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La grande avventura, l'alpinismo, la tutela dell'ambiente e il Cile: questi i protagonisti della 64esima edizione del Trento Film Festival che, a partire dal 28 aprile fino all'8 maggio, animerà la città con un ricco programma di proiezioni cinematografiche, serate, eventi, mostre, incontri letterari e attività per i più piccoli. Tra gli ospiti più attesi, spiccano anche quest'anno personalità di rilievo come Nerì Marcorè, Don Luigi Ciotti, Reinhold Messner, Simone Moro, Tamara Lunger e Luca Mercalli.
Quello presentato oggi a Palazzo Geremia è senz'altro un programma che, nel segno della tradizione del Trento Film Festival, non disattenderà le aspettative di un pubblico sempre più interessato e coinvolto. «Anche quest'anno – ha detto il sindaco del Comune di Trento, Alessandro Andreatta – il Trento Film Festival ha saputo stupirci con un programma ricchissimo, capace di coniugare l'intrattenimento con l'approfondimento, lo spettacolo e l'avventura.»
In calendario, una produzione notevole e di rilievo, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo: 108 film provenienti da 31 nazioni; ; 10 sezioni, 4 schermi (tra Supercinema Vittoria e Multisala Modena), 8 giorni di proiezioni; 23 film a concorso e oltre 500 opere cinematografiche iscritte.
Il tutto accompagnato da più di 100 appuntamenti tra spettacoli, mostre, incontri letterari e attività per i più piccoli, come il tradizionale “Parco dei mestieri”, quest'anno totalmente ridisegnato e ricco di novità. Da segnalare anche la rassegna internazionale MontagnaLibri, annuale vetrina dedicata all’editoria di montagna, che quest’anno festeggia i trent’anni dalla nascita. Diventata uno degli appuntamenti più attesi e seguiti del Trento Film Festival, la kermesse letteraria ospiterà anche quest'anno numerosi autori, giornalisti ed editori, tra cui Alberto Faustini, direttore dei quotidiani “Alto Adige” e “Trentino”, Valerio Pellizzari, editorialista de “La Stampa” e i giornalisti Mirella Tenderini e Giorgio Daidola.
Significativa è anche la partecipazione, in veste di socio del Film Festival, della Città di Bolzano, definita dal Vice Commissario vicario del Comune di Bolzano, Francesca De Carlini, come un'opportunità per «ribadire la sua vocazione montana, così come la vicina Trento, nel cuore delle Alpi: luoghi fisici e geografici in cui la montagna, non solo propone occasioni di riflessione e approfondimento, ma opportunità di convivenza e condivisione tra persone e genti diverse».
La programmazione del festival, al contempo attenta alla sensibilità del nostro territorio e aperta a nuovi sguardi multiculturali, testimonia, come evidenziato dal Presidente del Trento Film Festival Roberto de Martin, «il ruolo che mantiene e rafforza la rassegna a livello internazionale, considerata per autori e produttori un trampolino di lancio come poche altre manifestazioni in Italia e all’estero». Nato come prodotto autentico ed autoctono il Festival si riscopre così, anno dopo anno, come vero e proprio forum capace di rinnovare il profondo legame tra montagna, società, cinema e letteratura ed esprimerlo dal punto di vista artistico in forme molteplici e innovative.
Tanti infatti i nomi del mondo dell'alpinismo, del cinema, della cultura e dello spettacolo che, con il loro prezioso contributo, racconteranno e interpreteranno il rapporto quasi ancestrale tra uomo e ambiente, fil rouge della ricca vetrina di eventi e proposte in programma quest'anno. Come sottolineato da Luana Bisesti, direttrice del Trento Film Festival, «L’avvincente programma di film, fiction, documentari, restauri, presentazioni di libri, incontri con autori e registi, mostre, convegni, eventi, spettacoli, Cile, grandi imprese dell’alpinismo e dell’avventura, vuole essere un vero e proprio viaggio per capire, riflettere e immaginare il nostro futuro sul pianeta, alimentando sempre nuovi temi, cercando di destare emozioni, seminando curiosità, stimolando racconti.»
La ricchezza di contenuti, forme e opportunità messe in scesa dal Film Festival, una «grande macchina che racconta storie» (così definita dalla stessa Bisenti) ha il grande vantaggio di poter presentare ad un pubblico sempre più esigente e differenziato il rapporto uomo-natura nelle sue molteplici e sottili sfumature, dall'alpinismo alla grande avventura, fino alla tutela dell'ambiente.
Reinhold Messner aprirà lo straordinario programma delle serate evento con “South! The last trip” (con la regia di Sandro Filippini), durante il si ripercorrerà una delle avventure più incredibili e straordinarie di tutti i tempi: la spedizione dell’Endurance di Ernest Shackleton in Antartide, di cui quest’anno ricorre il centenario. (29 aprile, alle 21, Auditorium Santa Chiara).
A seguire, una serata con Luca Mercalli e don Luigi Ciotti, che si faranno interpreti della “Crisi ambientale e crisi etica: due facce dello stesso problema” (30 aprile, alle 21, Auditorium Santa Chiara). L'obiettivo è quello di stimolare una profonda riflessione critica di fronte ai profondi cambiamenti climatici che stanno trasformando il nostro modo di vivere, il nostro approccio alla montagna, all’avventura; eventi che ci impongono il dovere civico ed etico d'impegnarci nella vita di tutti i giorni per la salvaguardia del pianeta.
Neri Marcorè ci condurrà poi “Ai confini del mondo”, nelle terre della Patagonia e della Terra del Fuoco, insieme a Michele Lanzinger, Ferdinando Boero e Christian Casarotto: uno spettacolo avvincente durante il quale si parlerà di Charles Darwin, Padre Alberto De Agostini, ecologia e alpinismo, della storica scalata al Monte Sarmiento, con le coinvolgenti coreografie di Seydi Rodriguez Gutierrez che ballerà con il corpo di ballo della Scuola di danza “Ritmomisto” e l’esibizione del Gruppo folk cileno Hueñihüen (3 maggio, alle 21, Auditorium Santa Chiara).
Particolarmente interessanti, soprattutto per un pubblico di nicchia ma in costante aumento le due grandi serate alpinistiche tout-court:
“Nanga Parbat 2016” quell'impresa che passerà alla storia per il quarto ottomila di Simone Moro nella stagione fredda e per la forza di Tamara Lunger di rinunciare alla vetta a pochi metri sotto la cresta sommitale per consentire ai compagni di portare a termine la scalata (5 maggio, alle 21, Auditorium S. Chiara)
“Ieri, oggi e… Ragni”, con i Ragni di Lecco Matteo Della Bordella, Luca Schiera, Matteo De Zaiacomo, Fabio Palma, a cura di Sandro Filippini, un'occasione di confronto tra i veterani dell'alpinismo e le giovani promesse italiane (6 maggio, alle 21, Teatro Sociale).
Nella ricca rassegna cinematografica e culturale proposta, quest'anno è stato ritagliato un particolare spazio per il Cile, paese ospite della 64esima edizione del Trento Film Festival. In collaborazione con l’Ambasciata del Cile in Italia saranno infatti dedicati a questi affascinanti territori numerosi eventi d'eccezione. «Con la sezione “Destinazione..”» – spiega Sergio Fant, responsabile del programma cinematografico della rassegna «si andrà alla scoperta del Cile attraverso opere in gran parte inedite in Italia, sopratutto documentarie, che raccontano il Paese in primo luogo attraverso il suo territorio, secondo la tradizione e lo specifico del Trento Film Festival.
Al festival l'appuntamento con le proiezioni di “Destinazione… Cile” sarà quotidiano, secondo un format che il pubblico ha dimostrato di apprezzare. Sono quindi attualmente otto, come i giorni di programmazione cinematografica del festival, le proiezioni previste in cui saranno presentati insieme documentari e cortometraggi recenti, più una con un lungometraggio di fiction».
Tra questi, segnaliamo:
La serata di giovedì 28 aprile, ore 21, presso la prestigiosa Sala della Filarmonica, dove sarà proiettato il celebre film muto "Terre Magellaniche" (1933) di padre Alberto Maria De Agostini, figura di assoluto rilievo nella storia delle esplorazioni all’estremo confine meridionale delle Americhe, con l'affascinante accompagnamento musicale dal vivo di Francesco Pennarola (pianoforte) e Francesca Villa (violoncello).
La serata di domenica 8 maggio, ore 21, presso il Teatro Cuminetti, con lo spettacolo teatrale dal titolo “La narratrice di film”, adattamento teatrale del romanzo "La bambina che raccontava i film" di Hermàn Rivera Letelier, con Patricia Rivadeneira, una delle più celebri attrici cilene.
Dulcis in fundo, per avere sempre in tasca il Trento Film Festival e non perdersi le svariate offerte in calendario, è stata progettata un'utilissima app per dispositivi mobili (sia Android, sia Apple) scaricabile a breve dal sito del festival all’indirizzo www.trentofestival.it/app. La neo-nata “Trento Film Festival App" permetterà al pubblico non solo di consultare in modo intuitivo la programmazione e di orientarsi tra i vari luoghi del Festival, ma anche di creare il proprio calendario personale, indicando gli appuntamenti ai quali si vuole partecipare (o, eventualmente, per i quali si ha già acquistato il biglietto).
Per l'intera programmazione, si rimanda al
sito.
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