Trento
A Rovereto per capire meglio cosa sia il «Gender a scuola»
L'attenzione sulla questione dell'educazione "Gender" in Trentino è sempre alta e, dopo gli incontri con i genitori tenuti dall'Assessore alle Politiche Giovanili Sara Ferrari, Fratelli d'Italia/Alleanza Nazionale del Trentino, organizza a sua volta un incontro pubblico a Rovereto sul tema "Gender a scuola. Ultima follia di una società malata".

L'attenzione sulla questione dell'educazione "Gender" in Trentino è sempre alta e, dopo gli incontri con i genitori tenuti dall'Assessore alle Politiche Giovanili Sara Ferrari, Fratelli d'Italia/Alleanza Nazionale del Trentino, organizza a sua volta un incontro pubblico a Rovereto sul tema "Gender a scuola. Ultima follia di una società malata".
L'educazione "Gender" parte da un presupposto nobile e spesso condivisibile: cercare di cambiare la visione sociale dell'omosessualità e/o della bisessualità, così come delle ormai infinite variazioni sul tema della "non eterosessualità".
Quello che appare sempre più preoccupante, per alcuni, è la metodologia con cui si vuole raggiungere questo scopo e che, nei paesi che hanno già iniziato questo percorso, vede bambini di età giovane e giovanissima, investiti della responsabilità di capire ed esprimere una sessualità precisa, ma non vincolata dalla natura: insomma stiamo veramente arrivando al livello di dover costruire bagni per bambini transgender alle elementari?
Sembrerebbe una provocazione, un'esagerazione, ma tant'è che in California esiste già una scuola elementare che ha stabilito la necessità di costruire servizi igienici per quei bambini che, a loro dire, trascendono la loro sessualità naturale, per aderire a un concetto di sessualità "sentita".
In una società che chiede a gran voce il rispetto della diversità, appare necessario un confronto onesto e completo su un tema così importante, perché stiamo parlando di imporre una visione sulla sessualità a bambini in età scolare e pre-scolare, fin'ora una prerogativa dell'educazione familiare, non una norma statale obbligatoria e imposta per legge.
Nell'incontro che si svolgerà martedì 19 aprile alle ore 20,30 nella sala dell’ URBAN CENTER di Rovereto, verranno presentati i risultati di quella che è stata una ricerca approfondita su cos'abbia comportato e come si siano mossi i paesi che hanno già abbracciato l'ideologia dell'educazione "Gender", anche attraverso un video-shock su come all'estero viene applicata la teoria "Gender".
Guerrino Soini, Responsabile del Dipartimento Famiglia di FdI/AN del Trentino ha dichiarato: "Allo scopo di dimostrare le nostre buone ragioni in questi mesi, come Dipartimento Provinciale Famiglia e Difesa della Vita, abbiamo spulciato tutta la documentazione della quale, a qualunque titolo, siamo venuti in possesso, selezionato una quindicina di casi a livello nazionale e tre a livello europeo. Per ognuno di questi abbiamo raccolto il materiale divulgativo usato e/o le denunce presentate. Questi casi – conclude Soini – toccano solamente di striscio la nostra regione ma, come sempre accade, arriveranno anche da noi."
Presentando l'incontro, nella pagina Facebook della sezione trentina di FdI/AN, è stato pubblicato un brevissimo video introduttivo. Vista la particolarietà del video, fatto con immagini quasi impercettibili, abbiamo chiesto a Marika Poletti, Presidente Provinciale del partito, di spiegarci di cosa si tratta.
"Il video è breve, le immagini velocissime, quasi un battito di ciglia, per vari motivi – spiega la Poletti – che vanno da quelli simbolici che richiamano il pericolo di un'educazione subliminare dei nostri figli verso valori che non condividiamo, fino a quelli pratici, visto che le immagini, tratte da libricini educativi per bambini delle elementari, attualmente sarebbero valutate come pedo pornografia."
"Per questo – conclude Poletti – abbiamo usato questa tecnica delle immagini quasi impercettibili, così come sembra essere impercettibile il rischio a cui andiamo incontro con questa follia del "Gender" nelle nostre scuole: dobbiamo sapere tutto e non solo quello che vogliono farci vedere quelli che, a tutti i costi, vogliono imporci quella che noi consideriamo una deriva della nostra società. Durante l'incontro però, il video che abbiamo preparato sarà completo e ben visibile, probabilmente disturberà qualcuno, ma si tratta di quello a cui stiamo andando incontro e vogliamo che sia ben chiaro a tutti!".
Le immagine di copertina sono tratte da Zizi Sexuel la mostra francese che "spiega la sessualità ai bambini".
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