Trento
Carabinieri, operazione antidroga a Trento: 6 arresti, 22 denunce e 2 latitanti

In queste ultime ore i Carabinieri del nucleo investigativo del Reparto Operativo di Trento hanno concluso l’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP su richiesta della Procura della Repubblica di Trento, per lo smantellamento di un sodalizio criminale dedito al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti.
L’intera operazione ha visto impegnati oltre 75 carabinieri del Comando Provinciale di Trento, nonché di quello di Brescia e Cremona, e le unità cinofile di Laives (BZ) e di Orio al serio (BG), con supporto aereo del 3° elinucleo di Bolzano.
Mirati i controlli, nell’inverno appena trascorso, della clientela e dei movimenti sospetti innanzi al locale “il Gatto e la Volpe” (da qui il nome “Pinocchio” dato all’operazione) hanno consentito agli investigatori di addivenire alla ricostruzione esatta dei canali di approdo della droga in Trentino.
Era il “buttafuori” di questo locale notturno, ora chiuso, che intratteneva i principali contatti coi clienti e con il sommerso mondo trentino dello spaccio e della malavita: di qui l’indagine.
Il gruppo criminale, individuato nella sua completezza, operava a Trento e provincia e soltanto gli specifici accertamenti tecnici di questi mesi da parte del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Trento hanno consentito di tracciare la mappa di approvvigionamento, quindi le due provenienze degli stupefacenti (marijuana e cocaina): Crema in provincia di Cremona e Montichiari in provincia di Brescia. Da queste due località venivano riforniti i principali soggetti protagonisti dello spaccio tridentino.
Tra gli arrestati, tra coloro cioè che smistavano i diversi quantitativi di cocaina e hashish su Trento ricevendoli direttamente da tre fornitori albanesi provenienti da Brescia e Crema, anche un collaboratore di giustizia, sul quale ovviamente va mantenuto il completo riserbo sulle generalità.
L’uomo è stato condotto in carcere con le pesanti accuse che la dott.ssa Maria Colpani, PM che ha seguito ogni minima fa se dell’indagine odierna, ha evidenziato in punto di smercio di stupefacenti.
Il collaboratore di giustizia “prosegue in Trentino nella commissione di condotte illecite quali il traffico di cocaina che sono le medesime per le quali è già stato inquisito in passato e non si fa scrupolo di perseguire la propria attività delinquenziale arruolando manovalanza rumena e allacciando contatti con organizzazioni albanesi del nord Italia dedite allo spaccio ingente, nonostante il suo status di collaboratore gli permetta di godere di una posizione economicamente sicura […]”, così riporta in ordinanza il GIP Marco La Ganga, nel disporre il carcere e altra misura per ulteriori 4 indagati.
Durante i numerosissimi servizi di osservazione e pedinamento è stata ricostruita la trama fittissima degli spacci nell’area nord di Trento città e a Lavis.
Sono stati identificati e deferiti ben 22 assuntori (tutti anche segnalati al Commissariato del Governo di Trento per gli accertamenti previsti dalla legge) che hanno completato il quadro accusatorio, confermando responsabilità di smercio al dettaglio in capo agli arrestati. Ogni arrestato aveva tra i suoi contatti abituali almeno 20 clienti.
I carabinieri di Crema, nell’ambito di questa operazione, spinti dagli impulsi informativi dell’Arma trentina, hanno sequestrato ben 40 kg di marijuana ad uno dei due albanesi residente a Bagnolo Cremasco, ad oggi latitante assieme all’altro soggetto collegato residente a Montichiari. La fuga precipitosa dei due e i quantitativi di stupefacenti sequestrati dai carabinieri di Crema hanno dato conferma che i canali esatti fossero proprio questi e fossero assolutamente ben rodati e garantiti da un “bacino di ricezione” in provincia di Trento di assoluto rispetto.
Ancora un colpo ben assestato allo spaccio che raggiunge i parchi e i marciapiedi della nostra città.
La Magistratura e i carabinieri non si stancano di ripetere che è necessario (anche) questo impegno costante di uomini e mezzi nella lotta allo smercio “di strada”.
Francesco Isernia, uno degli arrestati, era già stato pizzicato dai carabinieri nel lontano 2005 e arrestato per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.
Allora era stato fermato a San Michele all’Adige mentre trasportava 200 grammi di hashish. In seguito all’accertamento l’uomo, allora residente a Tassullo, con a carico alcuni precedenti, era stato arrestato per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.
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