Trento
Fallimento Mercatone Uno: 3,8 milioni di caparre dei clienti e 60 di debiti verso i fornitori. Le novità

Sul fronte del Mercatone Uno ancora nessuna novità, ma solamente delle ipotesi in attesa che il Tribunale di Bologna emetta una sentenza che di fatto sbloccherebbe la situazione.
Di certo il fallimento dichiarato dal Tribunale di Milano che ha aperto un’inchiesta per bancarotta fraudolenta, ha coinvolto diverse realtà oltre che mettere in ginocchio i 1860 dipendenti.
L’aggiornamento della situazione parte proprio da loro che allo stato attuale non ricevono lo stipendio da aprile, ma non possono nemmeno accedere alla cassa integrazione o licenziarsi.
Infatti il rapporto di lavoro lo si potrebbe definire sospeso in quanto la comunicazione di fallimento, è stata accompagnata solo da un invito a non presentarsi al lavoro.
Da parte loro, anche se trovassero un’ altra occupazione non possono licenziarsi non avendo un referente al quale rivolgersi e con quale trattare il preavviso.
In questa situazione di stallo la Regione Emilia Romagna ha invitato all’Inps a pagare ai lavoratori il Tfr maturato fino alla cessione alla Shernon Holding ed ha avuto un esito positivo il vertice con le banche, per valutare la possibilità di una sospensione temporanea delle rate dei mutui e dei prestiti concessi ai dipendenti.
Complessa anche la situazione dei clienti.
Molti dovrebbero solo ritirare la merce bloccata nei magazzini. 3,8 milioni è l’ammontare delle caparre versate dai clienti che si sono vaporizzate col fallimento e che sarà quasi impossibile recuperare. Resta aperto il problema di chi per l’acquisto di merce mai ricevuta, era ricorso ad un finanziamento con accredito della cifra totale direttamente a Mercatone Uno e che adesso deve pagare lo stesso le rate.
Infine i fornitori la cui esposizione totale e vario titolo, ammonta a quasi 60 milioni.
Parte delle forniture è bloccata all’interno dei magazzini e ovviamente nulla sarà mai pagato.
Sarebbero disposti a costituirsi in cooperativa e subentrare nella proprietà, ma è un’ipotesi che non convince i sindacati.
In credito anche tutto l’indotto collegato all’attività dei punti vendita.
In questo contesto la possibilità che potrebbe risolvere la situazione – a parte la difficoltà del recupero della credibilità sul mercato – sarebbe quella della riapertura dei punti vendita e la conseguente ripresa dell’attività commerciale.
Difficile però trovare una realtà disposta ad acquisire tutti i punti vendita e sarebbe quindi preferibile trattare le singole realtà, ipotesi che però finirebbe per spaccare il fronte unico dei lavoratori che oggi è il solo punto di forza dei dipendenti.
-
Valsugana e Primiero2 settimane fa
Sbanda, va in contromano e rischia di scontrarsi con altre auto prima di entrare in statale – IL VIDEO
-
Trento2 settimane fa
Coronavirus: 267 contagi nelle ultime 24 ore in Trentino
-
Politica2 settimane fa
Referendum, vittoria dei sì ma niente quorum. Amministrative: nei grandi comuni avanti il centro destra
-
Politica2 settimane fa
L’abbraccio mortale col PD affonda definitivamente il M5stelle
-
Valsugana e Primiero1 settimana fa
Trovato morto in piscina Stefano Lorenzini di Levico Terme
-
Trento2 settimane fa
Piazza santa Maria Maggiore: nascondono la droga sotto terra e nella Basilica – I VIDEO DEL DEGRADO
-
Rovereto e Vallagarina2 settimane fa
Rovereto: ancora atti vandalici, la città è l’incubo degli automobilisti
-
Telescopio Universitario2 settimane fa
UniTrento – Ucraina, accolte le prime due studiose
-
Trento2 settimane fa
Allarme zecche: in Trentino dieci segnalazioni di infezioni da TBE
-
Val di Non – Sole – Paganella1 settimana fa
Domani a Cunevo l’ultimo saluto a Fausto Iob
-
Piana Rotaliana2 settimane fa
Incendio alla Life energy di Lavis, in azione i vigili del fuoco
-
Politica1 settimana fa
Claudio Cia: «Patt è solo l’ombra del suo passato e pronto a mettersi con tutti per il potere»