La Sfera e lo Spillo
Juve le mani sullo scudetto
Sfidano la sorte e il fato Firenze e Torino, metafora tra le arti, i capolavori, i poteri con Palazzo Vecchio e Palazzo Carignano. Il posticipo del football italico nel giorno in cui si festeggia San Fedele da Sigmaringen, sacerdote e martire.

Sfidano la sorte e il fato Firenze e Torino, metafora tra le arti, i capolavori, i poteri con Palazzo Vecchio e Palazzo Carignano. Il posticipo del football italico nel giorno in cui si festeggia San Fedele da Sigmaringen, sacerdote e martire.
La contesa tra i fiorentini e i piemontesi può vantare cinquantasette titoli nostrani (tra Scudetti, Coppe Nazionali e Supercoppe), oltre ai trofei internazionali.
Per l’almanacco la squadra del sodalizio di Viale Manfredo Fanti non batte la “Fidanzata d’Italia” dal 20 ottobre 2013. La truppa allenata all’epoca da Vincenzo Montella supera in rimonta la squadra di Antonio Conte (4-2).
-Il clima
Domenica 24 aprile ore 20.45 si celebra allo stadio Artemio Franchi la disputa tra ACF Fiorentina e Juventus FC.
La serata meteo a Piazza de' Pitti è briosa, lo sky in parte nuvoloso, la temperatura misurata è di quattordici gradi centigradi.
I toscani si presentano sul green di Campo di Marte dopo la sconfitta contro l’Udinese (2-1) in terra friulana. “Madama” è reduce dal tris (3-0) dello Stadium rifilato agli aquilotti di Simone Inzaghi.
-Le formazioni e l’arbitro:
Lo staff dei Campini sceglie il modulo 4-2-3-1 con il rumeno Tatarusanu in porta. Il reparto arretrato confezionato da Tomovic, Rodriguez, Astori e Alonso; in mediana, il diaframma composto da Badely e Borja Valero; il reparto d’attacco, con Tello, Ilicic e Bernardeschi che supporta il puntello Kalinic.
Il fischietto dell’incontro è affidato al quarantatreenne umbro, Paolo Tagliavento.
L’uomo nativo di Terni esercita la professione di parrucchiere. Nell’occasione gli assistenti del “barbiere” sono Giallatini e Costanzo. Il quarto uomo è Marrazzo. I giudici di linea sono Guida e Doveri.
La guida tecnica di Vinovo schiera il rodato modulo 3-5-2 con il capitano Gianluigi Buffon tra i pali. La difesa è amministrata da Barzagli, Bonucci e Rugani, nei corridoi scorrono le frecce, Lichtsteiner ed Evra; davanti alla roccaforte si colloca Lemina, in compagnia di Khedira e Pogba; la coppia offensiva formata da Dybala e Mandzukic.
-I numeri
E’ la partita numero 154 tra la Viola e la Vecchia Signora giocata in Serie A: sono 32 i successi dei gigliati, 71 sono le vittorie dei sabaudi, 49 i pareggi.
Il percorso del tecnico di Viseu (imbattuto da 7 giornate nell’impianto progettato dall’ingegner Pier Luigi Nervi) è caratterizzato da 17 vittorie, 8 pareggi e 9 sconfitte. Gli undici del coach livornese (in striscia positiva da 24 giornate), vantano 26 gli incontri vincenti, 4 sono i pareggi e 4 le disfatte.
Cinquantacinque (quinto miglior attacco) sono le reti realizzate e trentotto (quinta miglior difesa) quelle subite dai padroni di casa. Sessantacinque (terzo miglior attacco) sono quelle all’attivo e diciassette (miglior difesa)quelle al passivo per i Campioni d’Italia.
Le due compagini si presentano, prima della disputa, rispettivamente al quinto (a quota 59 punti) e al primo posto (82 punti) con obiettivi e stati d’animo differenti.
-La cronaca:
Dopo novanta minuti vibranti la sfida tra la Viola e la Vecchia Signora finisce con il successo dei Sabaudi (1-2).
I fiorentini attaccano con vigore sfruttando gli spazi concessi mentre gli ospiti impostano tempi lenti, pochi passaggi con ripartenze profonde.
Le due compagini giocano a viso aperto, la Viola è abile nel possesso palla, accerchiata dalla dea bendata.
Mandzukic aziona Khedira che in posizione di fuorigioco infila Tatarusanu; rete annullata (al minuto 16).
La trama del match rileva la velocità di esecuzione, il ritmo viola contro la scorza fisica e caratteriale dei bianconeri.
Ilicic buca la linea bassa di Buffon, s’invola Bernardeschi che deposita nel sacco, ma il guardalinee segnala l’errato offside; goal non convalidato (al minuto 20).
Il pressing e il gioco pendono dalla sponda dei gigliati che non capitalizzano con cinismo la supremazia territoriale.
Khedira allunga per Pogba, il francese suggerisce per Mario Mandzukic che con il mancino spedisce la sfera nella porta del portiere rumeno (al minuto 39).
Dopo la ricreazionee il tè caldo, la ciurma di Paulo Sousa comincia con spirito e ardore.
Borja Valero e compagni tracciano sul green linee geometriche, larghi fraseggi da manualistica della tattica.
La difesa di Allegri sbanda, Zarate approfitta della sbavatura di Bonucci e Nikola Kalinić trafigge con un fendente destrorso Buffon (al minuto 81).
Il tempo di annotare sul taccuino del cronista il pareggio che i torinesi segnano con Alvaro Morata imbeccato da un colpo di Mandzukic ed Evra (al minuto 83).
Tagliavento decreta il calcio di rigore per un presunto fallo di Cuadrado su Kalinić. Sul punto di battuta si presenta il croato ma Buffon para, superandosi sulla repentina deviazione di Bernardeschi (al minuto 90).
Nell’epilogo di gara, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Astori allunga la traiettoria e Kalinić colpisce il montante (al minuto 90+3).
Gonzalo Rodriguez, Rugani (dopo 53 partite nella massima serie), Morata e Cuadrado finiscono sul taccuino dei cattivi, sanzionati dall’arbitro con il cartellino giallo.
Diciannove sono le reti realizzate nella trentacinquesima giornata di serie A. Quattro, sono le vittorie tra le mura amiche (Inter, Atalanta, Bologna e Sampdoria), tre vittorie esterne (Juventus, Sassuolo e Palermo), nessun pareggio.
Dopo 3.150 minuti la classifica è la seguente: Juventus (85 punti) – Napoli (73 punti) – Roma (68 punti) – Inter (64 punti) – Fiorentina (59 punti) – Milan (53 punti) – Sassuolo (52 punti) – Lazio, Chievo (48 punti) – Genoa (43 punti) – Torino, Empoli (42 punti) – Atalanta (41 punti) – Sampdoria, Bologna (40 punti) – Udinese (38 punti) – Carpi, Palermo (32 punti) – Frosinone (30 punti) – Verona (22 punti).
(* Napoli, Roma, Milan, Empoli, Carpi e Verona una partita in meno)
Per la classifica capocannoniere, Gonzalo Higuain comanda con trenta centri, podio d’argento a Dybala con sedici timbri, la medaglia di bronzo attribuita ex aequo a Icardi e Bacca con quindici timbri.
-Il tabellino in pillole:
Bologna-Genoa (2-0) 12' Giaccherini (B), 63' Floccari (B)
Torino-Sassuolo (1-3) 2' Sansone (S), 7' Bruno Peres (T), 76' Peluso (S), 94' Trotta (S)
Sampdoria-Lazio (2-1) 3' Djordjevic (L), 19' Fernando (S), 79' Diakité (S)
Atalanta-Chievo (1-0) 54' Borriello (A)
Frosinone-Palermo (0-2) 56' Gilardino (P), 90'+2 Trajkovski (P)
Inter-Udinese (3-1) 9' Thereau (U), 38' Jovetic (I), 75 Jovetic (I), 95' Eder (I)
-Il post:
Per chiudere il turno della “Liberazione” si attendono i posticipi di oggi tra Roma–Napoli (ore 15.00), Verona–Milan (ore 17.00) e Carpi–Empoli (ore 19.00).
Emanuele Perego www.emanueleperego.it www.perego1963.it
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