Voce - Fiemme e Fassa
Punto nascita Cavalese, si riapre a settembre. Cia: «speriamo non siano le solite promesse elettorali»

Dall’incontro all’ospedale di Cavalese di venerdì tra i componenti della Quarta commissione, presieduta da Giuseppe Detomas (Ual) gli amministratori locali e il direttore dell’Azienda sanitaria, Paolo Bordon, sono uscite alcune notizie di rilievo.
Bordon, nel corso del confronto con i consiglieri e gli amministratori, ha reso noto che con molta probabilità il Punto nascite dell’ospedale di Fiemme riprenderà l’attività a settembre e che il nuovo ospedale di Cavalese, per il quale il servizio lavori pubblici della Pat sta valutando tre proposte progettuali, realisticamente potrà aprire i battenti nel giro di tre anni con un costo previsto di 31 milioni di euro.
Per quanto riguarda il Punto nascite, rispondendo a una domanda di Claudio Cia (Agire) e di Piero De Godenz (UpT), che ha ribadito l’importanza di questa struttura per il futuro dell’ospedale, il dottor Bordon ha ricordato che, oltre a quello già presente, un pediatra, proveniente da Cuneo, prenderà servizio dal primo luglio, un altro è in fase di assunzione e un altro, che sarebbe il quarto, prenderà servizio, sempre in estate, come specializzando.
Ad un’altra domanda del consigliere di Agire Claudio Cia, con la quale chiedeva lumi sui tempi per la riapertura del punto nascita, il direttore generale dell’APSS Paolo Bordon si è sbilanciato indicando il mese di luglio come ipotesi di termine per riuscire a reperire il personale sufficiente a rispettare i parametri tali da permettere la riapertura del punto nascita prevista presumibilmente a settembre.
Inoltre, sono previste altre due figure di “gettonisti“, cioè medici pediatri in regime di libera professionale. Tra breve l’ospedale avrà un quinto anestesista oltre ai tre già in servizio; altri due ginecologi verranno assunti tra breve e verrà bandito il concorso per il primario. Questo sarebbe l’ultimo tassello, ha affermato il direttore dell’Azienda sanitaria, che permetterebbe di chiudere il cerchio e di riaprire quindi in tempi ragionevolmente brevi la struttura.
Per rientrare negli standard di sicurezza imposti dal ministero per i Punti nascita, Bordon ha aggiunto che si sta puntando più sul ruolo di anestesia rispetto a pediatria; una scelta che dovrebbe andare incontro anche alle nuove tendenze per la revisione degli standard si sicurezza del ministero della sanità.
Quindi, per la riapertura del Punto nascite c’è una schiarita, anche se, ha affermato Bordon, la vera sfida sarà sulla tenuta dell’organizzazione di questo reparto. De Godenz e Lozzer, accogliendo con soddisfazione queste novità, hanno ringraziato per l’impegno l’Azienda e l’assessorato.
Questi gli elementi di fondo usciti dall’incontro di venerdì a Cavalese. Più in generale il presidente della Comunità di Valle, Giovanni Zanon, la Procuradora de Fasha, Elena Testor , i consiglieri di Fiemme e Fassa Graziano Lozzer (Patt) e De Godenz (UpT) e Giuseppe Detomas (Ual) hanno sottolineato l’importanza dell’ospedale per la comunità delle due valli e delle zone limitrofe dell’Alto Adige. Ospedale, hanno ricordato, voluto dalla popolazione (venne costruito dalla Magnifica Comunità) che ha un’importanza strategica, si pensi a ortopedia, anche per l’offerta turistica della zona.
Una realtà decisiva, inoltre, per il mantenimento di una comunità di montagna, che negli anni ha ottenuto la fiducia della popolazione. Per questo, ha detto il presidente della Comunità di Fiemme, che ha promosso l’incontro con la Quarta, la riapertura del Punto nascite è fondamentale.
Nel corso della giornata è stato inoltre annunciato che per quanto riguarda la nuova struttura ospedaliera di Cavalese i progetti dovrebbero essere esaminati a breve, consentendo l’inizio dei lavori nel 2018, la cui conclusione è ipotizzata nel 2020-2021.
Sempre il consigliere Claudio Cia, fa notare che quello del nuovo ospedale di Cavalese è uno di quelli argomenti che si trascinano da anni, con promesse che si ritrovavano già nell’accordo che era stato firmato tra Comunità di valle e Provincia una settimana prima della campagna elettorale 2013, quando l’Assessore alla sanità era Ugo Rossi. «Evidentemente – chiosa il Consigliere di Agire –, la campagna elettorale è ripartita in vista delle elezioni del 2018. Si spera che anche questa volta non si tratti solo di promesse elettorali, ma che ci sia qualche speranza di concretezza».
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