Trento
Crollo del cartaceo: L’adige e il Trentino in 10 anni perdono il 43% delle vendite

Continua il crollo verticale delle vendite dei giornali cartacei in tutta l’Italia.
Anche nel 2018 le vendite hanno continuato la discesa che continua inarrestabile dal 2008.
Nel 2018 si sono vendute in edicola poco più di 2 milioni di copie, pari al 7,4% in meno dei 2,179 milioni del novembre 2017.
A sua volta le vendite erano state in calo del 9 per cento sull’anno prima.
Ad oggi, senza il finanziamento dello Stato, nel giro di 24 ore tutte le testate chiuderebbero baracca e burattini.
Una sorta insomma di monumento funebre agli editori che grazie a direttori poco lungimiranti che non hanno saputo intercettare quello che i lettori volevano e che non hanno tenuto nella giusta considerazione l’avvento devastante del web, ora rischiano di trovarsi senza mutande.
C’è davvero da piangere se si pensa che i 2 milioni di copie vendute nel novembre del 2018 sono meno della metà, esattamente il 43% appena, di quelle che si sono vendute 10 anni fa, novembre 2008.
Il confronto con il novembre 2008 dà la misura della tragedia che i giornali hanno vissuto e continuano a vivere, nel tripudio dei politici e dei tanti che hanno sostituito Facebook ai giornali cartacei.
Sotto abbiamo riportato gli ultimi dati diffusi da Adsnotizie.it l’istituto che certifica i dati di vendita dei giornali.
Il crollo ha toccato anche i due giornali provinciali e nella stessa percentuale di quella nazionale
L’adige e il Trentino infatti perdono insieme quasi il 43% delle vendite negli ultimi 10 anni. Un vero bagno di sangue.
Peggio ancora il Trentino che è a tiratura regionale.
Le sue 8551 copie giornaliere vanno infatti divise fra la provincia di Trento e Bolzano con una percentuale del 75% in Alto Adige e la rimanenza in Trentino.
Per quanto riguarda l’Adige c’è un forte odore di tagli e i lavoratori e i sindacati sono in agitazione. Ai dati dell’Adige vanno aggiunte oltre alle copie vendute in edicola anche quelle vendute con altri canali, soprattutto gli abbonamenti.
Precisiamo che i dati forniti da ADS (accertamenti diffusione stampa) servono principalmente per tre motivi:
quello di informare gli inserzionisti pubblicitari di quanta gente vede la loro pubblicità sui giornali cartacei; di sottolineare che le copie vendute in digitale dovrebbero essere fatte pagare non come quelle in edicola ma almeno la metà del costo di una copia visto che non ci sono costi di stampa, grafica e distribuzione e che ai fini della pubblicità, solo le vendite delle copie su carta offrono la resa per cui gli inserzionisti pagano.
Sotto le copie giornaliere dei due media provinciali
Dati quotidiani nazionali
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