Rovereto e Vallagarina
«Il pre-armistizio di Avio»: l’incontro culturale di mercoledì 28 febbraio

Nel quadro di avvicinamento all’Adunata nazionale degli Alpini, il Centro Studi della Sezione ANA di Trento organizza per mercoledì 28 febbraio, ore 20.30 presso la Sala Consiglio ANA di vicolo Benassuti a Trento (ingresso libero), l’incontro culturale dal titolo “Il pre-armistizio di Avio”.
Spetterà al Generale Roberto Segarizzi, preceduto nel suo intervento dal professor Gustavo Corni dell’Università di Trento, far luce su quanto avvenne a Villa Pellegrini Malfatti di Avio.
In pochi, infatti, sanno che l’armistizio, firmato a Villa Giusti a Padova il 3 novembre 1918, venne preceduto e preparato da un pre-armistizio, le cui sedute si svolsero ad Avio in Val Lagarina.
La storia – ben si sa – la scrivono sempre i vincitori, con visioni aggiustate e a volte strumentali, tanto da alimentare una narrazione ufficiale non sempre rispettosa dei fatti e degli accadimenti. Fra le pieghe di ciò che viene poi tramandato si annidano sempre particolari sconosciuti, episodi declassati o taciuti. È successo pure con l’aneddotica relativa alla Prima Guerra mondiale.
La serata culturale di mercoledì ha invece lo scopo di riportare alla luce un evento ignorato dai libri della storiografia ufficiale, un evento essenziale pur se rimasto in ombra, ed avvenuto al termine del conflitto, con tutti gli sguardi e le energie concentrate su Villa Giusti, il luogo della firma definitiva.
Il 29 ottobre del 1918, a seguito del successo italiano nella battaglia di avanzata nella pianura veneta, l’Austria-Ungheria chiese agli avversari di iniziare le trattative dell’armistizio. Fu per primo il capitano Camillo Ruggera, ufficiale austroungarico ma di origini trentine, a presentarsi alle linee italiane presso lo sbarramento di Serravalle all’Adige, per chiedere la resa. Gli andò incontro il capitano Giuseppe Franchini. «Appena il parlamentare fu giunto nei nostri ricoveri – annotò in seguito – ne detti comunicazione per telefono al Comando della mia Divisione ad Avio. Poco dopo giunse il gen. Battistoni, e debbo rilevare qui un particolare curioso; i due ufficiali che si trovavano di fronte in quel momento e che rappresentavano i due eserciti belligeranti, erano entrambi trentini. Il gen. Battistoni, senza stringergli la mano gli chiese – Ha i documenti in regola? – Poi si fece consegnare tutte le carte e trovatele in regola, lo fece accompagnare bendato a Villa Pellegrini Malfatti, sede del Comando della 26^ Divisione (Avio)».
Questo è solo l’inizio della storia di quegli ultimi giorni di ottobre di cento anni fa. Il resto lo sveleranno i due relatori.

In foto: il manifesto
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