Trento
Eugenio Tani, quando l’imprenditore diventa leggenda.

In Trentino oggi Tani significa Tendaggi, ma anche professionalità, lavoro, tenacia e intraprendenza, che sono state messe al servizio di tutta la comunità per 56 anni. La sua storia è un romanzo, un sogno d’altri tempi, qualcosa che forse non esiste nemmeno più.
Un imprenditore illuminato che ha pensato al proprio guadagno ma anche a quello dei propri collaboratori e della comunità e che ha guidato l’azienda con coscienza mettendo al primo posto il rapporto umano.
Il capo famiglia Eugenio si trasferisce a Rovereto nel 1961 proveniente da Firenze. La sua storia sembra predestinata e legata ad un destino segnato nel tempo. All’età di 28 anni Eugenio Tani viene scelto dalla Arti grafiche Manfrini di Rovereto per lanciare un nuovo sistema di stampa litografica.
Arriva a Rovereto motivato e pieno di ambizioni e dopo solo 6 mesi viene raggiunto dalla moglie. «Eravamo in pieno boom economico e l’edilizia era in pieno movimento, capii in fretta che costruire le case significava poi arredarle e allora decidemmo di aprire subito un negozio in Piazza Indipendenza, 15 metri quadrati in tutto, unendo l’arte nel tendaggio»
L’idea è geniale e decolla subito «l’entusiasmo di mia moglie fu decisivo – ricorda Eugenio Tani – poi la matematica dei colori fece il resto». L’azienda si consolida subito a tal punto che nello stesso anno Tani tendaggi sbarca anche a Trento in Via Gorizia. «Poi volevamo spostarci in centro, quindi aprimmo prima in via Perini e poi finalmente in via Mantova e via San Pietro in pieno centro storico di Trento. Li fu la svolta che fece la differenza».
Era stato l’artista Ernesto Giuliano Armani a dare ad Eugenio Tani l’idea di trasferire l’arte grafica del cartaceo sul tessuto. E da questo prese vita il mitico e mai dimenticato slogan della ditta Tani Tendaggi:«l’arte di arredare». Ma fu sempre grazie a lui che la camera di commercio aggiunse una nuova categoria merceologica, cioè il tendaggista, allora sconosciuto al mondo intero. Altri tempi insomma.
L’azienda continua la sua crescita fino agli anni 90 fino ad arrivare ad assumere anche fino a 15 dipendenti.
«Tutti i dipendenti dopo qualche anno di esperienza lasciavano piano piano la mia azienda per mettersi per proprio conto – racconta Eugenio Tani – perché copiare in tutti i settori è facile, ma capii quasi subito che gli interessi degli altri alla fine diventavano anche i miei. Nella vita se non fai gli interessi di chi collabora con te non riesci a fare nemmeno i tuoi».
Nel 1981 apre il negozio all’interno dello spazio 78 in via Brennero, negozio esistente tutt’ora, «Potevamo scegliere fra Cristo re, – ricorda l’imprenditore – il negozio che poi divenne il Mountain shop, oppure qui, un posto che allora era praticamente deserto, di fronte alla ex Sloi, era un azzardo. Ma poi la scelta fu vincente visto tutto quello che hanno costruito intorno».
Da allora ai nostri giorni è stato un susseguirsi di successi con l’entrata dei figli nell’azienda. La leggenda racconta che i figli hanno conosciuto il padre solo quando sono entrati in azienda, «la mattina partiva quando era notte, mentre la sera quando ritornava ero già a letto», spiega Lorenzo Tani. Per lui gaglioffa fu quella giornata dove, mentre studiava in università, andò a dare una mano nel negozio del papà dove c’era una grande svendita. «Quando vidi i soldi che alla fine della giornata erano finiti nella cassa cambiai subito idea e decisi che quello era il mio nuovo lavoro».
Poi il cambio del mercato con l’arrivo delle nuove tecnologie, «Il virtuale, irreale, fittizio che esiste solo in potenza ha comunque una forza distruttiva in grado di lasciarci soltanto ricordi» – ama citare Eugenio Tani, da sempre molto sospettoso verso il web, e tradizionalmente legato ai rapporti umani.
Ma, per l’azienda sono stati anche anni di scelte coraggiose e dolorose «Se non decidi sbagli di sicuro» – ci confida Eugenio Tani, come quando, nel 2011, durante l’anno dei festeggiamenti per i 50 anni di attività decise di tutelare la clientela anche a scapito dei conti dell’azienda scegliendo di lasciare inalterati i prezzi della merce dopo l’ennesimo aumento dell’iva da parte del governo.
«Rifarei tutto uguale – aggiunge Eugenio Tani – non ho rimpianti e sono soddisfatto di quello che ho fatto e di quello che stanno facendo i miei figli».
Un buon imprenditore fa ricadere sul territorio i suoi ricavi economici, di visibilità e credibilità per generare nuova ricchezza ed equilibrare la comunità. E qui i racconti si sprecano e diventano commoventi. Il primo pool di sponsor del Calcio Trento, il calcio e la pallamano femminile che Tani è stato il primo a portare in Trentino, la squadra «Tani Tendaggi 11 luglio 1982», nata per ricordare l’impresa del terzo campionato mondiale vinto in Spagna dalla nazionale di Beazot, «Fu Marco Sembenotti a convincermi», le numerose mostre d’arte che l’imprenditore ha organizzato e una piccola parentesi politica «sono un autonomista pentito», sono solo alcuni dei ricordi che Eugenio Tani con il groppo alla gola e gli occhi luccicanti ci racconta.
«Era un grande Trento allora – continua Eugenio Tani – una squadra composta da trentini, con un grande Mario David, che portò al Briamasco Domenghini, Maraschi, Toldo e tanti altri. Ma come scordare Scali, Codognato, Sala che per me sono quasi come figli».
«Il periodo del mercato non è fra i facili – interviene alla fine del nostro incontro Lorenzo Tani, il figlio, – anche se qualche segno di ripresa c’è. Certo l’apertura dei mercati mondiali ci ha danneggiato, come anche gli acquisti sul web, però da ogni grande crisi chi resiste esce rigenerato grazie alla scrematura del mercato, e noi adesso siamo in ripresa».
Il sogno? «Aprire un negozio a Bolzano» – conclude ancora Lorenzo Tani.
Eugenio Tani è riuscito a creare il connubio fra arte e arredamento in modo creativo e professionale. «La vita è una missione e il lavoro un comandamento»- ama ripetere spesso, «anche se sono consapevole che la tecnologia ha superato l’umanità e che la vita dei nostri figli e nipoti sarà diversa. L’unica cosa che noi imprenditori possiamo tramandare è la nostra esperienza e il valore dell’umanità e del rispetto verso tutti e tutto».
Per Eugenio Tani il territorio e la comunità trentina è diventata il luogo principale delle sfide, il suo essere, il suo stare al mondo, il territorio è stato il luogo del domani dove dentro di lui si sono moltiplicati gli obiettivi e le sfide sportive, politiche, economiche e sopratutto umane e sociali. Un uomo d’altri tempi, con ancora un sogno da raggiungere: «essere una buona guida per fare rientrare anche la terza generazione sulla giusta via che stanno smarrendo».
Grazie Eugenio, la comunità trentina ti ringrazia per tutto quello che hai fatto.
Fine del anni 60′ quando la Tani Tendaggi comincia ad essere conosciuta, al centro Elio Margoni che ne diverrà il numero uno
1976 – «Ascoltando i sogni delle donne con parte dei proventi della Tani Tendaggi dimostrammo che potevamo competere con lo sport maschile partendo prima con il calcio femminile da zero, poi con la Pallamano diventando pioniere a livello internazionale» ( Eugenio Tani)
1980 – Le prime luci del negozio aperto allo spazio 78, il primo centro commerciale di Trento Nord.
1994 – festeggiamenti con i dipendenti
1982 – la squadra della Tani Tendaggi 11 luglio 1982
Gli ex calciatori del Trento sponsorizzati dalla Tani Tendaggi vincitori per 3 anni di fila del torneo Besighen di Germania
La famiglia di imprenditori.
I momenti allegri negli spogliatoi della Tani Tendaggi 11 luglio 1982
La discesa in politica insieme a Sergio Casagranda uno dei fondatori del PATT «Pensate che la professionalità dei nostri figli risani i nostri debiti? oppure le chiacchiere?» – questo il suo slogan sul santino prima delle elezioni del 1988
Eugenio Tani – il politico
Nominato artefice del lavoro italiano nel mondo e poi delegato presidenziale
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