblico, il marketing territoriale (“Il Trentino ha trasmesso poco all’esterno, dobbiamo saper comunicare che abbiamo anche altro oltre ai bei paesaggi e alle montagne”), agli aspetti normativi, all’impiego del FUS (Fondo unico dello spettacolo).
“Fondamentale – ha concluso l’assessore – avere un po’ meno di presunzione da parte di chi giudica gli altri. I finanziamenti sono importanti ma serve la voglia di fare.”
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