Io la penso così…
Discarica di Sardagna: «E la storia di ripete ancora una volta!»

Gentile Direttore,
il giorno 5 luglio 2018 una delegazione del Comitato di Sardagna per la Salvaguardia e la Tutela della Salute Pubblica e del Territorio, assieme ad alcuni cittadini del sobborgo, ha presenziato alla seduta del Consiglio Comunale di Trento, iniziata il giorno precedente, all’interno della quale si è discusso un tema a noi caro.
La Mozione n. 685/2018 avente oggetto “Discarica di Sardagna” è stata presentata dai consiglieri Negroni, Santini e Maschio del Movimento V Stelle, ed il testo lo si può facilmente scaricare dal sito del Consiglio Comunale.
In breve, veniva chiesto di annullare la determinazione dd. 29.08.2012 che aveva regolarizzato la discarica di Sardagna, basata su articoli decaduti perché dichiarati illegittimi dalla Corte Costituzionale, avviare quanto più presto una bonifica del sito, sottolineando il fatto che sono passati già 7 anni dal sequestro dell’area, ed infine verificare l’attuale condizione del versante che sovrasta la discarica, il quale era stato oggetto nel 1976 di un movimento franoso, e dell’area soggetta a regime vincolistico connesso con la classificazione di pericolosità idrogeologica e di rischio idrogeologico all’interno del sito.
La mozione è stata messa ai voti e, nostro rammarico, non è passata, infatti su 38 votanti, 17 hanno espresso voto favorevole, 6 contrario, 14 si sono astenuti ed 1 non ha votato.
La delegazione sardagnola ha lasciato, delusa, la sala del consiglio, in primis per l’esito della votazione, ma in secondo luogo per la seduta in generale.
I consiglieri, infatti, sono stati richiamati all’attenzione più volte dal Presidente del Consiglio Comunale Lucia Coppola per comportamenti poco consoni; mentre veniva discussa la mozione, pochi erano i consiglieri interessati alla situazione, e di questi, alcuni dei quali sono intervenuti, un numero insufficiente era informato sulla situazione attuale della discarica di Sardagna.
Nell’aria c’era quel classico sentore di “scaricabarile”, mi passi il termine, nei confronti di altre istituzioni, considerate maggiormente competenti.
Ormai il Comitato di Sardagna, fondato nel 2015, ma anche i singoli cittadini che da molto prima si battono in favore di questa causa, sono stanchi di passare da un’ufficio all’altro sentendosi dire chenon è di loro competenza; è ora di mettere un punto alla questione.
L’esigua popolazione sardagnola non può tornare indietro di 10 anni e sopportarne altrettanti, o più, di discarica, lavori rumorosi e polveri non ben classificabili che volano nell’aria.
Si parla tanto di rilancio e riqualifica del Monte Bondone, ma non vengono aperti gli occhi sulle reali problematiche presenti alle sue pendici.
Siamo dell’opinione che una discarica, completamente visibile da ogni punto del paese, ma anche dell’abitato di Trento e dintorni, non sia il giusto biglietto da visita per la città considerata tra le più green d’Italia.
La storia di quell’area è stata raccontata più e più volte, il Comitato ha organizzato serate informative, perché l’unica nostra possibilità d’azione è quella di informare la popolazione, ma i responsabili di quella ferita che il paese si ritrova al posto del verde pendio di 50 anni orsono, sono rimasti impuniti ed a noi è rimasta la magra consolazione del sequestro del sito e la chiusura dei cancelli.
La storia dovrebbe insegnarci qualcosa, quantomeno a non commettere gli stessi errori esercitati in passato. Errare humanum est, perseverare autem diabolicum.
Il Comitato di Sardagna per la Salvaguardia e la Tutela della Salute Pubblica e del territorio.
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