Italia ed estero
Hillary l’antipatica: perché Clinton fatica a conquistare il cuore degli americani
Hillary Clinton è ufficialmente la prima donna nella storia candidata alla Casa Bianca. Ha raggiunto la maggioranza assoluta di delegati e superdelegati che, alla convention di Filadelfia, il prossimo 25 luglio, la incoroneranno candidata del Partito democratico alle elezioni per la presidenza degli Stati Uniti, il prossimo 8 novembre.

Hillary Clinton è ufficialmente la prima donna nella storia candidata alla Casa Bianca. Ha raggiunto la maggioranza assoluta di delegati e superdelegati che, alla convention di Filadelfia, il prossimo 25 luglio, la incoroneranno candidata del Partito democratico alle elezioni per la presidenza degli Stati Uniti, il prossimo 8 novembre.
“È una vittoria che va dedicata a ogni bambina che ha grandi sogni e che d’ora in poi saprà che tutto è possibile, persino diventare presidente degli Stati Uniti”, ha dichiarato Clinton festeggiando la vittoria.
I grandi sogni a Hillary non sono mai mancati. Figlia maggiore di Hugh Rodham, dirigente di una fabbrica di tessuti e Dorothy Emma Howell, casalinga, la giovane Clinton ricevette un rigida educazione metodista, che la temprò nel carattere e le permise di arrivare fino all'Università di Yale, dove studio legge. Qui nell'estate del 1971, conobbe Bill.
Come avvocato ebbe una carriera folgorante: dopo l'università, si trasferì a Washington, dove fu assunta nei migliori studi. A 35 anni era già tra i primi cento legali del Paese.
Come First Lady, prima, e politica, dopo, non si può dire sia stata da meno. Braccio destro di Bill, ha saputo sopportare con dignità i tradimenti di lui, ed è riuscita, con rigore metodico, a scalare le gerarchie del partito che fu del marito. Sconfitta da Obama nel 2008, non ha gettato la spugna, ma ha accettato la prestigiosa carica di Segretario di Stato. Otto anni dopo, eccola di nuovo qui, pronta a finire quello che aveva cominciato, a ritornare, da Presidente, nella Casa Bianca che lasciò, da First Lady, esattamente quindici anni fa.
Per 14 anni consecutivi, 20 in totale, Hillary è risultata la donna più ammirata dagli americani nel sondaggio ricorrente della Gallup. Una donna dalla determinazione straordinaria, che, però, a un passo dal successo, fatica, per l'ennesima volta, a riscontrare la simpatia della popolazione.
Con Hillary è così: quanto è in ginocchio, la gente la percepisce come “vera” e se ne innamora. Ma quando è lanciata verso la vittoria, scatena ogni tipo di antipatia. Troppo seria, troppo secchiona. Bugiarda, calcolatrice, inevitabile. Troppo legata ai poteri forti, troppo donna. Il male in persona! Le parodie online si sprecano, i suoi avversari ne hanno per tutti i gusti.
Le femministe, poi, la detestano. Dicono che è arrivata dove è arrivata in quanto “moglie di Bill”. Perdonando quel fedifrago del marito, l'accusano di essersi messa sotto i piedi la causa delle donne, in nome di un'ambizione che non conosce limite. Il commento peggiore: “Se non sei riuscita a farti amare da tuo marito, perché dovremmo amarti noi?”.
Hillary fa spallucce e, in barba ai suoi detrattori, procede decisa, pronta per lo scatto finale. A due passi dal traguardo di una vita.
Clinton ha veramente poco in comune con i suoi elettori e questo, forse, è il motivo per cui fatica così tanto a conquistare i loro cuori. Non fa le battute idiote di Bush e non gioca a basket come Obama. La sua storia non ha niente di ordinario e, ancora di meno, di divertente. È la storia di una donna dall'ambizione illimitata, che, munita di una perseveranza fuori dal comune, è riuscita ad arrivare là dove nessuna donna prima di lei è mai arrivata. A due passi dalla poltrona dove siede l'uomo più potente del mondo.
Il modo in cui si descrive, poi, non aiuta certo ad avvicinarla alla gente. Nel suo primo tweet, Clinton disse di sé: “Moglie, madre, avvocato, attivista per le donne e i bambini, first lady dell’Arkansas, first lady degli Stati Uniti, senatore, segretario di Stato, scrittrice, proprietaria di cane, icona di acconciature, patita di tailleur, incrinatrice di soffitti di cristallo”. Insomma, chi più ne ha più ne metta!
In America si racconta una storiella che rende perfettamente la misura della sua determinazione. Hillary torna con il marito in Arkansas, stato di cui Bill fu governatore, e, passando davanti a un distributore, dice: “Guarda, quel benzinaio era il mio ex fidanzato!”. Bill fa una smorfia e commenta: “Pensa, se lo avessi sposato, invece di fare la First Lady saresti finita anche tu alla pompa di benzina”.
Lei allora si volta e, senza perdere minimamente la calma, gli risponde: “No, lui sarebbe diventato Presidente degli Stati Uniti, e tu ora saresti qui a riempirci il serbatoio”.
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