Alto Garda e Ledro
Monte Brione, il Parco fluviale precisa che non c’è stato sabotaggio

In riferimento all’articolo di stampa uscito martedì 17 aprile sul quotidiano Trentino con il titolo «Bikers, nuovo sabotaggio sul Brione», il Parco fluviale della Sarca tiene a precisare che i sentieri di cui si parla sono tutti chiusi al transito sia ciclistico sia pedonale, come ben evidenziato da un’ampia segnaletica, a tutela di un ambiente particolarmente delicato, punto d’incontro tra esigenze, inevitabilmente contrastanti, di tutela (com’è noto, si tratta di una Zona a conservazione speciale e di una Riserva naturale provinciale) e di massiccia fruizione (per la facilità di accesso e l’invitante posizione panoramica), con i problemi di convivenza di cui sappiamo. E che la loro chiusura con delle barriere fisiche naturali non ha nulla a che fare con il termine «sabotaggio».
È già dal 2017 che il Parco fluviale coordina il progetto integrato «Monte Brione», attraverso un tavolo di lavoro specifico che riunisce un ampio spettro di soggetti istituzionali, associazioni e gruppi di cittadini: oltre al Parco fluviale, l’Azienda per il turismo Garda Trentino SpA, la Comunità di Valle Alto Garda e Ledro, il Comune di Riva del Garda, l’associazione Bike Garda Trentino, il Corpo forestale provinciale, il Servizio aree protette e sviluppo sostenibile della Provincia, l’associazione Comitati ambientalisti Alto Garda, i Gruppi Alpini di Nago-Torbole e di Sant’Alessandro, il Consorzio di Miglioramento Fondiario dell’Olivo di Riva del Garda e il Museo Alto Garda.
Essendo la segnaletica che indica il divieto di transito (come detto, sia ciclistica, sia pedonale) sistematicamente ignorata, il tavolo ha concordato la realizzazione di barriere naturali, concrete misure di tutela volute per evitare penetrazioni improprie nel tessuto ambientale dell’area, che oltre a frammentare l’habitat sono spesso fonte di pericolo per gli stessi escursionisti, arrecando disturbi non motivati da alcuna reale necessità.
Il tavolo è aperto all’ingresso di nuovi eventuali soggetti interessati alla condivisione di un progetto il cui obiettivo non è impedire la fruizione ciclistica e pedonale, ma renderla compatibile con l’esigenza di salvaguardia di specie e habitat protetti. Colpisce che l’Union Bikers Trentini non sia al corrente di questa iniziativa, avviata a maggio 2017 con la realizzazione delle prime barriere naturali, e soprattutto che ignori come quei sentieri siano chiusi al transito ciclistico e pedonale, stante la relativa segnaletica.
Si tiene anche a contestare alcuni termini utilizzati, apocalittici e fuori dal buon senso, quali “devastazione”: in realtà si tratta di barriere naturali realizzate da esperti, utilizzando rigorosamente vegetazione comune e dimensionandole con estrema misura. Così come si contesta fermamente che la gestione del monte Brione sia all’insegna della confusione: il tavolo lavora in un clima di condivisione degli obiettivi e di attenta ricerca delle migliori soluzioni, in un quadro normativo certamente complesso ma integrato e sensato.
Per quanto riguarda le più recenti iniziative del tavolo sul monte Brione, sono stati da poco posizionati due portabici al forte Batteria di Mezzo; sono stati condivisi alcuni interventi a favore di habitat pregiati (come i prati aridi con ricca fioritura di orchidee) e altri volti al contenimento di specie invasive che minacciano la vegetazione spontanea del Brione; sono stati individuati alcuni interventi di manutenzione su tratti particolarmente danneggiati di percorso; sono stati realizzati nuovi depliant informativi (bilingui italiano e inglese) con le modalità corrette per visitare l’area nel rispetto delle norme. È anche in via di realizzazione un programma di eventi volti ad aumentare la conoscenza del Brione, di cui sarà data notizia nelle prossime settimane.
Si segnala che sul sito web del Parco Fluviale all’indirizzo http://www.parcofluvialesarca.tn.it/basso.sarca/pagina.php?id=77 da tempo è disponibile una pagina dedicata che riporta i report del tavolo e di alcuni sopralluoghi.
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