Trento
Il sindacato Delsa protesta davanti alla provincia «Non siamo maestri usa e getta»

Nuova protesta con presidio davanti agli uffici della provincia autonoma di Trento per il sindacato Delsa.
Il più grosso ed importante sindacato dei docenti e degli operatori ATA, nonostante la giornata di scrutini che ha impegnato molti professori, ha radunato in piazza Dante oltre una cinquantina di iscritti, degli oltre 500 (un anno fa erano meno di 100) guidati dal suo segretario Mauro Pericolo.
La manifestazione è stata animata da cartelli, bandiere, fischietti. Non sono mancanti gli slogan: «Non siamo maestri usa e getta»; «Diritto alla disconnessione: vieni subito in servizio, è un ordine!».
Nel mirino la Giunta Rossi e l’iprase, colpevoli «in 5 anni di governo, di abusi, bugie e mistificazioni. Un bilancio insomma disastroso».
Mauro Pericolo nel suo discorso ha nuovamente denunciato l’esasperazione di tutto il personale scolastico per colpa di «questa politica di abuso di potere e sfruttamento del precariato»
Ma durante la manifestazione di è parlato anche del vergognoso primato della provincia di Trento che è qualla che ha fatto peggio su tutto il territorio nazionale peggiorando ancora più la già traballante «buona scuola» di Renzi. «Ancora esclusi dalle procedure concorsuali di stabilizzazione molti docenti, 20 anni senza concorsi: un vergognoso primato».
Perchè l’amministrazione continua a nascondere i numeri dei precari? – si è chiesto poi Mauro Perricolo: «Basta menzogne e mistificazioni e statistiche e di sistema. Subito stabilizzazione per il personale con i requisiti dei 3 anni».
«Per il nuovo concorso per Abilitati contestiamo la procedura perché gravemente incompleta e discriminante rispetto ai docenti abilitati; illogica ed incoerente con un vero piano di stabilizzazione e soprattutto iniqua per la squalificazioni del servizio prestato».
Cosa molto grave invece è il boicottaggio dell’attività Sindacale di Delsa che lo stesso segretario ha denunciato puntando il dito sulla condotta antisindacale del Dipartimento della conoscenza e l’Apran e su Iprase giudicato «lo strumento di potere e propaganda di questa amministrazione».
Il malumore e i disagi nella scuola sono comunque molto sentiti un po’ da tutti e anche il presidente Rossi in tal senso ci mette del suo.
Il presidente Ugo Rossi, nei giorni scorsi – ha ricordato Pericolo – ha sottolineato che in tre anni sono stati stabilizzati 1200 docenti. Ma non c’è chiarezza sui numeri. «Non sono poche centinaia come ha alluso. Ma minimo 1500 precari, tra insegnanti e personale tecnico-amministrativo e ausiliario. C’è anche è arrivato a superare i 30 di precariato, ma vi rendete conto, Rossi fa promesse per bandire concorsi per alcune classi di insegnamento per ottobre-novembre. Ma sappiamo benissimo che il 21 ottobre ci sono le elezioni provinciali. È grave e ridicolo».
Poi Mauro Pericolo ha sottolineato le enormi differenze fra i salari di Trento e Bolzano, la differenza sarebbe quasi di 500 euro a busta paga. «La nostra tanto sbandierata autonomia dovrebbe allinearsi alle retribuzioni di Bolzano, invece è nella media nazionale. I sindacati confederali e Gilda, che non è rappresentativa, hanno firmato passivamente un accordo che prevede che i nuovi insegnanti siano affiancati da un tutor, che sarà non un aiuto ma un controllore. Un accordo che non permetterà agli insegnanti di disconnettersi da mail e messaggistica con la dirigenza scolastica nemmeno a servizio concluso. Questa reperibilità digitale va pagata».
Infine, il segretario di Delsa ha posto l’attenzione sui rapporti con i dirigenti scolastici per alcuni docenti che sono diventati una spina nel fianco. «Il dirigente è un dominus – dice Rossi – e allora nell’ultimo mese si sono registrati ben venti procedimenti disciplinari pretestuosi a carico di insegnanti». «I dirigenti scolastici -conclude Pericolo – sono oggi il collettore delle proteste e istanze dei genitori scaricate sui poveri insegnanti».
Il 26 di giugno arriverà la decisione del Consiglio di Stato sul ricorso dei 150 insegnanti, diplomati ormai vent’anni fa, della primaria. Se fosse positiva, per la Giunta Rossi sarebbe «profondo rosso»
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