Alto Garda e Ledro
«Educativa di Strada», l’innovativo progetto della Comunità Alto Garda e Ledro

Si è svolta ieri mattina, presso la sala riunioni della Comunità Alto Garda e Ledro, la presentazione di un importante progetto innovativo e sperimentale, decorrente da questa estate, da giugno fino a fine anno, che prevede una serie di azioni di prevenzione sul tema delle dipendenze a favore di giovani e adolescenti del nostro territorio. Uno degli interventi più significativi previsti nel pacchetto di iniziative è l’attivazione dell’«Educativa di Strada».
La Giunta Provinciale, infatti, con deliberazione n. 1292 del 20.07.2018, ha previsto un finanziamento per le Comunità volto alla realizzazione di progetti sulla tematica della Tossicodipendenza “di prevenzione che potranno prevedere anche l’inclusione di soggetti a rischio in campagne informative, informazione e formazione per genitori, peer to peer e altri soggetti interessati”.
La Comunità Alto Garda e Ledro, per l’ideazione delle azioni più utili per il proprio territorio, tramite il Servizio attività socio-assistenziali, ha coinvolto una rete di soggetti appartenenti al pubblico ed al privato (Azienda provinciale Servizi Sanitari – Servizio Dipendenze di Riva del Garda, Cooperativa Ephedra SCS, Cooperativa Arcobaleno, A.p.s.p Casa Mia, Cooperativa Eliodoro, Rete degli Istituti dell’Alto Garda, Ledro e Valle dei Laghi-Dro, i Comuni dell’Alto Garda e Ledro, Gruppo Abele di Torino, le Forze dell’ordine) che ha elaborato un progetto di prevenzione a favore della popolazione giovanile e adolescenziale.
L’Educativa di Strada ha avviato l’attività nel Comune di Arco lunedì 10 giugno e proseguirà per sei mesi, fino al 10 dicembre 2019. Si tratta di un’attività rivolta a gruppi spontanei di adolescenti e giovani nei loro luoghi naturali di ritrovo, finalizzata a costruire una relazione significativa tra i componenti del gruppo e gli educatori, basata sull’ascolto, con lo scopo di far emergere idee, rafforzare i fattori protettivi, ridurre quelli di rischio ed aumentare autonomia, capacità riflessive e critiche.
Nel concreto, l’attività verrà realizzata attraverso una presenza costante in strada in diversi momenti della giornata e nei luoghi di ritrovo dei ragazzi. «Successivamente, in base agli esiti che ci porterà l’Educativa di strada – spiega Costanza Fedrigotti del Servizio socio-assistenziale della Comunità – programmeremo per gli ultimi mesi dell’anno l’avvio di altri interventi soprattutto con le scuole e la cittadinanza, comprese le associazioni di volontariato o cittadini disponibili».
Presenti all’incontro di stamani, oltre ai soggetti già citati e ai loro rappresentanti, il Presidente della Comunità Alto Garda e Ledro Mauro Malfer, il sindaco di Arco Alessandro Betta, il sindaco di Dro Vittorio Fravezzi insieme all’assessore alle politiche sociali Marina Malacarne, Fabio Fedrigotti, assessore alle Attività sociali del Comune di Ledro, il sottotenente Domenico Catalano, Comandante del Nucleo Operativo e Radiomobile delle Compagnie di Riva del Garda, Andrea Scharf, assistente sociale del servizio socio-assistenziale della Comunità, la dott.ssa Monica Susat, del Dipartimento Salute e Politiche Sociali della PAT.
«Bene ha fatto la Provincia a mettere in campo delle risorse – spiega il Presidente Mauro Malfer – e altrettanto bene stanno facendo il mondo delle cooperative e le nostre strutture, con l’aiuto delle forze dell’ordine e delle scuole, a coordinare un lavoro di gruppo fondamentale, affrontando il tema nel modo più corretto. Si tratta di una sfida complessa, che ci mette tutti in difficoltà: per questo dobbiamo mettere in campo tutte le intelligenze e fare prevenzione e sensibilizzazione. Occorre non limitarsi ai 6 mesi ma dare continuità».
Secondo il sindaco di Arco Alessandro Betta «le sostanze stupefacenti rappresentano la vera emergenza moderna, ne esistono circa 330 di origine sintetica che non sono nemmeno catalogate, è un tema molto forte che sta colpendo la nostra società e soprattutto le giovani generazioni. Con quest’iniziativa, che parte da Arco e dal Cantiere26, andiamo in strada e comunichiamo con i giovani per ascoltarli e avere una prospettiva diversa. Si tratta di un progetto rivoluzionario».
Per Vittorio Fravezzi, sindaco di Dro, «è un progetto che abbiamo fortemente voluto e condiviso in Conferenza dei sindaci. Si parte dalla sperimentazione su Arco, ma ho fatto presente che è opportuno proseguire con interventi mirati anche negli altri comuni. Si tratta di un progetto molto importante, il primo di questo tipo in Trentino dopo il capoluogo, che va nella logica di dialogo con il mondo giovanile ed è basato sull’ascolto. Si va dalle persone, e non il contrario, e questo rappresenta un approccio migliore nei confronti del mondo giovanile che vive in un mondo sempre più complesso. Su questo tema c’è fortissima apprensione da parte delle famiglie».
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