Trento
«Finalmente meno tasse per i Trentini! Ma a qualcuno da fastidio»

Ad affermarlo sono i consiglieri provinciali pentastellati Alex Marini e Filippo Degasperi.
L’allusione al «qualcuno» è legata alle lamentele e ai rulli di tamburo creati ad arte dal centro sinistra trentino e dal Patt negli ultimi giorni
«Da anni, ad ogni tornata elettorale, – si legge nella nota dei due pentastellati – sentiamo impegni e promesse dedicate alla riduzione di imposte e tasse che in Italia, finora a detta di tutti, hanno raggiunto livelli difficilmente sostenibili. A leggere i commenti dedicati alla manovra di bilancio sembra che in Trentino si scopra oggi che la riduzione delle imposte si ottiene facendone pagare meno ai cittadini e alle imprese».
E ancora: «Ai macroeconomisti in erba qualcuno dovrebbe spiegare che i 70 milioni che mancheranno al bilancio della Provincia sono 70 milioni che rimangono invece nelle tasche delle famiglie e sui conti delle imprese trentine: saranno loro, anziché i politici, a decidere come investirli. Si poteva intervenire sul sistema fiscale in altro modo? Può darsi».
I due esponenti dei cinque stelle ricordano che, «Di certo i cultori della beltà delle tasse ne erano talmente ammaliati da inventarne di nuove ad ogni Finanziaria e da obbligare i trentini a pagarne sempre di più. Le loro lagne attestano che finalmente la direzione intrapresa è quella giusta e che le promesse elettorali sul fisco erano solo una presa in giro».
E rammentano anche a chi la memoria la usa a corrente alternata che «chi finge di preoccuparsi per il calo di risorse a disposizione del presidente della Provincia e dei suoi assessori, ricordiamo che le entrate della Provincia sfiorano i 5 miliardi di euro, che dal 2017 stiamo beneficiando di 770 (settecentosettanta) milioni di gettiti arretrati, e che giusto 6 mesi fa abbiamo votato un assestamento con oltre 200 milioni di maggior gettito».
«Per gonfiare il tesoro provinciale, anzichè spremere i contribuenti come limoni, – terminano Degasperi e Marini – si può anche lavorare per far crescere il sistema economico oppure per tagliare sprechi e privilegi (ricordiamo tra i tanti, i 96 milioni di anticipi sui vitalizi sposati dalla sinistra, dal centro e dalla destra, il buco nero della formazione professionale privata oltre a progetti sgangherati come la Translagorai). Meno soldi in mano ai politici che si fanno belli con la ricchezza prodotta da altri e più soldi per famiglie e imprese, ovvero per chi lavora e fa andare avanti questo Paese, Trentino compreso».
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