Politica
La morte dei cinque stelle in Trentino e l’enigma di Filippo Degasperi

Il consigliere provinciale dei 5 Stelle Filippo Degasperi, ha rilasciato un’interessante intervista al quotidiano “La Verità” nella quale esprime tutta la sua delusione nei confronti della gestione del movimento, dell’inciucio col PD, del reddito di cittadinanza e di una sostanziale assenza di democrazia, in un movimento che ne vorrebbe essere l’essenza.
E come succede quando c’è chi decide di parlare delle regole interne di realtà che hanno molto della setta, di cose interessanti se ne vengono a sapere molte.
Partiamo dall’isolamento quasi assoluto della realtà trentina dei 5 Stelle rispetto al direttorio che di fatto comanda il movimento.
Potrebbe essere interpretato come una concessione di libertà assoluta? Non parrebbe fosse così, tanto che Degasperi lamenta l’obbligo di aver dovuto fare una campagna elettorale a favore del Reddito di Cittadinanza, provvedimento che lo trova del tutto contrario.
In Trentino la disoccupazione è bassa, ci sono le adeguate misure per gestirla e di fatto il Reddito di Cittadinanza in provincia, fa perdere voti.
La base poi è divisa tra chi non ha capito l’alleanza con Lega e chi non capisce quella col PD.
Troppi anche i militanti che stanno abbandonando il movimento che ormai ha perso le caratteristiche di partito antisistema.
Poi la “mitica” piattaforma Rousseau che dovrebbe essere l’ombelico del mondo pentastellato è ridotta ad una comica quotidiana.
Il consigliere provinciale Degasperi non ne ha accesso, tanto che lui referente locale del movimento, dichiara di non conoscere tutti gli iscritti e di non potervi dialogare attraverso la piattaforma.
Poi tante altre contestazioni di situazioni e prese di posizioni che a Degasperi proprio non piacciono, tanto da considerare scomparso il movimento originario.
Ci sono i presupposti per un’uscita di Degasperi dai 5 Stelle? Forse, ma c’è un’alternativa.
Quando la critica si fa dura, il direttorio espelle come è già successo in altre città ed un Degasperi fuori dal movimento dove approderebbe?
Da mesi gira la voce di una lista civica che ispirandosi ai valori d’origine dei 5 Stelle, possa coinvolgere tutti gli scontenti.
Lista che andrebbe a collocarsi nell’ambito del centro destra.
Ma c’è anche la voce che sussurra che Degasperi potrebbe entrare anche in un partito della coalizione di governo provinciale. Restiamo in attesa degli sviluppi.
Politica
La figuraccia di FB con CasaPound, Castaldini: “Oggi chiude il tribunale politico della multinazionale”

Sulla storica vittoria della battaglia legale che dall’inizio di settembre vede CasaPound schierata contro Facebook per la riacquisizione dei propri diritti e della propria dignità sul social network, interviene anche il coordinatore provinciale del movimento Filippo Castaldini.
In seguito al ricorso presentato dall’associazione, oggi il tribunale Civile di Roma, attraverso la sentenza del giudice Stefania Garrisi, ha infatti ordinato al social di Zuckerberg la riattivazione della pagina ufficiale.
A questo proposito Castaldini scrive in una nota:
“Finalmente giustizia è fatta. Con questa storica sentenza viene ribadito che Facebook non può decidere arbitrariamente chi può parlare e chi no, non può ergersi a tribunale politico che censura e silenzia chi non è allineato.
È una grande vittoria che crea un precedente importante: nemmeno le multinazionali straniere possono ergersi al di sopra della libertà di espressione colpendo un movimento legalmente riconosciuto con rappresentanti politici eletti e condizionando, di fatto, la vita politica e sociale degli italiani.
Ora ci aspettiamo che i profili privati e soprattutto le pagine locali e dei nostri volti pubblici che sono un punto di riferimento per molti trentini vengano immediatamente riattivati per poter continuare condividere le nostre attività e le nostre battaglie“.
E a chi gli chiede cosa pensa dell’arroganza di questa multinazionale i cui abusi sugli utenti sgraditi sono stati giustificati dalla sinistra nostrana, Castaldini non ha dubbi:
“Scribacchini, antifascisti, politologi, centri sociali, sinistra varia: tutti a gioire per una multinazionale che si erge a tribunale del pensiero (unico) per zittire chi non si allinea, chi è libero, chi non ha padroni né padrini.
Ma vi è andata male: è la maledizione di Tortuga. Contro questa ciurma non si può vincere“, conclude.
Politica
Cervelli in aceto: spuntano in tutta Trento gli striscioni di “benvenuto” alle Sardine in piazza

In vista della manifestazione dalle Sardine antisalviniane prevista in piazza Duomo a Trento per il tardo pomeriggio di oggi alle 18, la scorsa notte sono spuntati a sorpresa diversi striscioni in molte zone della città tra cui la stessa piazza Duomo, piazza Dante e il cavalcavia di San Lorenzo.
Si tratta di striscioni di benvenuto ai simpatizzanti del movimento ittico della sinistra che riportano l’ironica scritta “Sardine: cervelli sott’aceto“.
Un’azione organizzata e messa in atto dai militanti di CasaPound e della quale dà notizia il coordinatore provinciale Filippo Castaldini anche attraverso la neonata pagina facebook “Difendere il Trentino” (https://www.facebook.com/difendereiltrentino/), definita “una nuova piattaforma per tutti i trentini che non si arrendono“.
“Oggi Trento si riempirà di sardine e quindi ci sembrava doveroso dare il nostro benvenuto in tutto il centro. Cervelli sott’aceto (in asé)… sempre che lo abbiano“, commenta Castaldini in una nota.
Politica
Giacomo Bezzi nominato coordinatore regionale di «Cambiamo», il partito di Giovanni Toti

Ieri a Roma è stata ufficializzata la nomina a coordinatore Regionale per il Trentino Alto Adige dell’ex onorevole Giacomo Bezzi, da parte del Presidente Giovanni Toti.
A Bezzi anche la delega speciale per Estero ed Italiani nel mondo.
«Riparto con la passione di sempre – afferma Bezzi dopo la nomina – l’umiltà e lo spirito di servizio della quale la politica ha estremo bisogno, nel solco dei valori del partito popolare europeo nel quale mi sono sempre riconosciuto».
La lista «Cambiamo», questo il nome scelto, nasce per sostenere la candidata presidente del centro destra in Emilia Romagna Lucia Borgonzoni e va a sommarsi a quelle di Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Popolo della Famiglia.
I cinque deputati che hanno deciso di seguire Giovanni Toti formeranno la componente più ampia del gruppo Misto.
Sono la spezzina Manuela Gagliardi e i lombardi Stefano Benigni, Alessandro Sorte, Giorgio Silli e Claudio Pedrazzini.
Gli obiettivi del nuovo soggetto politico sono ambiziosi: “Oggi approdiamo alla Camera, presto arriveremo al Senato. Siamo anche pronti per un’ espansione sul territorio: avremo gruppi consiliari in Lazio, in Lombardia, in calabria e in Veneto, nelle grandi e nelle piccola città. Puntiamo ad avere 1500 circoli entro Natale“. A unire i deputati “totiani” è la voglia di replicare il successo del modello ligure su scala nazionale. “Uno dei punti cardine del nostro progetto sarà una sanità di livello eccellente“, ha dichiarato il deputato ex-azzurro Stefano Benigni.
“Dentro al partito Forza Italia non si muove più nulla: c’è smarrimento. Penso ai dirigenti meridionali, che non vogliono più stare là“.
Per “Cambiamo!“, Toti vede un futuro come rappresentante del centrodestra moderato, quello che “stando ai numeri, oggi perde un punto percentuale a settimana“.
Parlando della squadra, il Presidente della Regione Liguria definisce i suoi deputati come “giovani, professionisti e attenti interlocutori“.
Si professano “distinti dalla Lega“, ma fanno sapere che non hanno intenzione di collaborare in nessun modo con il governo giallorosso. “Eravamo pronti ad andare alle elezioni già da ottobre, ma avere più tempo non può che essere un vantaggio”, ha detto Claudio Pezzadrini.
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