Politica
Elezioni Umbria: «Questo governo non s’ha da fare»

Il dado è tratto. Anche l’Umbria dopo 50 anni di egemonia della sinistra diventa ufficialmente territorio del centro-destra.
La vittoria di Matteo Salvini e soci segna un duro colpo al governo Giallo-Rosso e certifica ormai l’epilogo finale dei cinque stelle.
Se si analizzano i dati ad uscire sconfitto da questa tornata elettorale è infatti soprattutto il movimento 5 Stelle. Movimento che segna così la sua progressiva condanna alla totale estinzione. Un crollo dal 34 % delle elezioni nazionali del marzo 2018 fino ad uno sparuto 7,4 % di ieri.
Altro che fine delle prima repubblica, qui siamo davvero all’implosione.
Un movimento non più credibile come, del resto, lo è già da tempo la sua compagine di governo.
Che sarebbe finita così lo avevano già percepito i grillini tanto da spingere il presidente Conte a definire, la tornata elettorale Umbra, qualcosa di poco conto.
Nella realtà l’Umbria acquisisce un significato più profondo, simbolico e di una portata generale. In Umbria si è sancito il no a questo governo legittimo ma che non piace.
Si preannuncia un futuro incerto e difficile per le forze politiche che governano il paese. Barricate dentro le stanze del potere e non ben volute dal popolo.
Il Centro-destra ha vinto perché ha dimostrato di parlare alle persone, di comprenderne i problemi e di canalizzarli verso una linea politica concreta e coerente. Con una visione solida e unitaria.
La controparte Pd-5Stelle, invece, non è più capace di ascoltare i suoi elettori o potenziali elettori ritenendoli, molto spesso, troppo poco dotati per capire cosa va fatto.
Di Maio in peggio il Movimento, fautore di una politica anticasta e divenuto alla fine egli stesso casta. Un tempo incitatore di folle e piazze ora pupazzo inanimato della Casaleggio e Associati.
La rinascita del movimento e della sua credibilità sembra una cosa ormai impossibile. Incapace di arrivare ad un 10% alle prossime elezioni potrebbe addirittura sparire.
Da oggi si griderà al populismo e al razzismo. Ad urlarlo saranno i perdenti perché incapaci di realizzare i motivi della loro disfatta.
Il popolo ha deciso. Lo ha fatto esprimendosi attraverso il voto con una affluenza maggiore del previsto. Questo voto è un voto di volontà e disperazione, di voglia di cambiamento.
Il voto in Umbria, per qualcuno, sarà di poco conto mentre per molti è un segnale forte e chiaro a questo governo.
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