Trento
Laureato trentino considerato “studente straniero”: l’Università di Trento gli nega il premio di merito

Steven Tait (foto) è un ragazzo trentino, residente a Mezzolombardo. È cittadino italiano, madrelingua italiana, nato a Trento da genitori nati anch’essi in Trentino. Ha frequentato asilo, scuole elementari, medie, superiori in provincia di Trento e ottenuto la laurea triennale presso l’Università degli Studi di Trento.
Ed è protagonista, suo malgrado, di una vicenda che ha dell’assurdo. Una vicenda che pare abbia visto coinvolti anche altri studenti.
Quanto racconta Tait è dimostrato con riferimenti a documentazione pubblica o con comunicazioni intercorse fra i vari soggetti coinvolti a vario titolo (Amministrazione dell’Università degli Studi di Trento, Rettore dell’Università degli studi di Trento, Difensore Civico della Provincia di Trento, Assessorato all’Università della Provincia di Trento, MIUR).
Conseguito il diploma di laurea triennale e superata la selezione dei candidati, Steven Tait ha intrapreso il percorso di studi magistrale conseguendo una doppia laurea magistrale con ottimi voti frequentando il primo anno di studi presso un Ateneo straniero (Aalto University – Helsinki) e il secondo presso l’Università degli studi di Trento.
Nonostante gli ottimi parametri, così come stabiliti nel documento che norma il premio di merito, specialmente il conseguimento della doppia laurea che garantisce il più elevato apporto di punti fra questi, si è visto negare il premio destinato ai laureati meritevoli perché categorizzato “studente straniero”.
In merito alla vicenda non gli è mai stato concesso un incontro di chiarimento e gli scambi poco esaustivi con l’amministrazione dell’Università di Trento e il Rettore sono avvenuti solo tramite e-mail, nonostante le richieste di incontro veicolate anche tramite l’Assessorato all’Università e il Difensore Civico.
In sintesi, l’interpretazione data dal Rettore è che “studente straniero” significa “studente di università straniera”.
In seguito alle richieste di spiegazioni da parte di Steven Tait, però, e senza informare lo stesso, succedono due fatti.
In primis il Senato Accademico modifica il regolamento e l’attributo “straniero” scompare dal documento. Alla variazione, inoltre, viene dato valore retroattivo.
In secondo luogo dalla pagina ufficiale che presenta il premio agli studenti viene cambiata la dicitura: “L’importo del premio è assegnato valutando l’impegno nel percorso universitario, indipendentemente dalla condizione economica del laureato” in “Il premio è assegnato valutando i risultati complessivi conseguiti nella carriera universitaria”.
È stato quindi tolto il riferimento al fatto che il premio di merito viene erogato indipendentemente dalle condizioni economiche del soggetto che potenzialmente lo riceve.
Nella vicenda è intervenuta anche la Lega attraverso un comunicato diramato da Denis Paoli, segretario della sezione Rotaliana.

Il segretario della Lega Rotaliana, Denis Paoli
“Considerato che i fatti citati sembrano particolarmente collegabili alla vicenda di Steven Tait, riteniamo utile segnalare agli organi di stampa quanto accaduto, visto inoltre che nel cda dell’Università di Trento sono presenti esponenti della PAT – scrive Paoli –. Ci sembra giusto quindi che vengano fatte delle riflessioni in merito per dare in primis delle risposte effettive al Sig. Tait Steven e agli altri laureati coinvolti, oltre che trasparenza per i futuri studenti universitari dell’Ateneo”.
L’attenzione della Lega si sposta quindi sul progetto “Adotta uno studente”, lanciato dall’Ateneo trentino. “Ricordiamo come di recente sia stata data molta attenzione alla campagna dal nome ‘Adotta uno studente’ per dare ai richiedenti asilo politico in Trentino la possibilità di iniziare o di proseguire gli studi a condizioni agevolate – prosegue la Lega nel comunicato –. Il progetto, nell’ambito di un protocollo d’intesa tra l’ateneo universitario di Trento e la Provincia autonoma di Trento, mira a raccogliere donazioni, anche di piccolo importo, dalla comunità universitaria e, più in generale, dalla cittadinanza. L’iniziativa è stata presentata in rettorato, con il rettore Paolo Collini e la prorettrice alle politiche di equità e diversità, Barbara Poggio. Destinatari delle donazioni saranno 5 studenti o studentesse – selezionati dal Cinformi (Centro informativo per l’immigrazione della Provincia) e già inseriti nei progetti di accoglienza del territorio – che ogni anno e fino a luglio 2021 inizieranno o proseguiranno gli studi all’università di Trento a condizioni agevolate. Al momento altri 7 studenti sono già nel progetto”.
Da qui, in conclusione, il pensiero di Denis Paoli, che ritiene necessario tutelare prima di tutto gli studenti trentini: “Ritengo che PAT e Ateneo di Trento dovrebbero dare in primis attenzione ad altri tipi di problematiche, tutelando prima i nostri studenti trentini, in questo caso il mio conterraneo Steven Tait. Mi auguro che venga fatta chiarezza al più presto. Il gruppo giovani della Lega Trentino, tramite il coordinatore Marco Leonardelli, ha riferito essere prontoad intraprendere importanti iniziative in ambito universitario”.
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