Italia ed estero
Se l’occasione fa l’uomo «casta»

Una tegola dopo l’altra, il Movimento Cinque Stelle rischia di essere travolto dalla sua stessa retorica. La figuraccia di Roma, con la sindaca Virginia Raggi ormai di fatto “commissariata” dal garante/padre-padrone del Movimento, Beppe Grillo, è solo la punta dell’iceberg di un modo di fare politica che sta mostrando tutte le sue debolezze.
Un modo di fare politica, che – va riconosciuto – ha avuto il grande merito di dare una sveglia ai partiti tradizionali, facendosi motore di un’accelerata, dopo decenni di concertata palude, sui temi del taglio dei costi della politica e dei privilegi della “casta”.
Ma si sa, l’occasione fa l’uomo “casta”, ed ecco che allora i Cinque Stelle sono andati a sbattere contro l’asticella che avevano piazzato in alto, troppo in alto anche per loro.
Dal giustizialismo fondamentalista a un cauto garantismo?
“Di fronte a un avviso di garanzia bisogna dimettersi – sentenziava nel 2015 il pentastellato Luigi di Maio – sono contrario alla presunzione di innocenza per un politico”. Parole accolte all’ormai arcinoto – e anche un po’ cinico – grido di “Onesta, onesta!”, intonato dal popolo Cinque Stelle.
Parole che stridono terribilmente con il post di Grillo all’indomani del ciclone Marra, in cui l’ex comico propone l’introduzione di un codice etico “salva indagati”. “A breve definiremo un codice etico che regola il comportamento degli eletti del MoVimento 5 Stelle in caso di procedimenti giudiziari. Ci stanno combattendo con tutte le armi comprese le denunce facili che comunque comportano atti dovuti come l’iscrizione nel registro degli indagati o gli avvisi di garanzia”, questa la dichiarazione del leader pentastellato. La metamorfosi dal giustizialismo arrembante al garantismo è ormai servita.
Dove vanno i rimborsi? Un Movimento decisamente poco “francescano”
Prima delle elezioni del 2013, Grillo arringava le folle promettendo: “I nostri parlamentari prenderanno 2.500 euro al mese e restituiranno il resto” (poi alzò la cifra a 3.000, sostenendo che “per la vita che si fa a Roma 2500 euro sono pochi”). E rincarava la dose sul suo blog, scomodando addirittura San Francesco. “Il M5S è nato, per scelta, il giorno di San Francesco, il 4 ottobre del 2009”, spiegava il comico prestato alla politica.
Ma i discepoli non ce l’hanno fatta a seguire il maestro. Secondo un’analisi delle buste paga dei Cinque Stelle compiuta da Jacopo Jacoboni de La Stampa, la maggior parte dei deputati grillini – fatte alcune eccezioni, come, primi fra tutti, Ivan Della Valle e Massimiliano Bernini – “vive ormai una vita distante da quella dei cittadini e identica a quella dei politici degli altri partiti“.
Ad esempio, Luigi di Maio, l’aspirante presidente del Consiglio pentastellato, nel 2013 dichiarava zero euro e l’anno scorso ha dichiarato 98.471 euro. E ancora, per il mese di ottobre 2015 ha incassato 3.246 euro, restituendo una parte di indennità di 1.694, ma in più ha ricevuto 10.516 euro di rimborsi. Le pezze di appoggio? 9.710 figurano alla generica voce di “attività ed eventi sul territorio”. Niente di illegale, ma comunque la dimostrazione che con lo stratagemma dei rimborsi rientra dalla finestra quello che si pretende di far uscire dalla porta. Con buona pace di San Francesco.
Ma quale democrazia? Dalle dirette streaming al ruolo di Casaleggio e Grillo – L’ingresso dei grillini in Parlamento era coinciso con il teatrino, per così dire tragicomico, della diretta streaming dell’incontro tra un disperato Pierluigi Bersani, affannato a dar vita a un governo che non vide mai la luce, e Vito Crimi e Roberta Lombardi per il Movimento Cinque Stelle. Diretta streaming che prometteva di diventare il marchio di fabbrica dei grillini, pilastro portante di un’operazione trasparenza senza precedenti. Ed è così che all’inizio della legislatura tutte le riunioni dei gruppi parlamentari Cinque Stelle venivano trasmesse online, o comunque registrate, svelando discussioni, liti e processi grillini: una visibilità che non ha certamente contribuito a migliorare l’immagine del Movimento. Di conseguenza, la diretta streaming è passata progressivamente in secondo piano, fino a scomparire del tutto.
E che dire del ruolo di Davide Casaleggio, che ha ereditato dal padre Gianroberto il ruolo di burattinaio invisibile dei Cinque Stelle? Una linea di successione per così dire monarchica, che lascia ancora più perplessi quando si pensa che è sostenuta da coloro che minacciavano che con Matteo Renzi ci sarebbe stata una deriva autoritaria.
Niente comunque in confronto al ruolo del “garante” Grillo, personalità oscura, che pur mancando di qualunque riconoscimento popolare non esita a commissariare la sindaca della capitale italiana.
In quale altra democrazia un comico dice a una sindaca cosa può fare o non fare?
Alla prova del governo, la tanto sbandierata coerenza a Cinque Stelle si è sciolta come neve al sole. Il Movimento Cinque Stelle ha tradito sé stesso, diventando simile, forse peggio, dei partiti tradizionali che denunciava.
Ma poco conta, parte del suo popolo continuerà a sostenerlo. Perché le ragioni sociologiche dietro all’ascesa dei Cinque Stelle restano lì. Non c’è da stupirsi se in un contesto sociale dove la meritocrazia è sempre più snobbata, un comico comandi il primo partito italiano, un non laureato – Di Maio – ambisca a diventare presidente del Consiglio e Alessandro Di Battista si proponga come futuro Ministro degli Esteri, solo perché qualche anno fa ha viaggiato l’America Latina.
La colpa è di quegli italiani – e non sono pochi – che credono che la politica sia l’unico mestiere che si possa fare senza un’adeguata preparazione e che si lasciano abbindolare da quei “venditori di tappeti” che assicurano che basta parlare di cambiamento per cambiare veramente le cose.
Il Movimento Cinque Stelle è morto, viva il Movimento Cinque Stelle.
-
Trento2 settimane fa
Mauro Ottobre perde anche in appello con La Voce del Trentino. Dovrà pagare altri 22 mila euro
-
Trento1 settimana fa
Coronavirus: un decesso e 326 contagi nelle ultime 24 ore in Trentino
-
Trento2 settimane fa
Coronavirus: contagi e ricoveri in calo nelle ultime 24 ore
-
Trento2 settimane fa
Coronavirus: 426 contagi nelle ultime 24 ore. In salita i ricoveri
-
Trento2 settimane fa
Coronavirus: 66 contagi nelle ultime 24 ore in Trentino
-
Aziende2 settimane fa
Quando Arte e Luce si incontrano nasce ‘illuminando Arte’
-
Trento2 settimane fa
Vasco Live: parcheggi all’Interporto, a Pergine Valsugana e Riva del Garda con servizio navetta
-
Trento2 settimane fa
Vasco Live 2022: da oggi operativo il numero dedicato 0461 889400, programma straordinario per la gestione della viabilità
-
Politica2 settimane fa
Laboratorio Paritario Trentino: sabato a Cognola la presentazione
-
Trento2 settimane fa
Coronavirus: 236 contagi nelle ultime 24 ore in Trentino
-
Trento2 settimane fa
Ieri sera le prove luci sul gigantesco palco per Vasco Rossi – IL VIDEO
-
Trento2 settimane fa
Concerto di Vasco: confermati gli orari delle corse straordinarie per il rientro
You must be logged in to post a comment Login