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Un'Euregio, quindi le sue articolazioni come il Gect e il Dreierlandtag, messo a dura prova dalla crisi europea più grave del dopoguerra, come l'ha definita il presidente del Consiglio della Provincia di Bolzano, Thomas Widmann, quella dei profughi.
Una realtà transfrontaliera, che, però, proprio in questi giorni drammatici per l'Europa, ha dimostrato e dimostra, basti pensare all'unità d'intenti tra i tre presidenti di Trentino, Alto – Adige – Suedtirol e Tirolo, la sua tenuta.
Una realtà, spesso considerata poco concreta, ma che ha raggiunto la bella età di 25 anni, lungo i quali, ha ricordato Dorigatti, i tre territori sono migliorati da tutti i punti di vista: economico, del rapporto etnico, culturale e ambientale. Questa la sintesi estrema dell'incontro, coordinato dal capoufficio stampa del Consiglio, Luca Zanin, che si è tenuto oggi pomeriggio nella sala dell'Aurora di Palazzo Trentini tra i presidenti delle assemblee del Trentino, Bruno Dorigatti, di Bolzano, Thomas Widmann e Herwig Van Staa del Tirolo. Una riflessione, seppur dominata, come si diceva, dall'emergenza profughi, sul passato e il futuro del Dreierlantag e dell'Euregio in generale. Uno sguardo tutto sommato ottimista sul domani e sulla storia, iniziata nell'ormai lontano '91, della costruzione di un sistema di rapporti, umani, politici, economici, tra le tre territori che, come ha ricordato Van Staa, ai primi passi del Dreierlandtag sembravano semplice utopia.
Oggi, invece, questa realtà, che ha dovuto superare le diffidenze dei governi di Vienna e di Roma e di alcuni paesi europei, come Francia e Olanda, è viva e, ha proseguito il presidente dell'assemblea tirolese, si sta progressivamente occupando di temi concreti che vanno dai trasporti (Van Staa ha riconosciuto l'importanza del ruolo dell'Euregio per la realizzazione del tunnel del Brennero), a quelli universitari e sanitari. Non a caso, a questo riguardo, erano presenti in sala Aurora i giovani che partecipano all'Accademia dell'Euregio e che hanno posto ai presidenti alcune domande, soprattutto sui migranti.
Passi avanti questa realtà ne ha fatti, sfruttando, ha ricordato Van Staa, tutte le vie giuridiche a partire dall'accordo di Madrid, fino a diventare il migliore esempio di Euroregione, come ha riconosciuto recentemente il Presidente del Consiglio europeo Donald Tusk.
Dorigatti: ora si deve fare un passo in avanti.- Però, ha aggiunto Dorigatti, è giunto il momento, lo impone la situazione politica europea e quella interna ai tre territori, di fare un ulteriore salto in avanti pensando ad un Dreirerlandtag come assemblea che si pone in rapporto con l'esecutivo rappresentato dal Gect. Un Dreierlantag che si riunisca a scadenze più ravvicinate e che si occupi di temi più concreti. E tra questi temi concreti, ha aggiunto Bruno Dorigatti, c'è innanzitutto quello dei profughi e quindi del Brennero. Dramma, ha detto, che richiama la necessità di difendere i valori di solidarietà e sul quale il Dreierlandtag si sta già muovendo: il 29 marzo, proprio al Brennero, si terrà una riunione dei capigruppo delle tre assemblee con all'ordine del giorno la spinosa questione del confine. Così come il Brennero sarà il principale argomento del Dreierlandtag del 20 aprile. Perché, ha detto ancora, "se non riusciamo a governarla, l'emergenza dei profughi rischia di scardinare il sistema democratico e dividere di nuovo le nostre popolazioni".
Widmann: dobbiamo capire l'Austria.– Un tema, questo dei profughi, hanno ricordato Van Staa e Widmann, sul quale l'Euregio ha già mostrato il suo valore. Il viaggio a Vienna dei tre presidenti delle giunte è stato un passo importante, così come le pressioni esercitate su Roma. Tra l'altro, ha ricordato il presidente Van Staa, Arno Kompatscher, sul Brennero, è stato ricevuto dal presidente della Commissione europea Jean Claude Junker proprio perché questo rappresenta un confine di grande importanza simbolica per l'Europa. Un confronto che è avvenuto, ha ricordato il presidente del parlamento tirolese, anche per il peso politico esercitato dall'Euregio. "Basti pensare – ha aggiunto – che il presidente della Baviera ha aspettato mesi per avere un incontro con Junker e che anche primi ministri sono in lista d'attesa".
Sempre parlando dell'emergenza profughi Widmann ha aggiunto che non si può condannare l'Austria per la decisione di chiudere i confini. "Questa – ha detto – è l'emergenza più grande del dopoguerra e nessuno sa bene cosa fare. Noi in Alto Adige abbiamo 800 profughi e già sembrano troppi, in Austria ne entrano ogni giorno 20 mila e già ne sono presenti 120 mila. In un paese che non è molto più grande dei nostri tre territori. Stanno subendo una pressione enorme e cercano di tutelarsi".
Luciano Imperadori, esponente della cooperazione trentina, ha chiesto ai tre presidenti un intervento in difesa del credito cooperativo, la cui autonomia sarebbe minacciata dal decreto del Governo. Widmann e Dorigatti hanno detto che Rossi e Kompatscher stanno lavorando a Roma e c'è qualche speranza di trovare una soluzione. Van Staa ha detto che ovunque c'è un ritorno al centralismo ma che le banche regionali, non influenzate dai grandi cartelli finanziari, sono determinanti per lo sviluppo regionale. Per questo, ha detto il presidente del lantag tirolese, il Dreierlandtag può avere un ruolo nella promozione di una borsa alpina importante per rifinanziare le banche regionali.
Dorigatti: l'Euregio non può essere il cavallo di Troia per scardinare la Regione.- Dorigatti, infine, ha ricordato che Trentino e Alto Adige – Suedtirol stanno affrontando un'altra sfida decisiva: quella dell'Autonomia . "E la Regione – ha detto il presidente trentino – deve stare dentro l'Euregio che non può essere considerato il cavallo di Troia per scardinarla"
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