La parola al direttore
L’Iva sulla raccolta rifiuti, la PAT fa come lo struzzo…

Ancora una volta torniamo sulla “vexata quaestio”, che da anni si trascina, dell’illegittima applicazione dell’Iva sulla raccolta rifiuti
Già la Corte Costituzionale, con sentenza n. 238/09 (G.U. 30 del 29 luglio 2009), aveva stabilito che la TIA ex TARSU ha natura tributaria e quindi non è assoggettabile ad IVA non essendo prestazione di servizio.
Ancor prima era intervenuta la Cassazione – Sezione Tributaria – e poi, numerose volte ancora, la stessa Cassazione SS.UU. (sentenza n. 5078 dep. il 15 marzo 2016) e per ultimo l’ordinanza n. 5627 del 7 marzo 2017 sempre della Cassazione che ha stabilito come la raccolta rifiuti, comunque sia chiamata, non è un corrispettivo, in quanto manca un nesso di natura sinallagmatica tra la prestazione resa al cittadino e la somma che quest’ultimo è tenuto a pagare, comunque anche quando il servizio pubblico non è utilizzato.
Ciò premesso, di fronte alla costante giurisprudenza che ha imposto e impone ai gestori pubblici e privati della raccolta dei rifiuti la restituzione dell’Iva ai cittadini che li avevano citati in giudizio, le risposte alle numerose interrogazioni che nel corso degli anni sono state presentate in Provincia hanno dimostrato che questo Ente si comporta come lo struzzo, fingendo di non vedere il problema.
In particolare, le recentissime risposte alle interrogazione n. 5149 del consigliere Degasperi e n. 5249 del consigliere Civettini, firmate rispettivamente dall’assessore Gilmozzi ( 22 febbraio 2018) e Daldoss ( 8 maggio 2018) se ribadiscono da un lato il dato giurisprudenziale ( come potrebbero negarlo?), dall’altro, sostituendosi al legislatore tributario ma, con la ” complicità” della locale Agenzia delle entrate, trasformano la c.d. tariffa puntuale, da tributo, come è sua natura, a corrispettivo.
Non ha assolutamente valore ed è priva, pertanto, di consistenza giuridica questa c.d. ” tariffa puntuale“.
Al di là della giurisprudenza consolidata ormai univoca che configura la raccolta rifiuti un tributo, ci basta riportare quanto scrive Dolomiti Ambiente (pag. 2 della fattura ” Pagamento e scadenza della bolletta Come è calcolato l’importo?“) ” L’importo da pagare relativamente al servizio di gestione dei rifiuti urbani è calcolato moltiplicando la quota fissa, che è determinata in relazione al numero dei componenti della famiglia, per i metri quadrati dell’abitazione e sommando la quota variabile, commisurata alla quota di rifiuto residuo prodotto e conferito, espresso in Litri.
Il Comune di Trento per l’anno 2017 ha deliberato una quota variabile di 0,090 €/Litro e ha fissato un volume minimo di rifiuto residuo come sottoriportato: (omissis)
Se la famiglia è residente nel Comune di Trento il numero dei componenti, sull’utenza di residenza, è dato dallo stato famiglia mentre se la famiglia non è residente nel Comune di Trento ma vi occupa un appartamento, il numero dei componenti della famiglia è determinato in ragione della superficie occupata.“
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