Trento
Mozione «antifascista» in consiglio comunale ad Ala: Il Patt esce dall’aula al momento della votazione.

Durante l’ultima seduta del Consiglio Comunale è stata discussa la mozione proposta dalla Bussola, atta a proporre di sottoporre alla firma di un’autocertificazione – atto notorio tutti i responsabili delle associazioni che collaborano con il Comune nella quale dichiarare esplicitamente di riconoscersi nei valori antifascisti.
Trattandosi di un atto politico vocatamente ideologico, la segreteria politica della sezione PATT di Ala Francesca Aprone di concerto con il suo rappresentante in Giunta Comunale, l’Assessore Gatti Stefano, ha ritenuto di presentare un emendamento a tale mozione che la perfezionasse. L’emendamento autonomista prevedeva la modifica alla mozione estendendo la certificazione a tutti i totalitarismi, non solo al fascismo.
«Pur ritenendo in fatti questa certificazione un passaggio superfluo, – spiega Francesca Aprone – una sorta di “patentino ideologico” che va a gravare anche burocraticamente sulle spalle delle associazioni già oberate di certificazioni, se comunque si fosse voluto procedere nella direzione dell’approvazione, che allora si rendesse promotrice di una riflessione a più ampio respiro, inclusiva di una condanna a tutti le forme di governo autoritaristiche e antidemocratiche».
La mozione affronta un argomento oltremodo delicato, in quanto in questo particolare momento storico, sia a livello nazionale che europeo, emerge chiaramente un inasprimento del dibattito politico, che va estremizzandosi su posizioni che sempre meno ci riportano a quei valori di solidarietà e sussidiarietà che hanno garantito alle nazioni europee settant’anni di Pace.
L’epoca dei totalitarismi che ha insanguinato il Novecento va analizzata in maniera ampia e obbiettiva, e condannata in ogni sua forma essa sia stata declinata, poichè dietro al paravanto del fascismo ma non soltanto di esso (del comunismo e in generale di ogni forma dittatoriale che sia stata applicata nel ventesimo secolo) si è celata la medesima volontà di annientare i principi cardine della democrazia, annicchilendo la volontà popolare.
«Da autonomisti – aggiunge Aprone – ricordiamo e ribadiamo che tutte le forme di dittatura sono in egual misura da considerarsi il più grande nemico delle istanze autogovernative dei popoli, senza esclusione. Ricordiamo inoltre che la Costituzione Italiana, alla quale è saldamente incardinato il nostro Statuto di Autonomia, condanna ampiamente, esplicitamente e sufficientemente il fascismo».
«Ecco perché nel momento in cui la nostra proposta di emendamento non è stata accettata, – conclude la Segretaria del PATT – abbiamo ritenuto di astenerci dal voto uscendo dall’aula, ritenendo che sia riduttivo farne un discorso puramente indirizzato verso l’antifascismo verso il quale l’impegno costituzionale già definisce una linea di condotta precisa. Questa sarebbe potuta invece divenire l’occasione per suggerire, specialmente ai nostri giovani, una riflessione più ampia rispetto alla lotta contro ogni tipo di totalitarismo e in generale ricordare alle attuali e alle future generazioni l’importanza di lavorare per promuovere e diffondere quei principi liberali di Pace, Identità e Democrazia che consentono di rivolgersi al futuro con maggiore speranza e consapevolezza anche nelle piccole cose, nelle attività delle nostre associazioni e nel tessuto sociale tutto».
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