Trento
Cave di porfido:agevolazioni per chi assume e nuovi canoni
Serve una manovra sistemica per produrre un vero e proprio cambio di paradigma nel settore estrattivo. Il distretto del porfido va rilanciato, puntando sui suoi fattori di competitività e sull'occupazione.
Serve una manovra sistemica per produrre un vero e proprio cambio di paradigma nel settore estrattivo. Il distretto del porfido va rilanciato, puntando sui suoi fattori di competitività e sull'occupazione.
E' in quest'ottica che, accanto ad altri provvedimenti già adottati o in via di adozione, anche in sede di Finanziaria, la Giunta provinciale, su proposta del vicepresidente e assessore allo sviluppo economico e lavoro Alessandro Olivi, ha assunto stamani una nuova decisione, intervenendo in particolare sui criteri di calcolo dei canoni delle cave pubbliche di porfido.
L'obiettivo è in sintesi quello di agevolare chi almeno mantiene, o incrementa, gli occupati, e parallelamente accresce l'attività estrattiva, e viceversa, disincentivare chi cala il numero di addetti e non rispetta i ritmi di escavazione.
"La novità più significativa contenuta nei nuovi criteri – sottolinea Olivi – consiste nell’introduzione di alcuni parametri che riteniamo strategici in questo periodo di grave crisi, quali i livelli occupazionali, i ritmi di escavazione e gli accorpamenti dei lotti di cava. Negli ultimi anni vi è stato un calo considerevole degli occupati nel settore porfido. Con queste misure abbiamo dunque voluto intervenire innanzitutto in favore del lavoro. Un'altra delle misure che consideriamo necessarie per rilanciare il settore è superare la frammentazione eccessiva, favorendo la creazione di massa critica".
La legge provinciale in materia di cave (la 7 del 2006) prevede che la Provincia autonoma approvi i criteri per il calcolo dei canoni delle cave pubbliche di porfido, criteri che i Comuni sono tenuti ad applicare.
Nei nuovi criteri, adottati oggi dalla Giunta, è previsto che le imprese che nonostante la crisi riescono a mantenere i livelli occupazionali e i ritmi di escavazione previsti dalle concessioni pagheranno proporzionalmente di meno. Al contrario, le imprese che riducono gli occupati e non rispettano i ritmi estrattivi concessi, a volte anche creando danno alle cave limitrofe, verranno penalizzate.
Considerato inoltre che la frammentazione delle imprese rappresenta uno dei maggiori problemi del settore, e che l’aggregazione di cave limitrofe comporta anche notevoli vantaggi in termini di maggiore sicurezza e razionalità di coltivazione, con conseguenti benefici di carattere ambientale, saranno favorite anche le imprese che fanno aggregazione attraverso l’accorpamento dei lotti.
Sono state introdotte infine alcune misure ulteriori per rendere più efficace il sistema di calcolo dei canoni.
La proposta dei criteri è stata approvata dalla “Commissione tecnica per la determinazione dei canoni”, prevista dalla legge e composta da rappresentanti della Provincia, dei Comuni e delle imprese.
L’applicazione dei nuovi criteri da parte dei Comuni è prevista a partire dal 1 gennaio 2016.
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