Piana Rotaliana
Il campetto di Mezzolombardo riapre, l’assessore Nicola Merlo: «Da ora controlli a tappeto e tolleranza zero»

Dopo due lunghi mesi il campetto è stato finalmente riaperto. Dei ragazzi che sono passati da quelle parti hanno notato improvvisamente che il cancello d’ingresso non aveva più il lucchetto.
Non è stata una visione mistica, ma è stato riaperto per davvero. La manutenzione, citata sul cartello d’ingresso a giustificazione della chiusura, è stata talmente sottile che ad una prima occhiata sembrerebbe non sia cambiato nulla.
In realtà c’è stato un allungamento delle reti nelle parti laterali del campo, anche se le reti bucate dietro le porte sono sempre lì. Nonostante questo piccolo allungamento di reti, la tanto agognata manutenzione durata ben due mesi è in realtà dubbiosa.
Per tanti ragazzi si sono aperti i cancelli del paradiso. È tornato lo svago pomeridiano. Il riunirsi fra amici, le risate per un pallone calciato fuori, la spensieratezza contro ogni problema non sono più elementi da desiderare ma da vivere.
Di questa improvvisa riapertura e di questa misteriosa manutenzione se ne è parlato con l’assessore allo sport e alle politiche giovanili Nicola Merlo.
«Il campetto l’ho fatto chiudere io due giorni prima del Memorial Malfa perché il campo era disastrato (delle grate per lo scolo dell’acqua non erano sistemate nel modo giusto).
In quei due giorni gli operatori comunali hanno cercato di sistemare il più possibile. Il fatto di tenerlo chiuso dopo il torneo è stata una scelta nostra (del Comune ndr) per dare un segnale con l’intenzione di farlo riaprire.
Dopo esserci incontrati con il nuovo comandante dei vigili urbani a capo dei distretti Mezzolombardo e Lavis, il regolamento è stato mantenuto intatto. La cosa più gravosa non sono i bambini che vanno fuori a giocare, ma quella fascia di età, 16-19 anni, che va solo a disturbare: birra, sigarette, sporcizia, biciclette in campo.
La settimana scorsa abbiamo chiesto al nuovo comandante dei vigili urbani di fare dei controlli a tappetto e nel non avere nessun tipo di remora a fare delle sanzioni come sono previste dal regolamento.
Quello che speriamo di riuscire a raggiungere, poi non lo so se ci arriveremo, è proprio il fatto di fare dei controlli a tappetto e di avere tolleranza zero. Prima di arrivare a ciò si è cercato con questa chiusura di fare una cosa indicativamente punitiva.
Il nuovo comandante dei vigili urbani ha imposto che tutte le telecamere vengano monitorate quotidianamente. Lui sa già quali sono i sette/otto ragazzini che girano per il paese e disturbano.
Gli stessi sono stati visti anche al Parco Tennis, al Viale delle Elementari e al Parco Dallabrida. Credo che a breve il comandante convochi loro in caserma.
Il vicinato ha anche spesso chiesto che il campetto venga chiuso definitivamente. Pur dispiacendomi per coloro che non c’entrano nulla, spero che con il nuovo comandante il problema sia risolto.
Al campetto c’è sempre stato un divario di età e di presenze, ma le stesse persone disagiate che negli anni hanno frequentano il campetto non sono mai state così irrispettose. L’ultima volta il guardiano ha trovato dei ragazzini che sono entrati all’interno del campo nonostante fosse chiuso.
Si è visto che la rete era tagliata. Loro non stavano però facendo niente, erano seduti in mezzo al campo. Dispiace per quei ragazzini che questo mese ci hanno rimesso. Serve la mano pesante.
Purtroppo le azioni dannose si stanno perpetuando del tempo: la colonnina dell’autovelox abbattuta, i bidoni ribaltati, la rete tagliata, la sporcizia in giro. Sono gli stessi ragazzini che io ho visto con i miei occhi che passano in paese in bicicletta e urlano dietro alle vecchiette. Tutto questo dà una brutta impressione.
L’intenzione era comunque quella di riaprire il campo. La chiusura è servita per dare un segnale e per capire come comportarci. Se serviva eravamo anche disposti a rimettere mano al regolamento. Nel momento in cui il comandante ci ha detto che per lui c’è tutto il necessario, allora abbiamo deciso di tenerlo così com’è».
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