Italia ed estero
Germania: l’emergenza immigrazione minaccia la grande coalizione
La solidarietà della popolazione tedesca verso i migranti si è trasformata in pochi mesi in profonda insofferenza.

La solidarietà della popolazione tedesca verso i migranti si è trasformata in pochi mesi in profonda insofferenza.
Tutto è cominciato a fine agosto, con la promessa della cancelliera Angela Merkel: “Accoglieremo tutti i siriani, anche quelli entrarti nell’Ue da altri Paesi, come Italia, Grecia o Ungheria”. Una prova di coraggio e di civiltà, sostenuta con entusiasmo dai cittadini tedeschi, che, nei giorni immediatamente successivi, accolsero tra gli applausi i migranti che scendevano dai treni.
Pochi mesi dopo, però, la cancelliera rischia di pagare caro il suo strappo al regolamento di Dublino, che prevede che i migranti rimangano nel Paese di approdo. Alle prese con lo scandalo Volkswagen, la locomotiva d’Europa sembra, infatti, sempre meno intenzionata a mantenere la promessa “nessun limite ai migranti”.
Per il 2016 si stima un’ondata di 1,2 milioni di richiedenti asilo. Le politiche di accoglienza provocheranno un buco di miliardi di euro per le casse dello stato. Per di più, mancano le strutture dove ospitare i profughi: caserme, palestre ed edifici statali in disuso sono ormai pieni.
Una situazione che il ministro dell’Interno, Thomas de Maiziere, conta di fronteggiare rispedendo a casa afgani e slavi. “Decine di migliaia di domande sono state respinte, nelle prossime settimane aumenteranno sensibilmente rimpatri, espulsioni e rientri volontari”, ha annunciato de Maiziere.
“Perché Merkel ha fatto quell’illusoria promessa?“, si chiedono ora tutti, compresi i suoi alleati di governo. Wolfgang Schäuble, ministro delle Finanze, è stato chiaro, assicurando: “Nessun aiuto illimitato ai profughi”.
Ancora più duro Horst Seehofer, governato della Baviera e leader della CSU, tradizionale alleato di governo della CDU di Angela Merkel. Nei giorni scorsi, Seehofer aveva messo la cancelliera di fronte a un ultimatum: entro domenica dovranno essere prese misure concrete per frenare l’afflusso di disperati.
Misure che non sono ancora arrivate. Nella mattinata di domenica, Merkel, Seehofer e Sigmar Gabriel, leader della SPD, alleato di CDU/CSU nel governo di grande coalizione, si sono incontrati a Berlino per trovare una soluzione al problema.
CDU e CDU avrebbero finalmente trovato un accordo sulla creazione di apposite “zone di transito”, cioè aree di accoglienza nei pressi del confine, dove le domande di asilo verrebbero processate, ancor prima che i profughi entrino a tutti gli effetti nel Paese.
Ma i socialisti della SPD si oppongono, proponendo in alternativa la creazione di “zone di attesa” dislocate su tutto il territorio tedesco. Conclusione: le discussioni sono state rinviate a giovedì.
Anche alla luce dei colloqui di domenica, sono sempre di più coloro che mettono in discussione la tenuta dell’alleanza tra CDU/CSU e SPD e che sostengono che, senza un apposito freno, l’onda migratoria travolgerà la grande coalizione.
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