Italia ed estero
Rogo nella sede della polizia di Mirandola, due morti. Fermato un ragazzo marocchino

Due donne morte, un’anziana e la sua badante, due feriti gravi e 16 persone intossicate.
È il bilancio di un incendio che è stato appiccato la notte scorsa nella sede della polizia locale di Mirandola, nel Modenese.
Individuato il presunto responsabile del gesto, un ragazzo di origine marocchina che in queste ore viene sentito dai carabinieri a Carpi.
“Preso straniero, altro che porti aperti”, così il ministro dell’Interno Matteo Salvini commenta la notizia sui social.
Secondo quanto appreso finora, l’incendio è scoppiato intorno alle 2.40 nella sede di via Roma della polizia municipale di Mirandola e sarebbe di origine dolosa.
Partito dal piano terra, il rogo e l’esplosione avrebbero coinvolto un appartamento al primo piano, dove sono morte un’anziana di 84 anni e la sua badante di 74 anni.
Le donne sono decedute per il fumo inalato.
Altre due persone, tra cui il marito dell’anziana vittima, sono in gravi condizioni sempre a causa del fumo. Sedici sono invece gli intossicati.
L’edificio ospita almeno nove abitazioni.
Il presunto responsabile del gesto è un giovane, già individuato dagli inquirenti, che avrebbe prima forzato la porta di ingresso e poi appiccato il fuoco.
Ancora non è chiaro se con della benzina o della carta. Non avrebbe utilizzato alcun ordigno incendiario ma alle fiamme è seguita un’esplosione di natura ancora da chiarire.
Il ragazzo, originario del Marocco, viene sentito dai carabinieri di Carpi e non è ancora chiaro se si tratti di un minorenne e pare conosca poco o nulla la lingua italiana.
Non è chiara la motivazione alla base del gesto ma non si esclude la pista di una vendetta per un provvedimento della stessa municipale nei suoi confronti.
“Altro che aprire i porti, come vuole la sinistra, io lavoro per fermare e mandare tutti a casa questi delinquenti. E se minorenne non mi interessa, deve pagare fino in fondo per la sua bestialità. Azzerare l’immigrazione clandestina, in Italia e in Europa, è un dovere morale: a casa tutti, con la Lega si può”. Lo dichiara il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, commentando quanto successo la scorsa notte a Mirandola.
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