Trento
Legge omofobia: nuovo scontro, la maggioranza nelle sabbie mobili.
Dopo la sconfitta sul ddl per il contrasto all'omofobia la maggioranza tira fuori dal cilindro una mozione che impegna la giunta ad approvare il disegno di legge di iniziativa popolare. La mozione – riassunta in aula da Alessio Manica – riprende gli impegni contenuti nel disegno di legge.

Dopo la sconfitta sul ddl per il contrasto all'omofobia la maggioranza tira fuori dal cilindro una mozione che impegna la giunta ad approvare il disegno di legge di iniziativa popolare. La mozione – riassunta in aula da Alessio Manica – riprende gli impegni contenuti nel disegno di legge.
La mozione (n. 402/XV,) «Contrasto alle discriminazioni determinate dall'orientamento sessuale», alla fine è stata approvata, ma è stata la classica vittoria di «Pirro» che non porterà a nessun cambiamento. Se nella mattinata durante il question time ha regnato la calma e il confronto, nel pomeriggio sono cominciati gli scontri e l'ostruzione assoluta da parte delle minoranze.
Da precisare che le minoranze si sono divise sul percorso da seguire. Fugatti, Cia, Bottamedi e Giacomo Bezzi hanno deciso di non partecipare alla discussione per protesta, mentre tutti gli altri sono intervenuti ma al momento del voto sono usciti dall'aula. La mozione è stata approvata con un astenuto, cioè Walter Kaswalder.
La cosa che fa riflettere molto è il comportamento fra i banchi della maggioranza, infatti solo Alessio Manica e Matteo Civico hanno difeso la mozione e sono intervenuti nel dibattito. Tutti gli altri sono rimasti muti. Fasanelli a riguardo ha coniato un nuovo aforismo, «fra il dire e il fare non c'è di mezzo il mare ma il coraggio, quello che PATT e UPT non hanno». Il riferimento è al fatto che i due partiti di maggioranza sono succubi del PD e seguono alla lettera gli ordini del partito di maggioranza in aula, ma appena fuori dicono l'esatto contrario. L'idea è che la maggioranza continuando quello che a detta di tutti è un vero accanimento terapeutico abbia commesso un grave errore, un vero e proprio autogol.
Nel primo intervento Simoni ha stigmatizzato il comportamento della maggiornanza, «alzare nuovamente l'asticella lo trovo scorretto, tutti noi teniamo ai diritti civili ma la famiglia è intoccabile». Ma è stato l'intervento di Massimo Fasanelli che in modo pragmatico ha riassunto alcuni concetti dell'inutilità della mozione. «Questa mozione è la conferma della sconfitta della maggioranza, sostanzialmente è il ritiro del ddl sull'omofobia. Questa mozione non può impegnare in modo diverso da quello che prevede la legge. A cosa serve impegnare la giunta a fare una cosa che esiste già? – si è chiesto Fasanelli – è il metodo che critico, nei prossimi giorni infatti presenterò decine di mozioni sulle discriminazioni contro gli obesi, contro i poveri e così via» – ha aggiunto.
Fasanelli ha poi ricordato che esiste già una legge che difende gli omosessuali a livello nazionale e che se questa mozione superasse un disegno di legge sarebbe una cosa gravissima per la democrazia.
Giovanazzi ha subito scaldato gli animi, «siete alla canna del gas ormai, – ha dichiarato rivolgendosi alla maggioranza prima e poi agli autonomisti – andate in giro a dire ai vostri elettori che voterete contro invece qui votate a favore. I vostro datore di lavoro è il PD del quale siete succubi, ma per colpa delle vostre debolezze interne al partito, quanto fate lo pagherete caro e sulla vostra pelle» – ha concluso molto alterato
Rodolfo Borga nei suoi due interventi ha demolito la mozione sull'omofobia confermando che ci saranno gravi ritorsioni sul disegno di legge sulla «buona scuola» in discussione a giugno. «Vorrei conoscere il nome del genio che ha consigliato al governatore Rossi di presentare questa mozione – ha iniziato – l'immagine che ho di Rossi è quella di un nuotatore stanco che più si agita più affonda. Rossi ha dovuto cedere al PD perchè nelle ultime settimane quanto accaduto lo ha indebolito, e questo non è un buon segno. Ricordo comunque che nella convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo si legge espressamente che i genitori hanno diritto prioritario di educazione sui figli, prima dello stato, in conformità delle proprie convinzioni filosofiche e religiose e morali».
Borga – ironicamente – ha poi dato il bentornato al consigliere Detomas che prima aveva ritirato la firma sul ddl per poi fare marcia indietro e appoggiarla nuovamente. Dopo l'intervento di Manica Borga ha rincarato la dose «Avete perso, e quindi prendiamo atto che questi due anni dove abbiamo parlato del ddl sull'omofobia sono stati inutili, ma non contenta questa maggioranza che sta affondando e che voleva piantare la bandierina dell'arcobaleno Gay ha pensato bene di tirare fuori una mozione che non serve a nulla, come non serviva a nulla il vecchio ddl».
Dal lato pratico la mozione presentata dalla maggioranza non ha nessun rilievo, ma Borga ha poi sottolineato il dato politico della cosa, «il declassamento del ddl a mozione per le minoranze significa una grande vittoria, per questo non sono uscito dall'aula – ha ribadito Borga – perché una volta tanto che vinciamo voglio godermi fino in fondo questa vittoria, la mozione può essere ribaltata da un qualsiasi ordine del giorno, voi ci avete offerto una grande occasione, cioè di affrontare il tema dell'educazione dei figli, che è inalienabile, nel prossimo ddl sulla scuola».
Borga ha poi concluso sarcasticamente, «Posso garantire – ha detto – che le 74 ore di discussione sul ddl sull'omofobia saranno nulla in confronto, infatti da domani si ricomincia daccapo, e se per lei Manica queste ore non sono state buttate via ne adoperemo altrettante per discutere sul ddl della scuola».
Viola nell'ultimo intervento prima della votazione ha criticato fortemente i consiglieri del Patt e dell'Upt «Rilevo un silenzio assordante fra i banchi di alcuni partiti della maggioranza. Questa mozione è solo un pannicello caldo, serve solo per piantare una bandierina. Avete ricordato le 7.000 firme del ddl popolare, ma quante sono le firme per gli ospedali periferici? e per il clil? e su tutte le battaglie che i cittadini hanno intrapreso in questi anni quante sono le firme raccolte? e quante sono le risposte della giunta? ha poi affondato Viola in un silenzio irreale. Ci sono i cittadini di serie A e si seria B quindi, per voi gli omosessuali sono quelli di serie A da privilegiare.H apoi concluso ricordando quanto ha detto il ministro Boschi ieri, (NdR – «chi non vota si al referendum è come CasaPuond») è questa la vostra democrazia quindi? ebbene, da voi non accetto lezioni di nessun tipo, io non sono di CasaPuond ma voterò no lo stesso al referendum di ottobre» – ha concluso.
Nel dibattito più di una volta le minoranze hanno osservato che il problema omofobia nella scuole trentine non esiste e a dirlo è stata una ricerca del Forum della pace, dove alla domanda; se incontrassi una persona omossessuale come ti comporteresti, solo il 6% ha risposto in modo negativo
L'idea è che ora la maggioranza sia nuovamente nelle sabbie mobili e abbia offerto un'altra occasione d'oro per salire sul palcoscenico alla minoranza. Nella discussione sul ddl della scuola prepariamoci ad un nuovo duro ostruzionismo.
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