Fiemme, Fassa e Cembra
La Giunta riunita oggi al Comun general de Fascia

La Giunta riunita oggi al Comun general de Fascia.
Nuova testimonianza di vicinanza ai territori colpiti dal maltempo dello scorso ottobre.
La Giunta provinciale si è riunita oggi presso il Comun general de Fascia, dove è stata accolta dalla procuradora Elena Testor, assieme ai sindaci e ai comandanti dei corpi dei vigili del fuoco della valle.
Un evento, quello di oggi, che rientra nel ciclo di incontri che la nuova Giunta sta effettuando in tutta la provincia, per affrontare con le amministrazioni locali le problematiche determinate dall’eccezionale ondata di maltempo dello scorso ottobre ma più in generale per testimoniare la propria vicinanza ai territori e raccogliere esigenze, necessità, aspirazioni.
L’incontro di oggi è stato turbato dalla notizia dell’improvvisa scomparsa, nel corso della notte, del senatore Erminio Boso.
I rappresentanti della comunità locale hanno ringraziato la Giunta per la sua volontà di essere comunque presente, ed hanno quindi presentato le progettualità che impegneranno la val di Fassa nel prossimo futuro, in ambiti che vanno dalla viabilità alla protezione civile, fino dalle politiche sociali, in particolare il cohounsing.
Sullo sfondo il tema più generale della revisione dello Statuto, delle gestioni associate, dell’eventuale cessione volontaria di competenze dai comuni al Comun general.
“Grazie per la vostra presenza – ha detto la procuradora, che ha espresso a nome di tutta la comunità il cordoglio per la scomparsa del senatore Boso, prima di presentare brevemente la realtà dell’ente, divenuto costituzionale nel 2017 – . Nel 2018 siamo stati colpiti da due eventi meteorologici negativi, prima la bomba d’acqua estiva e poi i danni causati dal maltempo di fine ottobre, con gli schianti che hanno colpito il patrimonio forestale e i danni a beni pubblici e privati. Sono eventi che hanno modificato le nostre priorità, e che dobbiamo affrontare in maniera coesa e unitaria”.
Ma oltre alle emergenze ci sono anche gli interventi già programmati, come il completamento della pista ciclabile, il ponte di Campitello e alcune altre opere pubbliche in particolare nel campo della viabilità.
Il tema della mobilità della valle di Fassa viene considerato del resto improcrastinabile: durante l‘altra stagione, infatti, il traffico incide profondamente sulla qualità della vita di residenti e turisti.
Ed ancora, il tema del cohousing, rivolto a persone ancora autonome che però necessitano di sostegno sociale e di un alloggio dedicato.
Un progetto ambizioso, che prevede l’utilizzo di edifici pubblici prima adibiti ad altri scopi, in particolare una caserma, e che interviene in una delle problematiche sociali più importanti a livello anche nazionale, quello dell’invecchiamento della popolazione e della diffusione delle malattie degenerative.
Infine, naturalmente, il tema della tutela e della promozione della minoranza ladina, uno dei “mattoni” fondamentali dell’edificio autonomistico, in ogni ambito, dalla scuola alla cultura, passando per l’ampliamento delle competenze dell’ente.
“Oggi è una giornata che ci vede molto provati – ha detto a sua volta il presidente Fugatti – ma ci tenevamo comunque ad incontrarvi per testimoniare ancora una volta la nostra vicinanza ai territori e la nostra volontà di sostenere questa valle colpita così duramente dall’evento del 29 ottobre scorso.
Quando eravamo stati ad Alba di Canazei, ricordo che trovare un’ottantina di vigili del fuoco e di cittadini che lavoravano sotto la pioggia, con una grossa parte dell’organizzazione già messa in piedi, mi colpì particolarmente e mi fece capire ancora una volta quanto questo territorio sia unito e capace di mobilitarsi, anche nei momenti più difficili. Queste sono attitudini presenti in tutto il Trentino ma ancora di più dove vivono le minoranze. Per quanto riguarda i danni del maltempo, a dicembre abbiamo approvato l’ultima delibera in merito ad indennizzi e rimborsi. Gli uffici tecnici della Provincia sono a disposizione degli enti locali per istruire concretamente le pratiche”.
La struttura sociale della val di Fassa sta cambiando, si è detto nel corso, dell’incontro, il che genera anche qualche allarme.
Le associazioni di volontariato registrano ad esempio un calo della partecipazione, soprattutto nei giovani.
Servono garanzie sul versante finanziario, dopo le decurtazioni di fondi degli anni scorsi. Ma servono anche nuovi progetti. Nella scuola, nel turismo, nelle infrastrutture, nell’ordinamento dei corpi dei vigili del fuoco, 6 in val di Fassa e uno in val di Fiemme (Moena).
Si è parlato anche di immigrati, con la fine del programma di accoglienza diffusa e l’uscita dal percorso di accoglienza entro l’estate, di una parte dei beneficiari.
Gli alloggi precedentemente messi a disposizione dei comuni per l’accoglienza dei migranti potrebbero essere utilizzati per altri usi, sempre di carattere sociale.
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