Arte e Cultura
Sarà intitolato ad Anna Proclemer il “Ridotto” del Teatro Sociale

A cinque anni dalla scomparsa, avvenuta a Roma il 25 aprile 2013, la città di Trento intende rendere omaggio ad Anna Proclemer.
Lo farà con due iniziative in programma mercoledì 11 aprile quando, presso il Teatro Sociale, le sarà intitolato su iniziativa del Centro Servizi Culturali S. Chiara, lo spazio del “Ridotto”, e con la prima proiezione assoluta del documentario di Franco Delli Guanti “La tigre di carta – Anna Proclemer tra successi e fragilità” che avrà luogo al Cinema Astra.
Il programma della giornata commemorativa è stato illustrato oggi nell’ambito della piattaforma di comunicazione Cultura Informa dal direttore del Centro S. Chiara, Francesco Nardelli, e da Franco Delli Guanti che è entrato nel merito dei contenuti del film che ricorda la figura di quella che può essere definita la più grande attrice italiana di teatro del Novecento.
E’ intervenuto all’incontro con i giornalisti l’assessore alla Cultura del Comune di Trento, Andrea Robol.
L’intitolazione dello “spazio Ridotto” del Teatro Sociale avrà luogo l’11 aprile alle 17.30 e prevede una breve cerimonia di commemorazione con gli interventi delle autorità provinciali e comunali. Sarà presente la figlia di Anna Proclemer, Antonia Brancati.
Per la grande attrice trentina sarà una sorta di “ritorno a casa” sul filo della memoria, in quanto Anna Proclemer fu protagonista per un trentennio (dall’inizio degli anni Sessanta alla fine degli anni Ottanta) al “Sociale” di una serie di rappresentazioni teatrali ancora vive nel ricordo di almeno due generazioni di spettatori: “Anna dei miracoli” di William Gibson, “La governante” di Vitaliano Brancati, “La lupa” di Giovanni Verga, “La miliardaria” di George Bernard Show, “Chi ha paura di Virginia Woolf” di Edward Albee.
Il 22 giugno del 2000 Anna Proclemer fu anche la madrina della serata che salutò la riapertura al pubblico dello storico Teatro cittadino dopo la lunga chiusura dovuta agli interventi di restauro.
Recitò il quinto Canto della Divina Commedia (l’incontro di Dante con Paolo e Francesca) e regalò al pubblico anche un gustoso fuori programma proponendo una divertita interpretazione della poesia di Aldo Palazzeschi “Rio Bo”. Nell’occasione, il sindaco di Trento Alberto Pacher la insignì del sigillo storico della città, Aquila ardente di San Venceslao. Qualche anno prima, nel 1996, ad Anna Proclemer era stato assegnato anche il riconoscimento “Una vita per la cultura” nell’ambito del Premio “Il Trentino dell’Anno” promosso dalla rivista Uomo Città Territorio.
Anna Proclemer tornò poi al Teatro Sociale nel settembre 2005 con lo spettacolo-evento “Gerusalemme – Omaggio a Mario Luzi” promosso dal Liceo delle Arti “Vittoria” e dal Conservatorio “Bonporti” di Trento e il 21 dicembre 2007 quando, affiancata dalla figlia Antonia, propose il recital “Viaggio attraverso Brancati”. La sua ultima apparizione sulle scene trentine in una pièce teatrale risale invece al 1993 quando fu interprete al Teatro Auditorium al fianco di Gabriele Ferzetti del dramma di Strindberg “Danza di Morte”.
Dopo l’intitolazione del Ridotto del Teatro Sociale ad Anna Proclemer, mercoledì 11 aprile alle 21.00 ci si sposterà invece al Cinema Astra per assistere alla proiezione di un film di Franco Delli Guanti, che da alcuni anni sta lavorando a progetti che vogliono portare alla luce personaggi del cinema e del teatro legati al territorio trentino. «A parte qualche sporadico servizio uscito all’indomani della scomparsa – spiega l’autore del documentario – penso che il mio sia il primo omaggio ufficiale dedicato ad Anna Proclemer. A gennaio dello scorso anno ho contattato la figlia, Antonia Brancati, che mi ha da subito garantito la massima collaborazione mettendomi a disposizione l’intero archivio della mamma (lettere, articoli, fotografie, locandine, filmati) conservato presso il Gabinetto Vieusseux di Firenze.»
“La tigre di carta” – questo il titolo del documentario prodotto da Mediaomnia e dall’Associazione Culturale “Officina Immagine” – propone un ritratto di Anna Proclemer attraverso le persone che l’hanno conosciuta, che hanno lavorato con lei o che hanno imparato da lei. Fra queste Ottavia Piccolo, Massimo De Francovich, Pino Strabioli, Maurizio Costanzo, Giancarlo Zanetti, Masolino D’Amico, Maurizio Scaparro, Gabriele Lavia, Ferzan Ozpetek, Pia Tolomei e Ornella Vanoni, solo per citare i nomi più famosi.
Dalle testimonianze emerge un carattere di Anna Proclemer forte sulla scena, ma fragile nella vita privata. Una «tigre di carta», come si definì lei stessa in un’intervista degli anni Settanta, mai appagata della sua esistenza nonostante il successo che l’ha accompagnata per tutta la carriera.
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