Voce - Val di Non & Sole
Continua la «Parentopoli» nell’Apt della Val di Sole

Pare non finire la parentopoli che vede protagonista l’APT della Val di Sole.
Il 17 agosto il consigliere provinciale di Agire Claudio Cia aveva presentato anche un’interrogazione sul tema dove chiedeva l’elenco completo dei nominativi dei dipendenti dell’APT Val di Sole, con indicati gli incarichi, i compensi e le modalità di selezione.
Nella risposta però l’Assessore Michele Dallapiccola aveva indicato il numero totale di dipendenti e il totale dei finanziamenti erogati dalla Provincia all’APT (1,7 milioni di euro all’anno di media), ma i nominativi, così veniva riferito, «non sono di competenza della Provincia».
Poi alcuni residenti della val di Sole, rimasti anonimi, vista la mancata risposta della provincia, si erano sostituiti all’assessore tappezzando la val di Sole di volantini (vedi sotto) con nomi, cognomi e fotografie dei dipendenti dell’APT. Una clamorosa protesta che provocò numerose polemiche
Ora però la questione riprende quota perché domani alle ore 17 è convocata l’assemblea dell’Apt della Val di Sole per eleggere il Consiglio d’Amministrazione.
Secondo Claudio Cia, «ancora una volta, a prevalere saranno nomine imposte da logiche nepotiste e politiche».
«Infatti pare che l’APT della Val di Sole sia destinata alla cronicità di quella malattia, – aggiunge il consigliere provinciale – definita “parentopoli”, che ormai ha contaminato parecchie società del nostro Trentino finanziate, tra l’altro, con soldi pubblici salvo poi professarsi società private quando si chiedono lumi sulla gestione. Un sistema collaudato per favorire e distribuire incarichi a persone in qualche modo imparentate o con legami di amicizia a personaggi pubblici».
Questa volta – secondo Claudio Cia – a condizionare la composizione del consiglio d’amministrazione sembra ci sia lo zampino di due assessori provinciali, uno ha in serbo di far eleggere il nipote, l’altro qualche amico.
«Un operazione che rischia di sacrificare e lasciare fuori dall’Apt della Val di Sole zone turistiche come Dimaro, Mezzana e Commezzadura» – spiega ancora Cia che conclude «Già in passato avevo denunciato la colonizzazione parentale di questa Apt auspicando che la gestione di tale società rispettasse i principi di trasparenza, ma evidentemente l’arroganza del potere conosce solo l’etica machiavellica. Chiedo, ma la riforma dell’Apt non prevedeva meno interferenze e presenza della politica e più presenza degli operatori turistici? In Val di Sole sembra proprio di no!»

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