Italia ed estero
Clamoroso colpo di scena: in manette 7 giovani per omicidio preterintenzionale per la strage di Corinaldo. Era una banda dedita alle rapine

Clamoroso colpo di scena per quanto riguarda i tragici fatti avvenuti nella discoteca Lanterna Azzurra nella notte del 8 dicembre 2018.
Il nostro quotidiano si era occupato diffusamente del caso di Corinaldo dove morirono 6 persone travolte nella calca in una discoteca dove qualche deficiente aveva spruzzato dello spray al peperoncino creando panico e terrore fra i presenti. (qui articolo)
Una serata di allegria era stata trasformata in tragedia.
La miccia che aveva innescato il dramma era stata lo spruzzo di una sostanza urticante diffusa all’interno che aveva provocato il panico.
Il peso e la pressione della folla in fuga aveva fatto crollare il parapetto di un ponticello fuori da una uscita di sicurezza, causando la caduta di decine di persone in un fossato e provocando la morte delle persone rimaste schiacciate o ferite, quasi tutti studenti delle scuole superiori di Senigallia.
È notizia di oggi che i carabinieri di Ancona hanno arrestato 7 persone nell’ambito dell’inchiesta sulla strage della discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo dove, tra il 7 e l’8 dicembre, morirono 6 persone.
In carcere, accusati di omicidio preterintenzionale e lesioni, sono finiti sei ragazzi tra i 19 e i 22 anni, tutti residenti nel Modenese: farebbero parte di una banda dedita alle rapine in discoteca spruzzando spray al peperoncino.
Arrestato anche un ricettatore.
Contestata l’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti con strappo e rapine.
Il gruppo arrestato era dedito a furti e rapine di monili d’oro all’interno di discoteche del centro e nord Italia.
Per sei di loro è contestato l’omicidio preterintenzionale e le lesioni personali oltre a singoli episodi di rapine e furti con strappo.
L’indagine, condotta dal Nucleo Investigativo del reparto operativo di Ancona, guidato dal tenente colonnello Americo Di Pirro, sotto la direzione del procuratore capo Monica Garulli che ha coordinato le indagini con i pm Paolo Gubinelli e Valentina Bavai, ha permesso di individuare sei ragazzi tra i 19 e i 22 anni presenti in discoteca quella sera e ritenuti responsabili della morte di 5 minorenni e una mamma di 39 anni oltre a lesioni personali su 197 persone.
Le prime indagini avevano fatto emergere anche nella discoteca erano presenti 1400 giovani a fronte di una una capienza di 870 persone.
Discoteca che già in passato era stata sanzionata per gli stessi motivi e più volte.
Nell’inchiesta era finito anche il Trapper Gionata Boschetti, in arte Sfera Ebbasta, che era stato indagato dalla Procura di Pescara per istigazione all’uso di sostanze stupefacenti.
I ragazzi in manette sono tutti del modenese.
Si tratta di due 19enni residenti a San Prospero, un 21enne di origini marocchine e un 20enne residente a Bomporto, un 22enne nato a Tunisi e residente a Castelnuovo Rangone e un 19enne residente a San Cesario sul Panaro.
Il presunto ricettatore è un 65enne residente a Castelfranco Emilia.
Della banda, dicono gli investigatori, faceva parte anche un settimo ragazzo, un 19enne che però è morto nel corso delle indagini a seguito di un incidente stradale.
“Un fenomeno inquietante”, l’hanno definito gli investigatori, che hanno documentato anche dei colpi portati a segno all’estero. La banda in questione, infatti, non sarebbe l’unica operante sul territorio nazionale. Nelle settimane successive alla strage, lo stesso gruppo avrebbe agito in altre occasioni ma senza lo spray per non destare sospetti: al contrario, sarebbe stato utilizzato un taser simile a quelli in dotazione alle polizie locali. “In 4 o 5 accerchiavano la vittima, ognuno aveva il suo ruolo”, raccontano gli inquirenti: “Poi una volta presa la refurtiva, la portavano subito fuori dal locale”.
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