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Val di Non – Sole – Paganella

Nuova puntata a Ville d’Anaunia. La maggioranza replica a Zanini e Valentini: «Non crediamo che 1000 euro rappresentino una soluzione»

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VILLE D’ANAUNIA – Prosegue la discussione a Ville d’Anaunia scatenata dai 1300 emendamenti al bilancio depositati in segreteria dal gruppo di minoranza “Ora”, con in prima fila il capogruppo Stefano Zanini e il consigliere Samuel Valentini.

Domani, martedì 27 febbraio, è in programma la riunione del Consiglio comunale, che si preannuncia rovente. Molti gli argomenti da trattare e importanti i temi a cui occorrerà dare spazio. Tanto che l’orario d’inizio della seduta è stato fissato alle 8 di mattina.

Di seguito pubblichiamo il comunicato diramato dal gruppo di maggioranza “Costruiamo il nostro futuro”, guidato dal sindaco Francesco Facinelli, in risposta a Zanini e Valentini, i quali avevano “attaccato” l’amministrazione sostenendo che non si occupi e non si preoccupi della scarsa natalità e delle prospettive per i giovani laureati (qui l’articolo).

Il problema dell’invecchiamento della popolazione, le prospettive per i giovani e la diminuzione dei nati, è evidente a tutti e preoccupa profondamente.

Già due scuole dell’infanzia sono state chiuse negli ultimi anni, con un calo degli iscritti delle nostre scuole dal 2009 al 2015 del 15%, ma nelle sole scuole dell’infanzia del 34%.

Un trend pericoloso, non solo per la sopravvivenza delle scuole sul territorio, ma per la contrazione della comunità, e in futuro per problemi concreti relativi all’aspetto sociale e sanitario relativi ad una popolazione invecchiata.

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Per cercare di arginare il problema, è indispensabile analizzare quali sono le cause che lo determinano, al fine di individuare politiche, misure a azioni che agiscano alla radice.

È banale affermare che il numero di nati dipende dal numero di potenziali genitori e dalla propensione di questi a fare figli, e che, nella maggioranza dei casi, una coppia prima decide di vivere in un posto, poi di allargare la famiglia.

Utilizzando i dati ufficiali del servizio statistica della provincia, accessibili liberamente, emerge che dal 1990 ad oggi, nel nostro comune, la popolazione di bambini da 0 a 4 anni è calata del 18,6%, a fronte di un calo del 2,63% in Val di Non (area della Comunità di valle) e invece ad un incremento a livello provinciale del 16,32%.

Per quanto riguarda l’andamento dei potenziali genitori, abbiamo preso in considerazione la fascia di popolazione tra i 30 e i 39 anni, considerando che in trentino, mediamente il primo figlio arriva a 32 anni per le mamme e 36 anni per il papà.

Emerge, che a fronte di un calo del 18% dei bimbi, il calo dei genitori nelle Ville è del 33%, mentre in valle dell’11% e in provincia solo del 4%.

Quindi la causa della diminuzione delle nascite, non sta nella propensione a fare figli, ma nella scarsità di potenziali genitori.

La percentuale dei coniugati è simile a quella provinciale, mentre quella dei divorzi a fine anno è la metà di quella provinciale (Ville 1.6% nel 2016, provincia 3.1%).

I giovani che si sono dichiarati studenti al censimento del 2011 rispetto alla fascia di popolazione tra i 15 e i 24 anni, nelle ville è del 70% , mentre a livello provinciale è del 64%, e della Val di Non del 62%. E’ vero che la presenza di laureata nel comune è inferiore al dato provinciale, ma dipende dal fatto che in passato meno persone delle Ville andavano all’università, oggi i nostri giovani invece hanno la voglia e la possibilità di laurearsi.

I dati riferiti alla disoccupazione giovanile non destano eccessiva preoccupazione; nella fascia  tra i 15 e i 24 anni la percentuale di disoccupazione al censimento è del 3,92% (valle 4,59%, provincia 6,27%), mentre è più alta considerando i ragazzi under 30. Quindi è più facile che un diplomato trovi lavoro in zona e scelga di abitare nelle Ville, piuttosto che un laureato, che per la sua formazione cerca lavori più qualificati che evidentemente qui non trova.

Dalla nostra analisi, emerge come la causa dell’invecchiamento della popolazione la diminuzione dei nati, sia nelle scarse prospettive di lavoro qualificato ai giovani, soprattutto ai laureati.

I servizi per l’infanzia ci sono e funzionano (non c’è lista di attesa per il nido, abbiamo l’asilo estivo, diverse attività per i bambini delle elementari). A livello di aiuti economici, per le famiglie sono attualmente previsti dai vari enti: € 800 bonus alla nascita dallo Stato, per chi rientra nell’Isee € 80 al mese per 18 mesi, e € 1.500 di bonus asilo nido dalla Provincia, sconto sulla TIA del Comune per € 80 e una riduzione dell’Imis per gli alloggi dati dai genitori ai figli in comodato gratuito (se il bilancio sarà approvato).

Non crediamo che 1.000 euro possano incidere sul numero di nati e nemmeno aiutare un giovane laureato a trovare un lavoro che lo soddisfi.

Le politiche e le misure devono essere indirizzate a far rimanere i giovani sul territorio. Evitare, insomma, la fuga dei cervelli.

L’amministrazione comunale ha delle competenze limitate in questo senso, ma qualcosa si può e deve fare.

Noi riteniamo che creare le condizioni perché un’economia legata al turismo possa svilupparsi, sia il tema sul quale investire. Per questo stiamo lavorando sui progetti legati alla Val di Tovel, ai castelli, alle ciclabili e sulla valorizzazione in chiave turistica dell’area della diga. Questo per creare un ambiente fertile dove iniziative private possano prendere piede, e giovani possano inserirsi a vari livelli.

Lavorare con gli altri enti e istituzioni è fondamentale per individuare politiche che minino le radici del problema e non azioni ad effetto puramente cosmetico. In questo la fusione è stata assolutamente un fatto positivo.

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