Trento
Contributi Provinciali per il Monte Bondone: strada corretta?

Le notizie di questi giorni ci hanno fatto fare una attenta riflessione sul sistema di contributi che la Provincia Autonoma di Trento ha utilizzato in questi anni soprattutto nel turismo, come sul Monte Bondone con i Patti territoriali.
La vendita all’asta dell’Hotel Norge sul Monte Bondone, ad una cifra nettamente inferiore ai contributi erogati dall’ente pubblico, fa capire che probabilmente qualche cosa non va nel sistema adottato.
Prendendo in considerazione i Patti Territoriali del Monte Bondone, la Provincia Autonoma di Trento, ha erogato dei contributi decisamente interessanti per la realizzazione degli Hotel o la loro ristrutturazione.
Questo fa già capire un errore di partenza; sono stati erogati denari per la “realizzazione” ma ci si è dimenticati completamente della “gestione”, vero punto cruciale per rendere un investimento buono o cattivo nel tempo, sostenibile e soprattutto redditizio.
È sbagliato il sistema che aiuta solo la realizzazione di un’opera. Operare con questa metodologia in questi anni è la concausa della situazione attuale: una serie di strutture alberghiere ed extra alberghiere in fallimento ed all’asta.
Il Dolomiti Chalet a Vason, il Piccolo principe a Lagolo e il Dolomiti a Vaneze ne sono una dimostrazione sotto gli occhi di tutti e sono solo la vera punta dell’iceberg.
Abbiamo personalmente visto dei Business Plan, realizzati per avere finanziamenti da istituti di credito e relativi contributi pubblici, con stagionalità di 10 mesi e indici di occupazione da far invidia a Venezia o Firenze.
Questo perché altrimenti il piano economico di realizzazione della struttura ricettiva e il relativo ammortamento negli anni non stava “in piedi” e non sarebbe stato sostenibile. Con dati “fallati” in questo modo sono poi stati chiesti importi per affitti alle aziende di gestione esorbitanti che hanno di fatto affossato i poveri gestori che si sono visti improvvisamente schiacciati in questo sistema sbagliato e confuso.
Pensiamo che la Provincia Autonoma di Trento avesse i mezzi per aiutare realmente la gestione anche senza incappare in aiuti di stato che sarebbero stati inopportuni. È stata prevista l’abolizione della tassa dei rifiuti ma tale azione è decisamente troppo esigua per aiutare “realmente” una gestione di struttura ricettiva, soprattutto in zone “difficili” come il Monte Bondone.
I cittadini di Trento sono sicuramente stufi di sentire questi argomenti soprattutto perché per anni si è sventolato ai sette venti il fatto che gli albergatori del Monte Bondone hanno ricevuto tanti denari ed aiuti. Ma però forse non sanno che i patti del Monte Bondone hanno aiutato (o forse meglio regalato) anche tanti denari a tutta la fascia pedemontana che “nulla” ha a che fare con il turismo reale della montagna.
Ad esempio sono stati concessi oltre 320 contributi per la sostituzione di caldaie, realizzazione di impianti sanitari o fotovoltaici per un totale di oltre 1.2 milioni di euro prevalentemente a privati. Ci chiediamo che cosa centri questo con il turismo, la sistemazione della caldaia dell’appartamento della Signora Cesira di Baselga (nome ovviamente inventato) che azione di aiuto può avere nei confronti del turismo della nostra montagna?
Oltre 106 contributi concessi per Agricoltura e centri storici per oltre 2,7 milioni di euro… stiamo parlando di contributi per le cose più disparate, da impianti di irrigazione, bonifiche agrarie, capannoni agricoli, depositi ed acquisti di motofalciatrici e tanto altro. Certamente sono cose importanti ma pensiamo che sarebbero dovute essere considerate in azioni diverse e separate da quelle prevalentemente turistiche.
Certamente la maggior parte dei contributi è andato alla realizzazione delle strutture ricettive, ovvio, i costi e i progetti sono di entità completamente differenti. Però parliamo di circa 20 aziende che hanno beneficiato di contributi concessi a relative operazioni nelle strutture ricettive, numero decisamente inferiore rispetto a quelli trattati precedentemente nell’energia e nell’agricoltura.
Questo è importante non dimenticarlo perché il patto Territoriale del Monte Bondone non è stato un regalo per gli albergatori della montagna ma un aiuto “a pioggia” che ha però bagnato soprattutto la fascia pedemontana che poco o nulla sta facendo per il vero rilancio della montagna. La forte opposizione a tanti interventi di rilancio e riqualificazione della montagna da parte della fascia pedemontana altro non fa che aumentare la convinzione che i contributi siano stati soldi “buttati via” visto che “gli albergatori” si lamentano e non facciano nulla.
Tali convinzioni e tale opposizione sono continuamente esternate durante gli incontri “al caldo delle nuove caldaie” ….. avute grazie ai contributi del patto territoriale.
Carlo Garbini
www.carlogarbini.it
Origine dati: www.pattiterritoriali.provincia.tn.it
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