Bezzi e la «cattiva» scuola di Rossi

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Approda martedì in consiglio provinciale la nuova legge sulla scuola provinciale, una legge copiata da quella di Renzi alla quale – secondo le opposizioni – la Giunta guidata da Rossi non ha saputo nemmeno stavolta dare l'impronta territoriale che ci si aspettava.

«Bolzano come al solito ha fatto meglio di noi, – tuona subito Giacomo Bezzi – personalizzando il testo in modo da renderlo conforme al proprio territorio con delle scelte da veri autonomisti, avvalorando la capacità di perseguire l’intento dei fautori dell’Autonomia».

Il ddl, in discussione martedì pomeriggio dopo la question time, entrerà subito in collissione con gli oltre 3.000 emendamenti presentati dalle minoranze, parte dei quali come ritorsione dopo il colpo di mano della maggioranza che ha trasformato il ddl sul contrasto all'omofobia in mozione. Secondo Bezzi i tantissimi emendamenti depositati «hanno l'intento di far capire ai cittadini il dilettantismo e l’incapacità di Rossi a governare, – spiega il consigliere provinciale – ennesima dimostrazione dell’inadeguatezza e della scarsa preparazione ad affrontare un tema di fondamentale importanza come quella della scuola.

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Con i miei emendamenti chiedo un maggior coinvolgimento dei genitori nelle scelte di temi sensibili come possono essere quelli dell'educazione alla sessualità e all'affettività, della promozione della salute e della prevenzione e del contrasto al bullismo omofobico attraverso un coinvolgimento fattivo delle famiglie».

Sul piede di guerra anche la triplice dei sindacati che giovedì in una conferenza stampa ha fortemente criticato il ddl di Rossi affermando con forza che in Trentino «la buona scuola esiste già» (qui l'articolo)

Per Giacomo Bezzi è importante promuovere interventi di formazione e informazione a favore delle famiglie sulle tematiche delle dipendenze (alcolismo e tossicodipendenza), una piaga sociale che va sostenuta e sensibilizzata già nella scuola primaria. «Altro argomento che mi sta a cuore – aggiunge Bezzi – è la libertà dei docenti».

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Come tutta l'opposizione anche Bezzi non vuole recepire la chiamata del personale docente. «La chiamata diretta dell’insegnante crea un collegio docenti completamente asservito al dirigente, il quale attraverso questo strumento potrà meglio addomesticare il suo corpo docente. Quale insegnante oserà criticare o mettersi contro le scelte organizzative e didattiche del proprio dirigente, nel momento in cui sa di dipendere dalla sua chiamata per lavorare?» – chiede Bezzi.

In alcuni emendamenti il consigliere di Forza Italia chiede anche che al fine di favorire l’attività motoria e la prevenzione sanitaria, la Provincia sostenga economicamente i Comuni e le Comunità nelle spese inerenti l’acquisto e la manutenzione di attrezzature e strumentazioni previsti dalle disposizioni delle federazioni sportive nazionali, degli impianti sportivi presenti sul territorio provinciale e utilizzati dagli Istituti scolastici (palestre ecc…).

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