Rovereto e Vallagarina
Mori: in pensione Tomasi, Dalbosco, Larcher e Malfatti

A distanza di pochi giorni l’uno dall’altro, vanno in pensione 4 vere e proprie colonne portanti del Comune di Mori: 4 collaboratori i cui anni di servizio, sommati, arrivano addirittura a 140. Si tratta di Linda Dalbosco dell’ufficio tributi, Massimiliano Larcher dell’ufficio tecnico, Erio Malfatti del cantiere comunale ed Edoardo Tomasi della biblioteca.
Tutti assieme hanno organizzato un piccolo rinfresco sul terrazzo dell’auditorium, al quale hanno partecipato i colleghi del Comune, assieme ad alcuni già pensionati e “rientrati” per l’occasione. Presenti anche l’attuale giunta e tre sindaci: oltre a Stefano Barozzi c’erano infatti Roberto Caliari e Mario Gurlini.
Ognuno dei pensionati ha raccontato l’emozione di questo passaggio. Linda Dalbosco ha spiegato di come, dopo 30 anni, si sia trovata a ripulire armadi e cassetti, riprendendo in mano documenti e fascicoli di un periodo intenso, ricco di soddisfazioni e di rapporti spesso anche di amicizia con colleghe e colleghi. «Spero di incontrarvi presto, magari su un sentiero di montagna o su una pista da sci» ha affermato.
Massimiliano Larcher, geometra dell’ufficio tecnico, in Comune ci lavora dal 1978 «Ho lavorato con 8 sindaci e 5 segretari comunali. Frequentai Mori perché, per uno studio privato, si lavorava alla prima ristrutturazione del teatro. Vidi l’avviso per un tecnico e partecipai. In 41 anni ho visto la storia di Mori: il primo progetto che ho seguito fu la ristrutturazione del Molino Piccoli, che è diventato la biblioteca auditorium dove ci troviamo ora».
Molto sintetico, ma anche molto simpatico, Erio Malfatti del cantiere comunale, che con la spontaneità del dialetto ha spiegato di come, da ora in poi, sarà la moglie a doverlo sopportare a tempo pieno.
Edoardo Tomasi, responsabile della biblioteca, si è ricollegato alla ripulitura di armadi e cassetti a cui aveva fatto riferimento Dalbosco e ha scherzato: «Non si dovrebbero lasciare scheletri negli armadi. Io invece mi sono assicurato di lasciare tutta una serie di ossicini, che troverà chi arriverà dopo di me».
Tornando serio, ha ricordato volentieri il lungo impegno e, tra le tante altre cose che ha seguito, ha sottolineato il piacere della raccolta delle informazioni e della loro conservazione e divulgazione, garantita dall’edizione del Campanò.
Al sindaco Stefano Barozzi il compito di chiudere il momento dei saluti: «Ho pensato a una parola che poteva accomunare l’impegno di ciascuno di voi: è “lettura”. Facile abbinarla al lavoro di Edoardo in biblioteca, ma anche Erio, per un periodo, ha curato la lettura dei contatori, mentre Linda è stata fondamentale nella lettura dei bilanci e delle norme in costante evoluzione. Col geometra Larcher – lo chiamerò sempre così – abbiamo letto decine di progetti tecnici. A tutti voi dico: sarà difficile sostituire il bagaglio di esperienza che avete messo a disposizione del Comune».
I quattro sono stati omaggiati dalla giunta con una targa raffigurante i simboli di Mori, mentre i colleghi rimasti in servizio hanno pensato regali personalizzati per ciascuno dei neopensionati.
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