Trento
Hobbisti: 14 giorni all’anno e merce esposta sotto i 2.000 euro.

I consiglieri Civettini di Civica Trentina, Cia del gruppo misto e De Godenz dell’Upt, hanno elaborato un testo unificato dei loro tre disegni di legge, presentati tutti per disciplinare l’attività di vendita in forma hobbistica.
Il testo, formato da 5 articoli e che la Seconda Commissione discuterà la prossima settimana, definisce innanzitutto chi sono gli hobbisti.
Sono hobbisti “coloro che vendono, in modo saltuario e occasionale, merci e prodotti di modico valore, non appartenenti al settore alimentare, compresi gli oggetti di propria produzione che presentano i caratteri tipici dell’artigianato, anche artistico, per la realizzazione dei quali è sufficiente una comune capacità progettuale e di esecuzione”.
IL TESSERINO IDENTIFICATIVO – Si prevede poi che per poter esercitare attività di vendita gli hobbisti dovranno munirsi di un tesserino identificativo – per la cui richiesta e rilascio sarà la Giunta provinciale a stabilire con delibera le modalità – contenente appositi spazi per la vidimazione. Tesserino rilasciato non più di una volta ogni quattro anni per nucleo familiare dal comune di residenza, o dal comune capoluogo della provincia per i residenti in un’altra regione o nella provincia di Bolzano. Sul tesserino identificativo, non cedibile né trasferibile e da esporre esposto durante la vendita, il comune in cui si svolgerà l’attività di vendita dovrà annotare la partecipazione dell’hobbista con vidimazione, timbro e data. Il disegno di legge aggiunge che la partecipazione a un mercato hobbistico, protratta per due giorni, purché consecutivi, equivarrà ad una sola giornata.
GIORNATE DI VENDITE E VALORE DEI PRODOTTI. PARCHEGGI DA ASSEGNARE IN PREVALENZA AI TRENTINI – Ancora, secondo la legge proposta gli hobbisti potranno svolgere l’attività di vendita nel corso dei quattro anni di validità del tesserino identificativo e nel limite annuale di quattordici giornate. Giornate che non potranno essere più di 8 nei comuni con popolazione residente superiore a 10.000 abitanti. Altro limite importante: il valore complessivo della merce esposta dagli hobbisti non dovrà superare i 2.000 euro, mentre quello di ogni singolo prodotto non dovrà andare oltre i 200 euro. I comuni potranno istituire mercati riservati agli hobbisti prevedendo, con proprio disciplinare, le modalità di assegnazione dei posteggi secondo criteri di trasparenza e pubblicità. Infine, per promuovere e valorizzare le diverse forme dell’attività hobbistica locale, i comuni dovranno assegnare i posteggi in prevalenza agli hobbisti residenti nel Trentino.
NON PROFIT E SCUOLA ESCLUSE DALLE NORME – Non saranno soggetti a questa disciplina tutti i soggetti che operano senza finalità lucrativa e che propongono solo occasionalmente merci e anche prodotti alimentari solo a scopo benefico o per autofinanziamento, a offerta e senza indicazione del prezzo, come scuole, parrocchie, centri di aggregazione giovanile, centri per anziani ed enti e associazioni che operano per finalità sociali. In tutti questi casi la vendita sarà consentita, previa comunicazione al comune territorialmente competente, negli spazi assegnati nell’ambito di mercati, sagre, fiere, manifestazioni o eventi locali straordinari organizzati sul territorio comunale dove ha sede il soggetto promotore.
LE GIORNATE DEL RIUSO – Infine il testo unificato dei tre disegni di legge prevede che, per prolungare il ciclo vitale dei materiali e dei beni riducendo al tempo stesso la produzione di rifiuti, le comunità e i comuni promuovano la diffusione e la conoscenza della pratica del riutilizzo anche mediante l’organizzazione delle giornate del riuso. “Alle giornate del riuso – prosegue il provvedimento proposto – possono partecipare soggetti che vendono propri oggetti usati, altrimenti destinati alla dismissione e allo smaltimento; sono esclusi i beni usati acquistati ai fini della loro successiva vendita. La partecipazione dei soggetti è soggetta a comunicazione da presentare al comune sul cui territorio è organizzata la giornata del riuso. E entro il 31 dicembre di ogni anno i comuni trasmettono alla struttura provinciale competente in materia di commercio l’elenco dei nominativi dei soggetti partecipanti alle giornate del riuso”.
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