Trento
Chiamate della guardia medica tramite il numero 118, Nursing Up critico.
Il progetto di “Centralizzazione della Continuità Assistenziale” (guardia medica), già definito all’inizio del 2007 e partito nel febbraio dello stesso anno soltanto per la zona della Bassa Valsugana (Borgo Valsugana, Pieve Tesino), successivamente esteso nel dicembre 2008 alle zone dell’Alta Valsugana (Pergine V., Levico Terme, Baselga di Pinè) e del Primiero (Tonadico) prevederà che in futuro il cittadino di una qualsiasi località della Provincia di Trento che avrà la necessità della Guardia Medica (GM)-notturna e festiva, dovrà chiamare con un telefono il numero di “Emergenza 118”.
Il progetto di “Centralizzazione della Continuità Assistenziale” (guardia medica), già definito all’inizio del 2007 e partito nel febbraio dello stesso anno soltanto per la zona della Bassa Valsugana (Borgo Valsugana, Pieve Tesino), successivamente esteso nel dicembre 2008 alle zone dell’Alta Valsugana (Pergine V., Levico Terme, Baselga di Pinè) e del Primiero (Tonadico) prevederà che in futuro il cittadino di una qualsiasi località della Provincia di Trento che avrà la necessità della Guardia Medica (GM)-notturna e festiva, dovrà chiamare con un telefono il numero di “Emergenza 118”.
Tale riorganizzazione, ipotizzata dall’Apss per tutto il territorio provinciale, su indicazione della Giunta provinciale tramite delibera 963 del 8/6/2015, comporterebbe che:
– la chiamata per la GM venga fatta direttamente alla COP 118 utilizzando appunto il numero di “Emergenza 118”, in modo da permettere all’operatore della COP di eseguire un’intervista telefonica che potrebbe identificare eventuali problemi sanitari portando ad escludere, già in partenza, il coinvolgimento della CA, con, al contrario, l’ invio di un mezzo di soccorso.
–venga fornita una “logistica” , ciò vuol dire che ad ogni Guardia Medica verrà affidato un telefono cellulare di servizio dove potrà essere contattata in qualsiasi momento dalla COP 118, anche quando si trova in “visita domiciliare”.
-tutte le chiamate in entrata ed in uscita dalla COP 118 siano registrate e quindi anche per questo servizio ci potrà essere una traccia per eventuali riscontri medico/legali.
Il sindacato Nursing Up (Associazione Nazionale Sindacato Professionisti Sanitari della Funzione Infermieristica) sulla riorganizzazione ipotizzata appare molto critico.
«La chiamata al numero di “Emergenza 118” ed la conseguente intervista telefonica da parte dell’operatore per valutare se è necessaria o meno la GM, comporterà un importante allungamento dei tempi di attesa delle chiamate in coda, con una possibile dilazione nella gestione di una “vera emergenza”: un’ intervista telefonica dura in media dai 60 ai 90 secondi» – riporta una nota del sindacato
Poi rimane la problematica per l’implementazione di personale, in pratica già attuata nella COP 118 di Trento, che comporterà un utilizzo sempre più diluito dello stesso in attività assistenziali territoriali sui mezzi di soccorso (ambulanza, elicottero), che si ripercuoterà sulla manualità/professionalità dell’infermiere quando dovrà essere operativo nell’emergenza territoriale.
Infine la partenza di questo progetto – secondo Nursing Up – comporterebbe per l’intera popolazione provinciale un cambiamento dell’attività abituale di accesso al servizio T.E.118, che come “fine” ha quello di gestire il soccorso emergente e non la continuità assistenziale, servizio affidato alle guardie mediche.
Il Sindacato Nursing Up ha manifestato fin da subito forte perplessità ed ha proposto all’ azienda sanitaria ed all’assessorato alla salute trentino di trovare una soluzione alle criticità evidenziate, evitando di impegnare la linea di “Emergenza 118” con l’attivazione di un “numero verde” dedicato in modo da individuare immediatamente l’utente che intende utilizzare il servizio di GM, senza rischiare di allungare i tempi di risposta telefonica sulla linea di “ Emergenza 118” . Questa proposta è però suffragata per le fonti normative che rendono impossibile proseguire su questo percorso.
Infatti l’articolo n.5 del “Patto della Salute” 2014/2016, firmato e approvato anche dalla Provincia Autonoma di Trento in ottemperanza alle normative europee, ha previsto l’individuazione dei numeri verdi 116 o 117 come riferimento per il servizio di CA, è inoltre ormai in dirittura di arrivo a livello nazionale un decreto ministeriale che imporrà in maniera cogente alle regioni l’adozione dei numeri verdi previsti per la CA.
«E’quindi palese l’intenzione di separare nettamente, in particolare nella percezione del cittadino, i servizi di emergenza, per i quali è in corso in Italia un significativo intervento di razionalizzazione che sta portando alla costituzione di Centrali Uniche di Risposta volte ad elevare l’efficienza e l’efficacia dell’azione di soccorso connessa alle segnalazioni di situazioni di emergenza, dai servizi a valenza sociale, tra i quali ricade, ai sensi della vigente normativa, il “Servizio di guardia medica per cure non urgenti”, associato alla numerazione 116-117.In quest’ottica apparirebbe quindi poco coerente con l’impostazione logica data dalla normativa comunitaria e nazionale di riferimento, convogliere all’interno della centrale 118 delle chiamate espressamente indirizzate, attraverso il consapevole uso da parte del chiamante di una specifica numerazione, al servizio di Guardia Medica» – dichiara il sindacato.
In conclusione, «alla luce anche della futura riorganizzazione complessiva del sistema di chiamata che verrà attuata in futuro con il numero unico 112 , ha chiesto la temporanea sospensione del progetto di centralizzazione delle chiamate, in caso contrario saremo pronti ad attivare forme di protesta, compresa la mobilitazione del personale del servizio 118, con il coinvolgimento della cittadinanza» – termina la nota di Nursing Up
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