Trento
Il degrado del sabato sera

Un normale sabato di degrado nella periferia di Trento, basta fare una passeggiata per prendere un caffè e gettare l’occhio qua e là.
In verità oltre che la vista, anche l’udito svolge un ruolo nella percezione del degrado urbano che è figlio di quello sociale.
Basta andare a prendere un caffè o comprare un giornale per capire che non ci si trova più in una città italiana ma in un vero melting pot culturale.
La lingua più parlata probabilmente è un mix di provenienza est europeo, poi africani, cinesi (che però fanno parte della borghesia capitalistica e spesso sono proprietari di esercizi commerciali) e altri dialetti italiani del sud.
Non è una sorpresa che i sobborghi di Trento assomiglino a un ghetto o ai banlieu parigini, dato che conosciamo bene la situazione del centro storico teatro di battaglie fra bande di africani.
Nella periferia si annidano i più poveri, quelli che non possono permettersi un affitto più vicino al centro, quelli che lavorano nella zona nord industriale, quelli che si dedicano a un po’ tutte le attività illegali: spaccio, prostituzione, furti.
Spesso si vedono girare soggetti a dir poco sospetti tipo pappone con la macchina superpotente, prostitute devastate che praticamente popolano un residence dal quale scendono ogni sera per battere su via Brennero (dopo aver passato la giornata a “lavorare” in casa).
Si vedono anche operai e gente che si arrangia per vivere, di umili estrazioni sociali, naturalmente rispettabilissimi, ma nella migliore delle ipotesi del tutto privi di civiltà.
Ecco che passeggiando si può vedere un po’ di tutto ai margini delle strade. Cumuli di immondizia, preservativi gettati in strada, bottiglie rotte, aiuole piene di rifiuti, cicche che tappezzano quasi tutti i marciapiedi.
Peraltro, anche le strade più sinistre e internate sono sorvegliate da telecamere, ma questo sembra non costituire un deterrente.
Il problema è che ci sono troppi stranieri oppure che la gente per bene è intollerante? No, il problema è l’educazione civica inesistente. Chi proviene da realtà sottosviluppate spesso ignora le regole. Per non parlare di chi delinque come mestiere.
Il problema vero è gestire emigrazione e immigrazione in maniera intelligente. Creare regole, farle rispettare. Chi vuole vivere in un posto deve avere rispetto per quel posto, non imporre l’inciviltà da cui proviene altrimenti non può essere benvenuto.
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