Trento
Anarchici bloccano il treno, gli studenti tentano l’assalto a Salvini

L’occasione per contestare Matteo Salvini e dare sfogo al vandalismo è stata puntualmente colta dagli anarchici a Trento.
L’appuntamento col ministro, che ha chiuso il tour con un comizio alle Albere in città, era alle 20:30, così sono scattate varie “iniziative” che hanno affiancato la manifestazione studentesca.
Come qualche giorno fa, ma anche durante l’Adunata degli Alpini, i vandali hanno puntato ai treni, imbrattando di vernice un vagone e mettendo una catena sui binari per bloccarne la corsa.
Soliti slogan e scritte offensive sui muri, fumogeni e striscioni da parte di una decina di persone, ormai conosciute fin troppo bene dalle forze dell’ordine.
Qualche disagio per il treno diretto a Verona che ha riportato minuti di ritardo, mentre la manifestazione studentesca ha provocato problemi al traffico.
Alle Albere gli studenti hanno tentato di avvicinarsi all’auto di Salvini ma sono stati fermati dal sistema di sicurezza.
Trento
Pietramurata: 50 enne muore sulla pista da enduro

Mentre stava impostando una curva, Jochen Rainer, 59 anni, con la sua moto è è caduto a terra.
Per alcuni momenti si è pensato ad un banale incidente, invece poi è apparso subito chiaro il dramma.
Un uomo di 50 anni nel pomeriggio mentre si stava allenando sulla pista da enduro del “Ciclamino” di Pietramurata è deceduto sul colpo probabilmente a causa di un malore.
Alle 15.30 è subito scattata la macchina dei soccorsi con l’immediato arrivo dell’elisoccorso e dei vigili del fuoco di Dro.
Purtroppo ogni tentativo di rianimarlo è stato vano.
Rimane da capire l’esatta dinamica dell’incidente su cui stanno indagando le forze dell’ordine. L’uomo originario di Vipiteno era residente a Bolzano
Trento
Il cordoglio della SAT per la scomparsa di Vittorina Frismon (Vitty delle vette)

La SAT partecipa al cordoglio per la scomparsa di Vittorina Frismon (1933-2019), la Vitty delle vette, come veniva soprannominata dagli amici alpinisti.
Interprete di spicco dell’alpinismo anni ’60 è considerata la più forte alpinista trentina tra le migliori italiane.
Socia SAT della sezione di Trento dal 1952 al 1987 con il marito Heinz Steinkotter arrampica su difficoltà di sesto grado sulle Alpi e partecipa anche ad alcune spedizioni extraeuropee.
La sua prima salita importante è la via normale con la variante Battistata del Campanil Basso nelle Dolomiti di Brenta e da quel primo entusiasmante esordio, è tutto un susseguirsi di salite, anche da capo cordata, con apertura di vie importanti principalmente in ambiente dolomitico, oltre che nel gruppo del Monte Bianco.
Per rendere omaggio alle sue doti alpinistiche le è stato dedicato il pilastro Vitty sul Sassolungo, sue famose compagne di cordata furono Rina Chiocchetti e Ivana Brunialti oltre al marito e a valenti alpinisti quali Claudio Zeni e Franco Fumanelli.
Tra le salite su ghiaccio si ricordano il canalone Nord di Cima Brenta e Cima Tosa, la parete nord della Presanella, il versante nord del monte Zebrù e la parete nord del Breithorn sul monte Rosa e molte altre soprattutto a cavallo degli anni ’60.
Nel 1981 partecipa alla spedizione “Koln – Trento” in Perù con la salita al Nevado Urus (5.420 metri), Nevado Ishinca, Nevado Tocllaraju (6.032 metri), Nevado Huascaran Sur (6.768 metri).
Tutte le sue imprese alpinistiche sono narrate nel volume “Pareti Rosa – le alpiniste trentine di ieri e di oggi” edito dalla SAT e curato da Riccardo Decarli.
Il funerale sarà celebrato domani sabato 23 febbraio alle ore 11. 00 presso il cimitero di Trento
Trento
Maurizio Belli e Fulvio Giovannini hanno iniziato la traversata dell’Alaska

L’ora X è arrivata.
Per Maurizio Belli e Fulvio Giovannini e per la loro la spedizione «Alaska Ski Walking Winter» il momento di mettersi in cammino e cominciare la traversata invernale dell’Alaska da Fort Yukon ad Anchorage è giunto.
Alle ore 16 italiane di oggi i due esploratori trentini, dopo mesi di pianificazione e di meticolosa preparazione, hanno dato il via a questa nuova avventura nel grande nord del continente americano, partendo dal villaggio indiano, posizionato sopra il Circolo Polare Artico, per cominciare la lunga marcia di avvicinamento al primo importante obiettivo, Nenana, che verrà raggiunto muovendosi con gli sci e slitta al traino sulle acque ghiacciate dei fiumi Yukon e Tanana.
Anche se nei giorni passati le temperature non sono state particolarmente rigide per la latitudine, ovvero intorno ai 20 sotto zero, il clima con il quale dovranno fare i conti sarà proibitivo, a causa del vento che crea il cosiddetto effetto “wind chill”, la percezione di una temperatura ancora più bassa, da parte del corpo umano, rispetto a quella effettiva.
Al momento della partenza la colonnina di mercurio oggi segnava comunque -32°.
Maurizio e Fulvio avevano raggiunto Fairbanks venerdì 15 febbraio, impiegando una settimana per acclimatarsi, per compiere alcuni sopralluoghi, per acquistare e sistemare in alcuni punti strategici del percorso materiale e rifornimenti, per preparare al meglio le due slitte, grazie alle quali potranno portare con sé tutto il materiale necessario per la sopravvivenza, circa 50 kg di materiale, e per documentare con immagini e video i cinquanta giorni di cammino.
Ieri hanno raggiunto Fort Yukon in aereo e dopo una notte di riposo oggi si sono messi in marcia.
La loro posizione può essere individuata in tempo reale sul sito alaskaadventures.it, ove è presente una mappa con la geolocalizzazione dei due esploratori trentini.
Questa spedizione conclude il progetto «Alaska 2018/2019 Ski Walking Winter Expedition», l’ultimo tassello di un puzzle che Maurizio Belli ha cominciato a comporre nel lontano 1993, quando, da solo ed in sella ad una pionieristica mountain bike percorse nel nord dell’Alaska i 666 chilometri che dividono Livengood da Prudhoe Bay.
Dopo quella performance, nel 1997, ha attraversato gran parte dell’Alaska da solo in inverno e in completa autonomia con gli sci, trascinando una slitta da Manley Hot Spring a Nome sul Mare di Bering.
Poi, nel 2001, insieme a Giovannini, ha raggiunto Whitehorse da Vancouver in bicicletta ed infine, sempre con Fulvio, nel 2014 si è mosso da Whitehorse a Fort Yukon in canoa sul mitico fiume dei cercatori d’oro.
Quattro affascinanti e impegnativi itinerari in una terra selvaggia che era già stata battuta a fine Ottocento da alcuni coraggiosi pionieri trentini, il cui ricordo ha stimolato Maurizio fin dall’inizio di queste esplorazioni. Da oggi si comincia a scrivere davvero il nuovo capitolo.
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