Italia ed estero
La lezione di Vladimir
Se la settantesima Assemblea Generale dell’Onu, andata in scena lunedì 28 settembre, si volesse paragonare ad una rappresentazione teatrale, nella locandina il nome del protagonista sarebbe senza dubbio quello di Vladimir Putin.
Se la settantesima Assemblea Generale dell’Onu, andata in scena lunedì 28 settembre, si volesse paragonare ad una rappresentazione teatrale, nella locandina il nome del protagonista sarebbe senza dubbio quello di Vladimir Putin.
Sul tavolo c’era l’emergenza Isis, un pericolo letale per la stabilità globale. Un tema obbligato a trovare una convergenza totale e priva di ostacoli. L’accordo per contrastare con durezza il demonio nero che avanza tra atrocità quotidiane, svelandoci che la malvagità umana e la follia del fanatismo non conoscono limiti, doveva arrivare immediatamente.
Invece ci accorgiamo ancora una volta che meri interessi politici e commerciali, frenano quella soluzione indispensabile che il mondo sta attendendo con ansia.
Il discorso di Putin ha messo in evidenza gli errori commessi dai paesi occidentali con gli interventi militari degli anni scorsi. Errori fatali che hanno gettato nel caos tutta l’area del Nord Africa e Mediorientale, aprendo anche le porte dell’occidente ai fanatici del cosiddetto “Califfato”.
Sconcerta notare che, nel palazzo di vetro, tutto sembra ancora rimanere bloccato nel pantano, mentre i terroristi del califfato ci osservano ridendo della nostra immobilità. E mentre sogghignano, avanzano quasi indisturbati. E’ sciocco nasconderci per paura, o per chissà quale motivo, che parecchi di questi signori, favoreggiati dalla nostra debolezza, non siano già tra di noi.
L’intelligence sta certamente svolgendo un grande lavoro per intercettare sui nostri territori chi ci vuole vedere soccombere, tuttavia gli ultimi attentati ci ricordano che è impossibile assicurare la nostra sicurezza a 360°.
Il piccolo zar ci sprona e ci fa fare la figura di burattini imbelli e ingessati. Ieri, all’Onu, abbiamo guardato un gigante rivolgersi a centinaia di comparse. Compreso il presidente americano Obama.
Ci sia la consapevolezza che se il demonio nero verrà bloccato e ricacciato negli inferi, sarà soltanto grazie alla scrollata che ci dato Putin, l’unico indiscusso leader sulla scena politica mondiale.
La coalizione internazionale è indispensabile e urgente. Tergiversare ancora sarebbe follia.
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