Arte e Cultura
Svelati i 12 vincitori del #bandoresistenze18: il “via” atteso per la primavera

Tra le 32 proposte di soggetti da tutta la regione cimentatisi nell’approfondire il concetto di territorio periferico, sono stati individuati i dodici percorsi – equamente distribuiti tra Trentino e Alto Adige – che verranno realizzati a partire già da questa primavera all’interno di un percorso di condivisione con la Piattaforma delle Resistenze Contemporanee.
Svelati i nomi dei dodici progetti vincitori di #bandoresistenze18, l’iniziativa promossa dalla Piattaforma delle Resistenze Contemporanee, grazie alla collaborazione e al sostegno degli Uffici Politiche Giovanili delle Province autonome di Bolzano e Trento e alla Regione autonoma Trentino Alto Adige.
La Piattaforma delle Resistenze Contemporanee sostiene, coordina e sviluppa iniziative in ambito culturale e ricreativo con l’obiettivo dichiarato di sensibilizzare la collettività – in primis i giovani – sui temi della memoria e della cittadinanza attiva. A questo scopo, a partire dal 2014 la Piattaforma ha attivato l’iniziativa #bandoresistenze per coinvolgere le diverse realtà del territorio e farle convergere attorno ad una più ampia e approfondita riflessione sul significato di “resistenza”, tanto quella del passato quanto quella del presente.
Il #bandoresistenze18, in scadenza a fine gennaio, invitava associazioni, cooperative, comitati, fondazioni e gruppi informali che operano nelle province di Trento e Bolzano a progettare sul tema delle periferie come luoghi di sperimentazione, rigenerazione, rinnovamento.
La selezione, operata da una commissione tecnica, ha riconosciuto come principali criteri di valutazione l’attenzione rispetto al target giovanile, così come la creazione di un reale dialogo con il territorio e i suoi abitanti, soprattutto nel caso in cui questo abbia valorizzato – se non addirittura creato ex novo – autentiche e genuine relazioni tra persone. È stata inoltre valutata positivamente anche la capacità dei progetti di coinvolgere e far lavorare insieme più realtà eterogenee e spesso non comunicanti tra loro.
Sono due i progetti che coinvolgono soggetti provenienti dai due territori di riferimento (Trentino e Alto Adige) e che collaborano tra loro in modo sinergico: Welcome to Bolzanism e Muss per forza. Il primo progetto, di Coop. 19 in collaborazione con Campomarzio, intende attivare reti sociali di alcune case popolari di Bolzano Ovest grazie alla realizzazione e alla consegna di un “kit di benvenuto” creato dagli stessi abitanti per i nuovi inquilini. Muss per forza invece, firmato da Stefania Viola e Barbara Fruet, prevede la produzione di un documentario che racconterà la comunità della Val di Cembra e dei suoi abitanti, i quali hanno optato per una coraggiosa “scelta di resistenza”: quella di rimanere a vivere in un territorio non sempre semplice e che si trova ad affrontare le sfide della contemporaneità.
Il progetto Rigener(A)ction (Arci Trento) lavorerà sulla città di Trento per trasformare dei luoghi di passaggio in luoghi di appartenenza. Due, in particolare, le aree di intervento selezionate: il Passaggio Teatro Osele e l’Ex Facoltà di Lettere – periferiche non tanto nel senso geografico del termine, quanto relazionale e sociale.
Anche QuARTEr – una parte all’arte (gruppo informale A-Group), si concentrerà sugli spazi urbani del capoluogo trentino, riconoscendo quale suo privilegiato teatro d’azione il quartiere di San Martino, destinato a diventare un vero e proprio polo culturale artistico cittadino grazie al coinvolgimento della comunità e dei giovani e all’organizzazione di una rassegna di eventi tesa a rappresentare il primo passo di un processo di rigenerazione urbana a lungo termine.
La città indivisibile. Fotografia e relazione tra periferia e centro, proposto da Lab.Arca, utilizzerà invece scatti fotografici per mettere in relazione il centro della città di Trento con la sua periferia, nel tentativo di abbattere il pregiudizio che vede quest’ultima come luogo sconosciuto, isolato, insicuro.
Storie di confine (Deina Trentino), cercherà invece di coinvolgere giovani adulti su un tema complesso come quello dei confini attraverso la narrazione di storie, mentre sarà la Val di Pejo a rappresentare il centro di attenzione del progetto coordinato da Associazione Linum, Senso di vuoto – Residenze montane, orientato alla realizzazione di una residenza creativa in montagna.
Per quanto riguarda invece la città di Bolzano, Urban borders si propone di mappare, descrivere e narrare i progetti culturali nati nei due quartieri Don Bosco e Oltrisarco, inserendoli in una riflessione di ampio respiro che coinvolgerà realtà nazionali. Il tema dell’accessibilità all’arte sarà invece affrontato dal progetto Aspettando la Venere (associazione Teatro Cristallo) il quale, grazie alla collaborazione di Officine Vispa e al suo network consolidato, si focalizzerà sul quartiere Casanova.
Il progetto Condominio in arte #Bolzano (cooperativa Xenia) coinvolgerà invece gli abitanti bolzanini nella realizzazione di un’opera d’arte partecipata, mentre My story, your story: pranzi e cene di socialità del gruppo Donne Nissà si servirà della convivialità del cibo quale privilegiato e creativo strumento per far sedere allo stesso tavolo residenti in Alto Adige di diversa provenienza ed età, in un’ottica di scambio e incontro interculturale e intergenerazionale.
Il progetto VIGILIUS’CLUB – Cultura e urbanistica partecipata nel quartiere di piazza San Vigilio a Merano (di associazione Ascolto Giovani) si cimenterà invece, attraverso un laboratorio di urbanistica partecipata, nel difficile compito di ricostruire a ritroso la storia del quartiere San Vigilio di Merano a partire dagli anni ’70, per ridare così bellezza e convivialità agli spazi urbani.
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