Le spese pazze e i rimborsi da capogiro del PATT (con l’esclusione di Kaswalder)

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Quando alcuni anni orsono il Corriere della Sera lanciò l’attacco alla Casta, cioè ai politici, fui tra coloro che rimasero perplessi.

Non tanto perchè Rizzo e Stella, i due giornalisti del Corriere che sollevarono la questione, dicessero cose non vere, ma perchè sospettavo che il disegno del quotidiano di via Solferino non fosse tanto la moralizzazione della politica, quanto ben altro.

E in effetti poi fu il vicedirettore Mucchetti ad ammetterlo: con la campagna contro la casta, disse, si voleva preparare l’ascesa politica di Luca Cordero di Montezemolo e di un suo partito, creato ex novo dall’alto per dare ai cittadini l’idea che tutto dovesse cambiare.

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Poi Luca Cordero di Montezemolo decise di non scendere più nell’agone politico, forse perchè aveva compreso che quando finisci lì dentro nessuno ti fa più sconti e i tuoi affari vengono passati al vaglio dei giornali, dell’opposizione ecc.

In quel periodo, pensando alla discussione nel paese, mi convinsi che è giusto che i politici ricevano un buono stipendio: se vogliono, hanno da lavorare molto, e devono assumersi notevoli responsabilità. Sono tra coloro che credono che la politica possa essere una missione nobile, e che i politici debbano avere i soldi necessari per potersi muovere, agire, far conoscere… Altrimenti diventa sempre vero che i poteri economici e quelli mediatici diventano i veri e occulti padroni della politica.

Quello che è ovvio, però, è che i politici non debbono, oltre al loro onorario, aggiungerci quelle infinite spese che, insieme alla corruzione, sono il vero fardello per le finanze pubbliche e quindi per i cittadini.

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Questa breve introduzione per dire che fa una certa specie leggere oggi sui quotidiani locali che il PATT, che ha già il governo della Provincia, ha il record di spese extra stipendio, le considdette “spese di viaggio“. Alcune di queste spese si possono anche comprendere, possono rientrare negli obblighi di un consigliere, ma certe cifre sono proprio necessarie?

A fronte di un Claudio Cia, di Agire, che non ha preso un euro, di un Rodolfo Borga, della Civica, che ha speso circa 2 mila euro, i consiglieri del PATT sembrano dei nababbi: come mai coloro che dovrebbero rappresentare un partito legato ai valori trentini, tra i quali ci sono certamente laboriosità e frugalità, sono i più spendaccioni di tutti?

In cima alla lista figura Lorenzo Ossana, che oltre all’indennità di carica (22 mila euro) e un lauto stipendio, ha incassato altri 13 mila euro per viaggi. A seguire troviamo Lorenzo Baratter, con 9 mila euro, Luca Giuliani e Graziano Lozzer, anche loro con 9 mila euro a testa. Infine Chiara Avanzo, con quasi 7 mila euro, sempre più lo stipendio mensile.

E’ vero, in cima a tutti c’è un consigliere di Forza Italia, Giacomo Bezzi, con 18 mila euro. Ma viene quasi spontaneo ricordarsi che anche lui ha la medesima provenienza, essendo stato nientemeno che il segretario del Patt medesimo.

Finita qui? no, si può fare un’ultima considerazione: in fondo alla lista degli spendaccioni del PATT, c’è Walter Kaswalder: pur essendo presidente della prima commissione del consiglio, Kaswalder è fermo a quota 2,6 mila euro. Rispetto ai suoi compagni di partito è di gran lunga il più parsimonioso. Che lo abbiamo espulso dal partito anche per questo?

A cura di Francesco Agnoli

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