Non era mai successo, forse anche in tutt'Italia, che gli studenti di una scuola insieme agli insegnanti organizzassero uno sciopero per avere maggiore sicurezza a scuola.
Ma cosa centra la scuola con la sicurezza si chiederanno in molti. Centra perché dopo l'ennesima rapina avvenuta stanotte all'istituto professionale Sandro Pertini, per la precisione la trentesima in due anni e la terza solo negli ultimi 10 giorni, studenti e professori sono stufi.
La protesta in primis è verso Andrea Schelfi, il preside dell'istituto, che secondo i molti continuerebbe a non adottato nessun sistema per proteggere la scuola dai vandalismi e dai furti. Ma i disagi e i malumori, che vanno avanti da parecchio, sarebbero da individuare anche nel fatto che nella sezione del legno distaccata a Villazzano sarebbero stati effettuati lavori di ristrutturazione con tanto di portoncini blindati e sbarre alle finestre, mentre nella sezione parrucchiere di via Chini sarebbe tutto lasciato al degrado, anzi aggiunge una professoressa: «per la verità un portoncino blindato l'hanno montato, nell'ufficio del preside però».
Lunedì quindi prof e studenti protesteranno davanti alla scuola con tanto di striscioni, manifesti e cartelli, «così forse il nostro preside si darà una svegliata» – aggiunge ancora uno studente. D'accordo anche tutti i genitori degli studenti, alcuni dei quali parteciperanno alla manifestazione di protesta.
La situazione è precipitata stamattina dopo la scoperta di una nuova devastazione. Gli studenti stamane mentre entravano in classe sono stati bloccati dalle forze dell'ordine intente a verificare i danni e le cose rubate all'interno della scuola.
Il responso dopo il sopralluogo è stato come al solito tragico: i ladri sono entrati dalla scala antincendio rompendo un vetro, «entrano sempre e solo da li – accusano alcuni studenti – ma è possibile che non si possa trovare una soluzione».
Poi hanno completamente devastato la segreteria, rubando alcuni computer e tutto quello che contenevano le macchinette, cioè soldi merendine, bibite ecc ecc..
Le macchinette peraltro erano state bandite già mesi orsono dai corridoi perchè oggetti di furti e vandalismi continui ed erano solo a disposizione delle segreteria. La cosa più spiacevole è stato lo scoprire su tutti i muri delle aule scritte oscene e ingiurie eseguite solo ed esclusivamente come atto teppistico e vandalico.
Alcune voci degli stessi studenti riportano che i ladri e i vandali si nasconderebbero proprio fra gli stessi studenti dell'Istituto. La presenza di queste scritte avvalorerebbe ancora di più l'ipotesi che a compiere questi furti e raid vandalici possano essere degli studenti della scuola, ma naturalmente sono solo ipotesi.
La situazione della scuola professionale – ci confida un genitore – è difficile perché come in tutte le scuole professionali vengono mandati i ragazzi che hanno poca voglia di studiare e frequentano fino ai 16 anni solo perché devono farlo. Alcuni, per via delle frequenti bocciature hanno anche 19 anni di età. Ma pare che un altro problema siano i numerosi extracomunitari presenti nella scuola che sono la maggioranza. «In una classe di 21 ragazzi solo 5 sono italiani» – afferma una professoressa.
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