Valsugana e Primiero
Cena bisognosi Istituto Alberghiero di Levico: il grazie del presidente Paccher e dell’assessore Bisesti

Contrariamente a quanto loro avrebbe riservato la vita, non è stata una Vigilia solitaria quella di cinquanta persone bisognose che sono state ospitate dagli studenti dell’Istituto di Formazione Professionale Alberghiero di Levico Terme.
Per il terzo anno consecutivo, i ragazzi, sostenuti nella loro iniziativa dal dirigente Federico Samaden e dai docenti, hanno voluto volontariamente dedicare il loro tempo per preparare e servire la cena della Vigilia a persone che stanno attraversando un periodo difficile della loro vita provenienti dalle reti sociali di Fondazione Comunità Solidale e Caritas.
Anche per questo l’Assessore provinciale Mirko Bisesti e il Presidente del Consiglio regionale, Roberto Paccher hanno fatto visita all’Istituto per manifestare il ringraziamento e l’apprezzamento dell’intera Comunità
“Questa serata dimostra come in questa scuola stiate imparando non solo a diventare dei bravissimi cuochi, ma soprattutto delle brave persone – ha detto il Presidente del Consiglio regionale, Roberto Paccher, recatosi in visita nella tarda serata per manifestare la gratitudine delle Istituzioni – Non é da tutti usare le giornate di vacanza per fare qualcosa per gli altri. Il volontariato è una delle forze della nostra Comunità e voi ne incarnate lo spirito: avete capito il valore del mettere il tempo a disposizione di chi è meno fortunato. La scuola di Levico é qualcosa che ci invidiano in tutta Italia e siete voi a renderci fieri con la vostra attività”.
“Voi che siete qua stasera, per fare qualcosa per gli altri, in un momento che tradizionalmente viene dedicato alla famiglia – ha detto l’Assessore all’Istruzione, Università e Ricerca, Mirko Bisesti – state dando un esempio, con la vostra voglia di essere presenti per gli altri anche in un momento in cui le scuole sono chiuse. Siete un orgoglio per tutti noi e per questo desidero ringraziarvi. E ringrazio anche i dirigenti, i professori e gli insegnanti che credono nei progetti nei quali voi credete, dando a tutti voi un modello da seguire”.
Cinquantaquattro studenti, insieme ad alcuni docenti, si sono occupati della preparazione delle pietanze, dell’allestimento della sala, della preparazione della mise en plas, degli addobbi, della confezione dei regali, della musica,dell’accoglienza e dell’intrattenimento.
Il menù prevede sfornatino di zucca con crema di Trentin Grana, Lasagnetta al radicchio tardivo e Fontal di Predazzo, Gulash rivisitato alla Tretnina con contorno di purea di patate montane, e Fagottino di mele “Noneso.”
Quest’iniziativa è diventata un appuntamento importante per molti studenti, una sorta di “tradizione” all’interno della scuola, un momento che li vede attivamente coinvolti nell’aiuto verso il prossimo, verso quei frammenti di umanità più fragile e sola.
I ragazzi hanno lavorato non solo la sera della Vigilia, ma anche i giorni precedenti donando, nel vero senso della parola, il proprio tempo e il proprio lavoro per questa iniziativa.
Gli studenti infatti non otterranno nessuna forma di ricompensa ma solo dei crediti formativi.
In una società dove troppo spesso domina la mentalità del do ut des, dove si tende a chiudersi, a costruire muri, queste ragazze e questi ragazzi ci dimostrano invece quanto sia bello ed emozionante dare senza chiedere nulla in cambio, aiutare chi è più debole e in difficoltà, aprirsi all’altro, accogliere l’altro.
Quest’ occasione è anche però un momento diverso di vivere la scuola, il condividere infatti una serata così importante: una serata che tradizionalmente mette al primo posto gli affetti più cari, fa della scuola una vera e propria famiglia.
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