Trento
Baratter, reato estinto dopo la messa alla prova, ma Fraccaro attacca: «deve dimettersi»

Il giudice nell’udienza di ieri ha dichiarato estinto il reato di corruzione elettorale di cui era accusato il consigliere provinciale del Patt Lorenzo Baratter.
Il riferimento era al famoso patto firmato prima delle elezioni provinciali del 2013 con gli Schützen trentini che prevedeva, in caso di elezione, un versamento mensile di 500 euro a Corona e Dalprà allora ai vertici dei cappelli piumati.
I due sono stati condannati in primo grado per lo stesso fatto.
Lorenzo Baratter, invece, aveva preferito evitare ogni rischio e aveva chiesto la messa alla prova che prevedeva un periodo di volontariato presso l’Anffas di Trento.
Borelli ha esaminato la relazione dell’Uepe sulla concreta realizzazione del programma da parte di Baratter e ha dichiarato estinto il reato.
Ma sugli esiti “politici” della vicenda il M5S attacca.
“La decisione del Tribunale sulla messa in prova del consigliere Baratter riguarda il dato giudiziario della vicenda, ma sul piano politico la questione resta ancora irrisolta. Il patto elettorale sottoscritto con gli Schützen è stato ritenuto dal giudice di natura corruttiva, noi riteniamo che l’attività di volontariato svolta durante la messa in prova rappresenti più che altro un escamotage giudiziario e non sia sufficiente a risarcire le istituzioni e i cittadini del danno arrecato con quell’accordo vergognoso”.
Lo dichiara il deputato M5S del Trentino Alto Adige Riccardo Fraccaro, parte civile nel processo per corruzione elettorale che ha interessato il consigliere trentino Lorenzo Baratter.
“La sentenza che il 20 febbraio scorso ha condannato Corona e Dalprà, firmatari assieme a Baratter dell’accordo, ha sancito che i voti raccolti dalla maggioranza alle elezioni provinciali del 2013 sono stati inquinati dalla corruzione elettorale. Finché Baratter continuerà a occupare la poltrona di consigliere, il vulnus politico e istituzionale resterà irrisolto. Le sue dimissioni rappresentano un atto dovuto. Il Presidente Rossi e i partiti di maggioranza si rendano conto della gravità di questa situazione e la smettano di fare orecchie da mercante, altrimenti saranno corresponsabili di una vicenda gravemente dannosa per il nostro territorio e per l’onorabilità della nostra autonomia”.
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