Politica
Mauro Pericolo (AGIRE): “Campagna elettorale amorfa. Manca un dibattito vero sulle riforme che sono necessarie e devono essere rivoluzionarie”

L’occasione è stata una breve conferenza sulla scuola presso l’Hotel Sporting a Trento dove Mauro Pericolo, sindacalista Delsa ed oggi candidato in Agire, ha trattato insieme a Mary Lavorgna anch’essa candidata in Agire i temi della sicurezza sul lavoro e del precariato, assumendosi l’impegno di difendere strenuamente questi temi in consiglio provinciale.
Durante il convegno è intervenuta anche la Geometra Cristina Chemelli, con un intervento sulle tematiche della sicurezza nelle scuole particolarmente apprezzato dal pubblico in sala.
L’intervento ha trattato il rischio da stress lavoro correlato e gli ambienti di lavoro.
Problematica che investe in maniera esponenziale le scuole trentine
Pericolo ha concluso la conferenza con un intervento squisitamente politico, manifestando tutto il suo disappunto e la sua delusione per una campagna elettorale che ha dato spazio a dibattiti quasi esclusivamente tra i candidati a presidente .
Mette in evidenza che si vota per il Consiglio Provinciale trentino non solo per il presidente della giunta , che alla fine è solo un organo esecutivo, mentre i consiglieri, oltre ad avere una funzione di indirizzo e di controllo, voteranno le leggi trentine a cui questo organo deve attenersi.
“Mi sembra una campagna elettorale alienata da un contesto storico- dice – e da un elettorato che vuole conoscere contenuti, proposte, idee non slogan e selfies.”
“E poi – lamenta Pericolo – i temi della sicurezza stanno monopolizzando il dibattito. Va bene parlare di sicurezza, ve lo dice uno che ogni sera prende respiro solo quando vede arrivare le proprie figlie a casa, ma non dimentichiamoci che intanto la sicurezza è una competenza della stato e la provincia deve intervenire solo gestendo con oculatezza strumenti e fondi per l’accoglienza, limitandoli a casi di effettivo bisogno e poi che la gestione di una provincia autonoma con tante competenze legislative anche primarie ha un’infinità di temi da trattare.”
E propone.
«Dobbiamo puntare ad una valorizzazione del ceto medio, che è quello più tartassato negli ultimi anni. La sinistra al governo di questo territorio ha creato da un lato assistenzialismo facile e gratuito senza controlli adeguati e criteri di misurazione che tenessero conto di reali fattori di povertà e disagio (ci sono famiglie di stranieri che arrivano a prendere oltre 3000€ al mese di sussidi), dall’altro ha esasperato la ricchezza di pochi che hanno ormai un vero e proprio controllo dell’economia locale»
Mauro Pericolo fa intendere che a farne le spese è stato proprio il ceto medio che soffre una condizione di grave disagio, essendo in un limbo dove non è considerato ne povero per accedere a sussidi ed aiuti pubblici (ai quali dignitosamente nemmeno ambisce), ne ha livelli di reddito da potersi garantire serenità e futuro per se ed i propri figli. Un metro di perfetta valutazione in ciò è sicuramente l’acquisto della casa: le famiglie di ceto medio non possono comprarla se non pagando mutui esosi o addirittura perché non possono nemmeno accedervi.
Stessa e identica cosa è avvenuta nella gestione del pubblico impiego: da un lato innalzamento di redditi e poteri della classe dirigente che, grazie alle nomine dirette ed a concorsi controllati, è nelle mani del politico di turno, dall’altro abbattimento dei livelli di garanzie reddituali e normativi nelle ceti più bassi.
Quindi, serve una vera e propria inversione di rotta, riportando a livelli accettabili redditi e competenze dei dirigenti e incentivare la crescita ed il ruolo professionale dei profili medio-bassi.
LA SCUOLA – «La scuola è uno strumento di fondamentale strategia nella formazione del cittadino del futuro e quindi ha un ruolo di primordine perché può e deve fornire i mezzi ai ns figli per costruire futuro per se e per la società, senza dover cercare opportunità all’estero. Ma sulla scuola mi sono espresso più volte e sapete come la penso.
Ecco allora che non bastano semplici riforme o soluzioni a singoli problemi, ma occorre rivoluzionare un sistema di gestione che ha creato disagi, ingiustizie sociali e condizioni di conflittualità nella vita quotidiana e lavorativa delle persone, riducendo drasticamente la capacità di ogni singolo cittadino di fare sistema e sentirsi parte del sistema».
RIVOLUZIONIAMO IL METODO DI GOVERNO – «Non dobbiamo avere paura di pronunciare la parola rivoluzione – rimarca Pericolo, richiamando una espressione del candidato presidente Fugatti – specie se la spieghiamo alla gente, perché, se fatta con chiarezza e trasparenza, è proprio ciò che garantisce serenità e sicurezza.
L’autonomia trentina in questo non si è affatto diversificata dal nazionale, anzi in alcune aspetti è stata peggio : basti pensare che i dirigenti trentini sono tra i più pagati e garantiti d’Italia, oltre ad essere di diretto controllo del capo dell’esecutivo; che la giustizia in trentino è controllata dalla politica; che l’autonomia ha sostenuto e foraggiato un sistema di credito con le rurali che sta fagocitando aziende e famiglie; che sono stati soppressi nelle valli e piccoli centri di montagna servizi sanitari essenziali e scuole…ecc . Troppo spesso, inoltre, il potere autonomistico è stato usato per ritorsioni nei confronti dei cittadini non allineati.»
Nella nuova gestione della cosa pubblica, quindi – chiede Pericolo- dovranno prevalere meritocrazia, esperienza, competenza, indipendenza dal potere e dice: “ Non accetteremo logiche vecchie di sistema che impongano soggetti politicizzati non qualificati o peggio ancora pivellini esaltati da entusiasmi nazionali.”
Nel concreto il candidato di Agire sottolinea che il nostro territorio merita un cambiamento di gestione, di metodo e quindi di uomini e donne che non rispondano a vecchie metodologie politiche.
«È bene quindi, – aggiunge Pericolo – per correttezza nei confronti degli elettori, chiarire da subito quale sarà il sistema di governo della prossima amministrazione, quali saranno gli strumenti con i quali si intende governare e le persone a cui affidare compiti e ruoli importanti soprattutto nei punti delicati e nevralgici della gestione della cosa pubblica.
Noi ci poniamo come garanti di valori fondamentali non solo valori della persona, valori di merito ma anche valori di nuove metodologie di gestione; aspiriamo ad essere fulcro di questi valori e determinanti nella gestione di settori cruciali».
E conclude: «La sinistra in decenni di governo ci ha rifilato le vecchie logiche di potere, affidando settori importanti a gonnelle al vento o dottorini incipriati ammantati di qualche titolo accademico, ma privi di idee ed incapaci di reagire a drammatiche realtà come disoccupazione, precariato, giovani in fuga all’estero mentre la nostra società invecchia e si riempie di disperati da tutto il mondo. La nostra proposta è un cambiamento di metodo , di sistema : competenza, esperienza, autonomia dal potere politico».
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