Trento
Caso Demattè: nella nuova Fake news de «ildolomiti» ci cascano il Trentino e anche RTTR

Per il Dolomiti, la testata dei centri sociali e voce della sinistra trentina, quella delle fake news è ormai pratica quotidiana, e nulla importa se lanciando una notizia del tutto parziale e inesatta, viene chiamata in causa una persona che nulla centra, se non per aver pubblicato un filmato dalla telecamera fissa installata a bordo del proprio furgone.
Il Dolomiti lancia l’ennesima «balla spaziale» e nel trappolone cadono il Trentino e stavolta pure RTTR.
Tutti infatti prendono per buono la gigantesca fake news del giornale diretto da Luca Pianesi facendo una magra figura
Se poi si viene a sapere che la notizia è stata lanciata dal gruppo facebook «Rovereto Violenta» nota pagina legata al movimento anarchico della città della Quercia, qualche domanda dobbiamo pur farcela.
Ma basta dar contro alla Lega e al centrodestra e va tutto bene.
Il fatto che i due quotidiani della provincia ed RTTR, abbiano preso come notizia certa quanto pubblicato ma non verificato dal Dolomiti, creando false aperture di pagina, citando nome e cognome della persona interessata e dandola in pasto alla gente, come nemmeno si fa per i pedofili è certo molto allarmante.
Anzi, in proposito, è lecito chiamare in causa anche l’ordine dei giornalisti.
Toc toc ci vien voglia di dire, ordine dei giornalisti se ci sei batti un colpo.
Già perché i media interessati, prima di dare in pasto ad ogni genere d’insulto da parte degli “squadroni della morte” della sinistra trentina, il povero Daniele Demattè, potevano almeno chiamarlo per sentire la sua versione.
Ma nessuno lo ha fatto.
Se lo avessero fatto avrebbero saputo che dopo aver visto la signora cadere dalla bicicletta, Daniele Demattè ha rallentato chiedendo se andasse tutto bene, e ricevuto un segno di assenso se ne sarebbe ripartito.
Ma la notizia era troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire e poi si sa quando c’è di mezzo un leghista tutto è lecito, pure inventarsi solerti cittadini pronti a denunciare per omissione di soccorso l’incolpevole Daniele Demattè.
Una cosa del tutto inventata. Per questo al posto di Demattè domani mattina andremmo da un avvocato per depositare una denuncia contro il Dolomiti.
Cosa aveva fatto?
Di buona mattina stava percorrendo Via Borgo Santa Catarina che è una stretta strada del centro storico di Rovereto, quando una signora di colore percorrendo la via in contromano senza nessun motivo apparente, sbandava di lato schiantandosi contro la serranda chiusa di un negozio.
Niente di drammatico, nessuna responsabilità diretta o indiretta di Demattè nella dinamica della caduta e un post ironico dove veniva descritta una scena degna di “ Paperissima”. (quante ne abbiamo viste di cadute così e quante risate ci siamo fatte)
Sarebbe potuto finire tutto in qualche visualizzazione ed invece cosa si inventa il Dolomiti?
Accuse di razzismo mettendo in relazione la signora di colore, con l’ironia del post ed il fatto che Daniele Demattè sia un esponente della Lega, ma colpa ancora peggiore – come il Dolomiti ha sottolineato con compiacimento – marito della consigliera provinciale Katia Rossato.
Ed ecco allora dare per scontato il reato di omissione di soccorso del quale è stato apertamente accusato dalla testata online Demattè e per rendere tutto più credibile la “voce” di gente scandalizzata dall’incivile comportamento del leghista, pronta a segnalare l’omissione di soccorso che non aveva testimoni diretti e tanto meno la si poteva desumere dal video stesso.
Ora che il Dolomiti abbia familiarità con le fake news non è una novità. Che però Trentino e RTTR si siano limitati a fare un “ copia e incolla” dando ampio spazio alla falsa notizia del Dolomiti, è cosa ancora più grave.
Si perché nessuno si è preso la briga di fare una telefonata a Daniele Demattè chiedendone una versione dei fatti: nessuno si è preso la briga – che poi più che briga, è un obbligo professionale – di verificare la notizia.
Ma si tratta di un leghista e quindi ( per loro ) va bene così.
Nome e cognome, foto, stato civile e abitudini sono state date in pasto all’opinione pubblica, come abbiamo già detto, non si fa nemmeno con un pedofilo.
Abbiamo atteso alcuni giorni per vedere se arriva una smentita, una precisazione: niente solo silenzio.
Rotto oggi dal video pubblicato da Daniele Demattè ed allora ne parliamo anche noi.
Peraltro il Trentino era già incappato in un errore simile.
Quella volta si era fidato di Paolo Ghezzi «essere umano» ed era incappato in una tremenda figuraccia. (qui l’articolo)
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