Trento
I geometri trentini sul luogo del terremoto: «Siamo orgogliosi di essere qui»

Quando lo sentiamo sono quasi le 22.00, «siamo appena usciti dalla sala operativa, ma stasera abbiamo finito presto» – ci spiega Flavio Zanetti, che dal 12 di ottobre insieme a Davide Carli e Ilenia Pellegrini è ad Amatrice in rappresentanza del collegio Geometri del Trentino Alto Adige.
I tre Geometri Trentini sono sul luogo del terremoto per implementare il software Open source Quantum Gis, Erikus, sviluppato dal Settore Sismico in collaborazione con l’Arpa.
L’applicazione è uno strumento finalizzato alla gestione delle richieste di sopralluogo presentate dai cittadini ai Centri operativi comunali (Coc) per poter dare una rapida risposta sulla situazione delle loro abitazioni.
Il programma consente di predisporre in modo relativamente rapido tutta la documentazione necessaria allo svolgimento della campagna di rilevamento dei danni, permettendo una veloce catalogazione e geo referenziazione degli edifici ispezionati.
A tre geometri Trentini è stato affidato l’importante compito del rilevamento, che avviene con la consegna di un fascicolo informativo comprendente tutte le informazioni sulle costruzioni oggetto di sopralluogo già disponibili negli archivi regionali e/o comunali (toponomastica, destinazione d’uso, numero di piani interrati e fuori terra, altezza fuori terra e sistema costruttivo), oltre che l’individuazione del fabbricato su un’adeguata base cartografica.
L’archiviazione dei risultati dei sopralluoghi (compresa la documentazione fotografica georiferita associata all’edificio esaminato) consente poi di creare e stampare mappe e modelli riepilogativi indispensabili per la programmazione della campagna di rilevamento dei danni nei giorni successivi.
«Siamo divisi in 2 gruppi, – continua Zanetti – noi tre trentini siamo nella sala operativa che è un punto di raccolta dove si preparano le istanze cartacee che noi raccogliamo e inseriamo in Erikus»
L’idea di aggregarsi ai volontari della protezione civile è venuta a Flavio Zanetti, consigliere e referente sisma del collegio geometri del T.A.A. che ha contattato A.Ge Pro. l’associazione di volontariato riconosciuta dal ministero che promuove, nell’ambito delle attività e degli interventi di Protezione Civile, la figura dei geometri liberi professionisti iscritti agli Albi.
Sono stati 28 i geometri che hanno dati l’adesione, 20 trentini e 8 alto atesini, «dare un aiuto alle persone non significa raccogliere quattro soldi – aggiunge Zanetti – ma anche impegnare tempo e risorse per ricostruire e pianificare il futuro di queste sfortunate famiglie».
Le turnazioni dei 28 geometri volontari sui luoghi del terremoto, cominciate dai primi di ottobre, continueranno fino alla fine della disponibilità del tempo delle risorse umane.
Gli orari sono massacranti, sveglia alle 7 circa, colazione e poi via fino anche alle una di notte senza quasi mai fermarsi.
«Noi tre siamo stati catapultati in una realtà drammatica, – afferma ancora Zanetti – ma dal punto di vista umano è una esperienza rara e bellissima, anche se il nostro è un lavoro burocratico e il contatto con le persone scarseggia. Qui la situazione è un mortuorio, sia nella zona rossa che nelle periferia. Si vedono solo le forze dell’ordine intente a contrastare il fenomeno dello sciacallaggio. L’unico campo rimasto è il nostro, le persone sono state dislocate quasi tutte nelle strutture. Alcune persone sono rientrare nelle case, quelle almeno in grado di ospitarle».
«Noi ci confrontiamo solo con i funzionari e tecnici comunali, siamo rintanati nella sala operativa tutto il giorno, quasi segregati, ma nonostante questo ti senti parte di un meccanismo più grande che sai che sta aiutando le persone che sono state più sfortunate di noi».
«Certo non è facile – conclude Flavio Zanetti – l’emergenza crea un sacco di problemi e criticità organizzative, tutti vogliono tutto e subito. Ci sono insomma una serie di problemi che vanno gestiti, ma considerato il tutto noi ci troviamo bene, siamo orgogliosi di essere qui, e da buoni geometri ci siamo comunque adattati bene»
Quella dei geometri trentini è un’altra testimonianza del volontariato trentino sceso in campo l’indomani del terribile sisma che ha colpito il centro Italia. Una presenza silenziosa, ma concreta e pragmatica, sicuramente meno pubblicizzata di altre, per questo forse rappresenta maggiormente la comunità trentina che da sempre preferisce i fatti alle parole.
il campo base

il ricovero notturno

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